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3 cose sul tuo adolescente domestico che non vorresti sapere

Cari tutti,
vi vedo, vi vedo che anche voi state mollando la presa!
Lo vedo dai gruppi wozzup dei genitori delle superiori. E sì, mi sono fatta iscrivere di mia spontanea volontà, perché gli adolescenti domestici mentono e manipolano, e l’occhio dello storico genitore che non molla mai, e che raccoglie i numeri degli altri genitori anche alle superiori, è oggi, per la prima volta, estremamente prezioso.
Vi vedo che nelle vostre foto profilo, le dolci faccine dei vostri bimbi non compaiono più. Che si vede che finalmente vi hanno mollato e andate a fare più aperitivi da soli, anche se non siete certo meno stressati di prima, anzi.
Che si vede che avete ripreso a curarvi di voi stessi, della vostra vita sociale, dei vostri interessi, ma non proprio come prima dei figli, adesso è più un arrivare alla domenica sera dicendo: “ok, o esci tu o esco io”.
In questo scenario post nucleare, da ricostruire, che è diventata la nostra vita, ecco un paio di verità particolarmente urticanti sui vostri adolescenti, da tenere a mente.



1. Non è come sembra 
Il vostro adolescente domestico ha una vita fuori da queste mura (sociale, emotiva, culturale, e se non ora tra poco, anche sessuale).
E fin qui, tutto ok, è facile, anche all’asilo aveva le lezioncine di danza senza di voi. Sì, però quando a fine lezione facevate capolino, lui/lei vi correva incontro sinceramente felice, come un cagnolino all’ora di cena. Adesso provatevi, a fare capolino nella vita privata del vostro adolescente domestico: se va bene, finge di non conoscervi; se va male, vi manda sonoramente affanculo (e potete sbraitare quanto volete, vi ci rimanderà. Vedere punto 2).
Il positive parenting, la democrazia, i genitori modello che siamo stati, la ferma condanna della pedata nel culo: ci sto ripensando, ma quel che è fatto è fatto. E io sono stata troppo buona, l’ho già scritto altrove, io non stavo sullo stesso piano delle mie bambine, io mio mettevo un gradino sotto per stare alla loro stessa altezza.
Consiglio non richiesto: cercate confine che VOI ritenete ragionevole tra la sua privacy e la sua sicurezza: in molti casi la seconda è più importante della prima. Fatevi i cazzi suoi ogni volta che lo ritenete opportuno. 

2. Reset cervello
Non so se ci sia una spiegazione scientifica, ho spulciato un po’ di manuali ma non ho trovato risposta. Sembra che il cervello dell’adolescente si resetti nottetempo.
A parte che cambia personalità in maniera repentina: ieri brillante conversatore e re dei party a tema Topolino, oggi musone asociale; ieri scricciolo timidissimo, oggi ogni giorno conquista qualcuno sull’autobus che lo porta a scuola.
E fin qui tutto normale, eravamo così anche noi, o no? Io sì: ricordo perfettamente che ogni anno pensavo che la me dell’anno passato era una sfigata.
Quello che non mi sembra tanto normale, è la totale impermeabilità dell’adolescente medio a quello che gli dite. Qualunque frase articolata che snoccioliate, che sia una ramanzina o una chiacchierata su un argomento di scuola, lui vi guarda con aria intelligente, ma il giorno dopo non ricorda assolutamente più niente. Se avete parlato a lungo con lui di un comportamento potenzialmente pericoloso o di qualcosa di importante, potete stare certi che nella notte lo colpirà un’amnesia fulminante.
Ne ha parlato anche la mia amica Super qui.
Consiglio non richiesto: spiegategli le cose tramite messaggio vocale su wozzup, così può riascoltarle al bisogno.

3. Può andare anche peggio 
Non sono stata un’adolescente tremenda, anche se le mie amiche ora dicono il contrario. Certo, mi sono arrangiata sin dalla più tenera età, e dunque arrogante lo sono sempre stata. Nessuno è mai riuscito a comandarmi. Ma spericolata no.
Ho avuto una lunga serie di parenti spericolati e anche di amici spericolati. Quindi so che non c’è limite alle cazzate che uno può fare, alle bugie che uno può raccontare e ai pericoli che uno può correre, o meglio, il limite c’è, ma è così in basso che io personalmente non vorrei vederlo, soprattutto come genitore.
E così, ecco che mi ascolto pronunciare quelle odiose frasi “Non mi fa piacere che tu esca con quella persona”, che non vuole dire “I tuoi amici sono una cattiva compagnia” ma “Non so chi tra te e i tuoi amici sia la cattiva compagnia, ma mi pare che assieme non vi miglioriate”.
Consiglio non richiesto: cercate di non farvi dire troppe bugie, fate capire che se c’è un rapporto di fiducia lo aiuterete in caso di bisogno, e sarete meno apprensivi nel dargli piccole libertà.

