È da un po’ che non vi racconto la situa, o meglio: le cose divertenti (che poi, divertenti, diciamo tragicomiche) le scrivo su Facebook, mentre qua vengo a lamentarmi. Scusate.
No, dai, non è così vero, non sono troppo votata all’autocommiserazione…o sì?
Vi devo dire la verità: se mi lamento, stavolta ne ho ben donde. È tutto fottutamente difficile, e sapete cosa, l’altro giorno ho avuto un insight mentre ero sotto la doccia: mi sono apparse un po’ di persone che ho conosciuto, donne, devastate dalla tristezza per l'infelicità dei figli adulti. Non lo dicono mai: nei film c'è sempre un povero adolescente che ha a che fare con un genitore che lo reprime e lo opprime, io invece mi sto rendendo conto che gli adolescenti hanno un potere personale veramente molto largo, fagocitante, e più sentono il bisogno di misurarne i limiti, più ti travolgono involontariamente, nel bene, ma anche nel male. Ti schiacciano. Mi rendo conto di quanto sia vera la massima secondo cui il compito del genitore dell'adolescente domestico è tenerlo in vita, non educarlo. Si arriva ad abbassare veramente molto l'asticella dell'accettabilità. Quando sento qualcuno dire che se qualcosa va storto è colpa dei genitori, io gli vorrei dare una testata nei denti, sinceramente. In onore delle mie povere nonne.
Ma toniamo a noi, al tentativo di non autocommiserarsi.
Come stiamo?
Allora, mio fratello vive a Roma, lo vedo poco, mi manca
molto, ma quando lo vado a trovare è sempre nella posizione di consigliere in
uno psicodramma tra i suoi amici, e io con lui. La penultima volta che sono andata, per dire, c'erano questi due suoi amici che si stavano lasciando melodrammaticamente: l’ultima notte
uno dei due ha avuto un attacco di panico (ma secondo me è che avevamo esagerato col vino) ed è stata chiamata l’ambulanza. Io nel frattempo dormivo nella camera con le cocorite e non ho battuto ciglio, anzi, quando sono entrati i portantini ho
urlato nel sonno che facessero meno casino.
L’altro mio fratello, non lo vedo quanto vorrei, ed è un
peccato perché abbiamo perso quarant’anni e adesso io vorrei conoscerlo il più possibile;
tuttavia, la vita negli ultimi anni è diventata complicata per tutti, e io un
po’ soccombo agli eventi e finisco per non fare mai quello che vorrei ma solo
quello che devo. Spero che la vita mi conceda ancora qualche decennio per invertire
questa rotta e per recuperare un po' del tempo perduto.
Le ragazze non stanno male, ogni tanto mi regalano delle gag molto divertenti che quando riesco mi appunto. Ad esempio questa: l’altro giorno al liceo artistico di una delle brulle, gli insegnanti hanno organizzato questo incontro con un artista/ architetto/ performer e fin qui tutto molto bello, se non che l’incontro è stato intitolato “Chi sono io per conoscere G. M. Tosatti?”, e questo, raccontato dalla mia figlia sardonica, faceva veramente molto ridere. Quando sono triste ci penso, a lei che, con il suo enorme riserbo pieno di dignità, si reca all'incontro "Chi sono io per conoscere G. M. Tosatti?".
Se non fossero terribili, gli
adolescenti sarebbero adorabili.
L. è adorabile: prima di lui erano scappati tutti, lui invece mi sa che deve avere un
burqa sugli occhi che mi fa apparire come una persona con cui è bello stare. Sabato
siamo andati a Bologna a vedere una mostra su Lucio Dalla, abbiamo mangiato dei
tortellini buonissimi in una trattoria al Pratello e poi mentre cercavamo l’auto
siamo stati investiti da un tifone di vento e pioggia. Così, la mia idea è stata quella di tornare a casa in mutande, con il soffione dell'auto puntato sui vestiti bagnati e congelati e così si è fatto. Ripensandoci non so se lui è abituato quanto me al costante disagio
del piano B. Dice di viversela bene, ma forse ha solo la passione per l'antropologia.
E io?
Io boh. A marzo 2019 andava tutto abbastanza bene, e avevo
portato mia mamma in vacanza in Sicilia, con una macchina a noleggio e dei bed
and breakfast orrendi come nella mia migliore tradizione. A un certo punto ci
siamo trovate a Siracusa, in questa basilica a forma di enorme
lacrima (gugolare per credere). Io non ho resistito e sono voluta andare a vedere
il museo delle lacrime della madonna, conservate sin dal fenomeno del pianto avvenuto cinquant’anni
prima. E a un certo punto mentre rimiravamo la lacrima, è arrivato un vecchio
custode che ci ha preso per due signore devote, e così mi sono sentita di non
deluderlo, ho giunto le mani e ho sussurrato: “vorrei un po’ di tranquillità”.
Dal giorno successivo è andato tutto a rotoli. Ben mi sta.
Dove vado, che cosa voglio, chi sono: al momento non lo so,
citofonate più tardi.
vieni giù che ci facciamo la scala santa a Campli in ginocchio, magari ci passa
RispondiEliminaQuest'estate se riesco a piazzare le ragazze da qualche parte ti vengo a trovare <3.
EliminaLo stesso tifone che ti ha travolto sabato, l'ho assaporato anch'io, mentre andavo a un concerto a Senigallia. Il delirio.
RispondiEliminaTi dico solo che tornati a Rimini il vento tirava a 113 km/h (secondo 3B meteo) e i panni stesi mi mulinellavano in terrazza. A Bologna in confronto era una brezza primaverile, la rottura di scatole è stata raggiungere la macchina guadando le strade.
Elimina🤣 Ho dovuto domare i capelli aerodinamici, mentre l'ombrello si sollevava all'insù
EliminaSei capitata a pennello stasera, sono proprio una di quelle madri che stanno di merda per l'infelicità, perennemente rinfacciata, di una figlia che credevo sempre adorata
RispondiEliminaChe si po'fa'...
Tanto è comunque colpa nostra...
Se ti va bene goditi il momento e pensa "come sono fortunata", se ti va male stringi i denti e pensa "passerà"
EliminaBuongiorno Polly! Solo per dirti che ho finalmente scoperto la serie TV Rai... che è bellissima :-D come il blog d'altronde. Purtroppo posso vedere Raiplay solo quando sono in Italia e così sono rimasta un po' indietro con un po' di notizie. Mi fa un certo effetto poter dire "questa io la conoscevo DA PRIMA"! Complimenti davvero. Gli attori e la produzione sono stati bravissimi, che bello rivedere Battiston!, ma di base c'è tutta la tua storia, che riempie di allegria e speranza.
RispondiEliminaUna cosa, se puoi: duplica pure i post da facebook, cioè scrivi pure gli stessi post due volte...
Qui c'è qualcuno che cerca di limitare la sbornia social, ma sui blog torna sempre volentieri e ha la sensazione di essere in quelle città fantasma dei western americani... Ma poi, con i social è difficile recuperare i vecchi contenuti, mi sbaglio?
Ho avuto Facebook per 10 anni e non mi è mai riuscito di rintracciare alcune cose che ho scritto pure solo l'anno prima, a meno di scavare in archivi disordinati apposta per un pomeriggio intero.
Grazie ancora e buona giornata!
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