(più mi apro all'ascolto, più mi arrivano messaggi importanti, così grandi che ancora non trovo il fil rouge, eppure il fil rouge ci dev'essere.
Tu parli di Dio, io ti parlo di Io, e ci diciamo la stessa cosa. Ci togliamo le etichette di credente e atea e ci ascoltiamo davvero.
Un sacerdote youtuber suggerisce che quando cerchiamo la felicità nel benessere o nella comodità, cerchiamo nel posto sbagliato.
La felicità è comoda? Che cos'è la felicità? È forse la mia integrità? Allora è scomoda. Non so se voglio essere felice, allora.
Un ragazzino assurdo mi dice: io non ce l'ho con quel poliziotto, è solo non accetto quello che rappresenta. Imparo anche da lui. Accolgo quando dovrei difendermi. Dovrei difendermi?
Un rifugiato sudamericano, attivista studentesco là, attivista lgbt qua, incontrato in una piazzetta romana una sera, mi rulla una sigaretta, parla di letteratura e mi dice: voi italiani non v'incazzate mai, dice. Già.
Ascolto via podcast lezioni di filosofia e un professore con la voce rauca parla di Marcuse e mi ricorda che siamo uomini e donne solo quando usciamo dalla mono-dimensionalità, dalla mercificazione, dalla repressione, dal sesso come consumo dell'altro.
E penso a quel libro, L'uomo a una dimensione, che hai ricevuto nel carcere di Forlì e che forse non mi è arrivato invano, unica tua eredità insieme a qualche foto e a un vangelo. Mi stai dicendo qualcosa, babbo? Che cosa mi vuoi dire?
Un vocale di un caro amico professore universitario di diritti umani, che non ascolto ancora perché me lo voglio godere. Ho voglia di sentire un'opinione rispettabile, ne sento la mancanza, qualunque cosa mi voglia dire.
Mi state tutti dicendo troppe cose, troppe.
Mi chiedo cosa sono, chi sono, esco dalla dimensione del mio stato sociale e del mio lavoro, mi tolgo l'etichetta del mio nome, e vedo un pezzo di me profondo, felice, puro: la fantasia, l'istinto e l'amore in quest'ordine e forse è proprio quello che intendevi quando parlavi di dio)
profondo e sconcertante
RispondiEliminaQuante connessioni, quanti spunti. E la loro sintesi è sempre qualcosa di più della somma delle parti, com'è noto...
RispondiEliminaUn saluto
EM
P.S. Posso chiederti qual è il podcast di lezioni di filosofia che ascolti?