Commenti

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  2. Si .... condivido la fatica della gestione di un adolescente ma dopotutto è un momento importante della sua vita e cerco, nel limite delle mie possibilità di fare ciò che reputo positivo. Non giusto esporsi al giudizio degli altri. Ciascuno ha le due difficoltà e i propri strumenti per tentare di superarle. Forse ciò che manca oggi è la condivisione di ideali tra adulti.

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    1. Verissimo, questa cosa la sento tantissimo. Ognuno di noi fa uno sforzo esagerato per tirare su i propri figli senza il supporto della società, mentre sarebbe bello che essere dei buoni esempi per i bambini e i ragazzi fosse un ideale condiviso da tutti gli adulti.

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  3. Buongiorno ho 2 a casa e terribili maschio la femmina meglio

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    1. Non oso pensare come potrebbe essere peggio se avessi tre maschi :D

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  4. Sublime come descritto..... Mi identifico... A volte proviamo anche ironia con i nostri piccoli adolescenti.....

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  5. Quanta verità nelle tue parole...

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  6. Io sono a dir poco disperata mio figlio e sempre bisbetico mimritene responsabile delle Sue sconfittexmsi una volta che se prvona parlare no mi zittisce con no n rompete lep no io non so che fare stare zitta e aspettate che passi

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    1. Non so neanche io, ci sono dei momenti in cui parlare o spiegare è impossibile. Forse è utile aspettare il momento giusto per parlare, quando sono "lucidi", non in preda alla rabbia per un brutto voto o alla disperazione per un amore non corrisposto. Vivono delle emozioni amplificate e a volte sono feriti e vulnerabili per cause che a noi possono sembrare insignificanti, anche indipendenti da noi.

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  7. Figlia adolescente in prima liceo.
    1. Lei sa che in qualunque momento posso controllarle il cellulare. Non lo faccio mai (e lei sicuramente saprebbe come aggirare il controllo se volesse) ma tra noi questa cosa è chiara e alla luce del sole
    2. Vero, sembra che tutto scivoli senza lasciare traccia ma non credo sia così. Io non ricordo le prediche dei miei genitori ma non dimenticherò mai la “sostanza “ che c’era dietro
    3. Le bugie sono la cosa che mi spaventa di più...ci sto lavorando..
    In generale si naviga a vista, ma è bello crescere con loro, faticoso ma bello

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    1. 2. Mah sì, speriamo che prima o poi riaffiori qualche predicozzo :)

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  8. Mi accodo alla lista: figlia 14enne in prima liceo

    - Il cellulare (fra l'altro recente conquista ed adeguatamente sdozzo dotato di scheda CoopVoce col minimo sindacale di giga ... che poi non usa perché il cellulare sdozzo non naviga in modalità dati ...) dicevo, il cellulare è sempre passibile di controllo a sorpresa. Di fatto non lo controllo praticamente mai, ma il patto è sugellato nel sangue e lei lo sa bene.

    - Mah, ci sono cose che scivolano e cose che rimangono ... L'essenziale è che rimangano le cose veramente importanti. Suppongo anche che l'amnesia sia solo simulata per evitare lo sbattimento del colloquio mamma-figlia su argomento barboso.

    - Con le bugie si tengono sempre le orecchie dritte, ma di solito non si riesce a prevenire: quando arrivano lo fanno a tradimento. Ma anche in questo caso l'importante è che non sottendano a comportamenti pericolosi per salute/vita/futuro ecc... In generale "speriamo che me la cavo"!

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  9. Non ho figli, ma ricordo benissimo la mia tremenda adolescenza. Ogni tanto qualcuno entusiastici dice "ahhhhhhhh, come vorrei tornare alle superiori! ". A me inizia il.sudore freddo e mi si azzera la salivazione all'idea: non esagero, mi viene il panico.
    Ho fatto passare orrendi momenti ai miei ma la verità è che nessuno di noi stava bene in quel periodo.
    Io cercavo di capire chi ero, e loro pure. Senza successo per un bel po' a dirla tutta.
    Poi a 18 anni ho finito il liceo e mi.sono ritrovata. Fine di un incubo, per tutti.
    Quindi non so, forse si tratta solo di stringerenza i denti genitori e figli, vigilare senza soffocare, far sentire la presenza ma senza opprimere ed ad un certo punto si riprende a respirare.
    Come? Non ne ho idea! Ma c'è qualcuno che la ha?

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