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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Polly: istruzioni per l'uso

(siccome sono in fase depressiva post ovulatoria, non sono certa che a qualcuno interessi davvero di capirmi) Mi dicono che sono umorale e lunatica, la verità è che sono solo molto sensibile. Le vibrazioni delle persone attorno a me mi condizionano molto, e reggo con fatica la “stanchezza sociale” (ovvero la sensazione di sovraccarico derivante dalla vicinanza costante di altre persone): è per questo che quando esco dall’ufficio, dopo essere stata tutto il giorno in una stanza con almeno cinque o sei persone, e dopo aver passato un paio d’ore con la mia numerosa famiglia, considero uno sforzo uscire, anche se è sabato o domenica, specie se ho passato tutto il weekend in balia delle mie adolescenti (se esco è per fuggire di casa). È per questo che è fuori dalla mia comfort zone frequentare gruppi di persone, ancora di più se possono esserci persone che non conosco (se lo faccio è perché, al contrario, so che le persone con una storia da raccontare mi riempiono così tanto, che val

Tutto accade per la prima volta

E così questa mattina in macchina ho ascoltato qualche pezzo di Madonna, così, perché mi era venuta in mente e l'ho lasciata entrare. Like a prayer: mi ricordo le immagini che passavano su Video Music e sembravano scabrose, ma non certo più scabrose di Colpo Grosso, o Drive In o anche dei programmi pomeridiani e pre-serali pieni di vallette vestite come battone di strada, e io ero una bambina, appoggiata in qualche luogo sporco della casa di nonna Cloe, ricoperto di panni e giornali scandalistici e mangiavo da un piattino della ricotta mescolata con il cacao. Ho ascoltato un podcast su Madonna l'altro giorno e diceva bene, diceva che a quei tempi era Madonna a governare lo strumento del video; oggi noi siamo lo strumento della dittatura delle immagini, aggiungo io. Io a Cesenatico a 19 anni Ho ascoltato Don’t cry for me Argentina, e ho ricordato di mamma che piangeva ascoltandola, perché Daniele, che le aveva regalato la cassetta, se n’era andato di casa. Poi non ho se

Differenze tra Cani, Gatti e Teenager

Un paio di giorni fa ho adottato Tommy, detto Tony, dal canile comunale, tramite regolare passaggio di proprietà. Trattasi di un volpino spelacchiato, dalle sembianze di un procione, anni tredici, con vari malanni, tra cui un tumore. Al momento Tony è in forma, per quello che l'età gli concede. Certo, dorme molto, ma con la sua andatura lenta e strancalata ama anche andare spesso al parco sperando di fidanzarsi; inoltre quando ci riuniamo a tavola ritrova la vivacità perduta e ci scodinzola attorno, reclamando un boccone con qualche ridicolo abbaio (ma purtroppo per lui ce l'hanno consegnato con intimazione di dieta rigida, per rispetto del suo povero, vecchio fegato). La Mici, anche lei avviata verso la fase autunnale della vita, ma ancora parecchio scattante nel graffiare chi cerca di farle una carezzina, si è dimostrata sospettosa nei confronti del nuovo arrivato (ovunque lui si appoggia per riposare, state pur certi che dietro a un angolo c'è lei, che presidia l

I miei vestiti non dicono nulla di me

Ricordo una cosa che mi mandava letteralmente fuori di testa da bambina: l’imposizione di determinati abiti, che poi in realtà faceva parte di un più ampio blocco psicologico rispetto alla richiesta di conformarmi. Per esempio ricordo come fonte di profonda angoscia il tentativo di mia madre di mettermi le magliette smanicate d’estate. Avevo (ho) una voglia nella parte alta del braccio che mi vergognavo moltissimo di mostrare: visto che si diceva che derivasse da un desiderio represso della partoriente, la ritenevo l’ennesima distrazione di mia madre nei miei confronti. Io appena sveglia in campeggio Ma, dicevo, mi mandava ancora più nel panico l’imposizione di essere come gli altri, ad esempio comprare il primo (e non solo) grembiule scolastico fu una lotta, che si concluse con una scelta perentoria di mia madre, che ovviamente non apprezzai. Come se non odiassi già abbastanza presentarmi a scuola con un cognome che non mi rappresentava. Avevo sei anni. A otto anni mi mandaro

Info sparse tra cui Il mio libro

Vabbè, nonostante i problemi che abbiamo tutti e pure io (“Tutto ciò che è grande, è nella tempesta”) è un momento positivo, strano e pazzo, dove tutto abbonda - tranne i soldi, sia ben chiaro. Ecco alcune notizie sparse: - Ieri è uscito il mio libro, in anticipo sulla serie che esce in autunno (a propo, sulla serie so poco e niente, però mi arrivano i Google Alert e vedo che se ne è parlato in alcune occasioni importanti come il Wired Next Festival , e non posso che esserne felice). Tornando al libro, non sono una grande autopromotrice, raga, veramente essere al centro dell'attenzione mi stressa, mio fratello dice: "È che ora ti trovi a faccia a faccia con te stessa, e ti stai antipatica, di' la verità". Però una cosa sì, quella concedetemi di dirla. Io sono una persona passiva e anche un po' autosabotatrice, la regina del piano B. C’è solo una cosa che è sempre stata il mio piano A: essere su uno scaffale in libreria. Sabato scorso ho fatto un giro alla Feltr