Caro Amico, quando ti incontravo ridevi di cuore ma non sapevi mai spiegarmi perché, dicevi è come se lui fosse qui, avevo l'impressione che rideste assieme, in un'altra dimensione, ed era bellissimo. Quando c'eri tu, c'era anche lui; e forse tu pensavi lo stesso, che quando c'ero io, c'era anche lui. Io ero lui per il sangue e il cognome, forse per l'inquietudine, la rabbia, non so. Tu eri lui nella magrezza, nei ricordi, in quella fede in Cristo così pura, priva di sovrastrutture, fanatica. In quell'agire missionario, non giudicante, senza proselitismo, proprio di voi che le avete viste tutte, specie quelle che stanno vicino al fondo. Mi spiace non averti salutato.
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea