Siamo al 22 di luglio e in questi giorni sto facendo mentalmente un bilancio dei primi sei mesi del 2021 anche che a dire il vero ne sono passati quasi sette da gennaio, by the way, non importa. Sono stati mesi intensi. Da bambina facevo una vita meno lineare di tutti i bambini che conoscevo. Non nel bene, però. Frighi vuoti, brandine in cucina, “nonna per favore portami di nascosto in comunità a trovare babbo”. Ero matura in modo inquietante. E infelice. Da adolescente facevo una vita meno lineare di buona parte delle persone che conoscevo. Traslochi su traslochi, gas staccato. Ero matura e disciplinata, volevo decidere per me stessa, non tolleravo più nessun tipo di autorità; del resto, a parte la scuola e mia madre quando c’era, nessuno tentava mai di comandare. Nei miei vent’anni, di nuovo, non vivevo come gli altri: tre culi da pulire, una casa di mia proprietà, almeno due lavori alla volta, tante responsabilità, ma anche la totale autodeterminazione, tanto che persino la coppia
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea