Ieri ho fatto una riflessione carina che volevo proporvi, così,a scopo di intrattenimento.
In pratica la situa era la seguente: il Donatore ci aveva proposto una gita alla festa della liberazione dove andiamo tutti gli anni ma di cui io francamente mi sto un po’ stufando, un po’ perché non sono un’abitudinaria, un po’ perché stiamo lontane e la mia città d’origine devo dire che non mi manca manco per il cazzo (la mia casa sì, le mie amiche pure eccetera eccetera).
Allora siccome la folla mi manda un po’ in overload, come ogni anno me ne sono andata da sola a fare un giro per i boschi che lì sono davvero belli, ci sono dei punti in cui si vede la collina a perdita d’occhio, ho come l’impressione di stare guardando un plastico dell’Italia in 3D, mi fa impazzire. Ho cominciato a camminare e dopo un’ora che camminavo e camminavo su un tratto dell’alta via dei parchi mi sono detta cazzo, dev’essere la prima volta che mi addentro un po' nel bosco da sola senza paura, inquietudine.
Da quando conosco il Donatore ho cominciato ad andare al fiume in posti piuttosto wild, e ho vissuto per diversi anni in collina, ho fatto un po' di viaggetti allo sbaraglio e ho passato intere domeniche e intere vacanze con le bimbe in giro per l’entroterra, ma quando camminavo da sola nel bosco o su un sentiero (in genere con loro al seguito) avevo sempre paura degli insetti, delle bisce, dei cinghiali, delle salite o semplicemente che potesse arrivare qualcuno.
Ieri invece non avevo affatto paura, e ho capito perché: perché da quando cammino con altre persone, vengo guidata e mi sento al sicuro. I miei amici camminatori mi hanno regalato questa preziosa libertà.
Poi ci ho pensato no? E mi sono venute in mente tutte le persone che mi hanno insegnato qualcosa senza saperlo, e probabilmente senza volerlo e mi sono resa conto che certi incontri sono stati per me più significativi degli eventi piccoli o grossi che mi sono capitati tra capo e collo.
E le persone che mi hanno cambiata, spesso non lo hanno fatto intenzionalmente, dicendo o facendo qualcosa. Sono cambiata solo per averli osservati, per aver passato tempo con loro.
Ad esempio il babbo delle bambine, ultimo di sette fratelli, mi ha insegnato a condividere, a regalare e a offrire. Quando cominci ti allontani dalle cose e ti avvicini alle persone, è quasi magico. Questo, tra le altre cose, mi permette di affrontare le quotidiane razzie delle bimbe al mio armadio, alla mia pochette dei trucchi, alla mia scarpiera.
Un’amica mi ha insegnato a non mettermi limiti, a chiedere se ho bisogno, ad accettare, a perdonarmi. Non sono mai diventata libera come lei e purtroppo il destino (anzi, la volontà) ci ha fatto perdere di vista, ma la sua presenza, il modo in cui accoglie la vita, mi hanno cambiata. Un’altra mi ha insegnato quant’è bella la leggerezza, vederla o sentirla è sempre come aprire una finestra sulla primavera, lei appare e semplicemente i problemi non esistono più. Le amiche di più lunga data mi hanno insegnato che per quanto io cambi e cambi e cambi, ho una mia essenza, che è sempre quella, è salda, e qualcuno la conosce e la riconosce.
Mia madre, che sostiene con vigore di non essere una femminista, mi ha insegnato il femminismo, e mi ha insegnato che non importa quanto ti sputino in faccia, se hai dignità. Più di una donna mi ha mostrato quanto si può star bene anche da sole, in spiaggia, al cinema, in vacanza, persino al ristorante. E l'altra sera sono stata alla presentazione di un progetto di una signora di nome Paola Pallottino, paroliera e illustratrice, e tra le tante cose che ha regalato a tutti noi c'è il testo di 4/3/1943 di Lucio Dalla, e il brivido forte che ho avuto ascoltandola l'altra sera. I have a dream, di Martin Luther King, pure, mi ha cambiato la vita.
E più persone di quelle che avrei pensato mi hanno aperto la porta di casa loro come se fosse la mia, mi hanno regalato libri, mi hanno ritenuta simpatica e interessante quando io mi sono sempre considerata musona; addirittura ogni tanto qualcuno mi dice ehi, tu hai del talento; e una volta ho ricevuto da Roma una cazzo di opportunità di serie A, e non avevo mai ricevuto niente del genere dalla vita, mi sono pagata da sola l'università, non ho fatto nessun master, non ho fatto l'Erasmus, non ho mai avuto una macchina di prima mano né una borsa o un regalo costoso.
Che cazzo me ne frega poi di un regalo costoso quando ho tutto questo.
E ci ho pensato eh, nessuna di queste persone (ho citato solo le prime che mi venivano in mente) può vantare incredibili fortune. Quasi nessuno ha soldi a palate, bambini prodigio, milioni (ma neanche migliaia) di followers su qualche social; ognuno ha le sue piccole, medie e grandi sfighette. Ognuno però ha qualcosa che lo rende speciale, o che mi ha cambiato la vita, e non lo sa.
Photo by Ryoji Iwata on Unsplash |
In pratica la situa era la seguente: il Donatore ci aveva proposto una gita alla festa della liberazione dove andiamo tutti gli anni ma di cui io francamente mi sto un po’ stufando, un po’ perché non sono un’abitudinaria, un po’ perché stiamo lontane e la mia città d’origine devo dire che non mi manca manco per il cazzo (la mia casa sì, le mie amiche pure eccetera eccetera).
Allora siccome la folla mi manda un po’ in overload, come ogni anno me ne sono andata da sola a fare un giro per i boschi che lì sono davvero belli, ci sono dei punti in cui si vede la collina a perdita d’occhio, ho come l’impressione di stare guardando un plastico dell’Italia in 3D, mi fa impazzire. Ho cominciato a camminare e dopo un’ora che camminavo e camminavo su un tratto dell’alta via dei parchi mi sono detta cazzo, dev’essere la prima volta che mi addentro un po' nel bosco da sola senza paura, inquietudine.
Da quando conosco il Donatore ho cominciato ad andare al fiume in posti piuttosto wild, e ho vissuto per diversi anni in collina, ho fatto un po' di viaggetti allo sbaraglio e ho passato intere domeniche e intere vacanze con le bimbe in giro per l’entroterra, ma quando camminavo da sola nel bosco o su un sentiero (in genere con loro al seguito) avevo sempre paura degli insetti, delle bisce, dei cinghiali, delle salite o semplicemente che potesse arrivare qualcuno.
Ieri invece non avevo affatto paura, e ho capito perché: perché da quando cammino con altre persone, vengo guidata e mi sento al sicuro. I miei amici camminatori mi hanno regalato questa preziosa libertà.
Poi ci ho pensato no? E mi sono venute in mente tutte le persone che mi hanno insegnato qualcosa senza saperlo, e probabilmente senza volerlo e mi sono resa conto che certi incontri sono stati per me più significativi degli eventi piccoli o grossi che mi sono capitati tra capo e collo.
E le persone che mi hanno cambiata, spesso non lo hanno fatto intenzionalmente, dicendo o facendo qualcosa. Sono cambiata solo per averli osservati, per aver passato tempo con loro.
Ad esempio il babbo delle bambine, ultimo di sette fratelli, mi ha insegnato a condividere, a regalare e a offrire. Quando cominci ti allontani dalle cose e ti avvicini alle persone, è quasi magico. Questo, tra le altre cose, mi permette di affrontare le quotidiane razzie delle bimbe al mio armadio, alla mia pochette dei trucchi, alla mia scarpiera.
Un’amica mi ha insegnato a non mettermi limiti, a chiedere se ho bisogno, ad accettare, a perdonarmi. Non sono mai diventata libera come lei e purtroppo il destino (anzi, la volontà) ci ha fatto perdere di vista, ma la sua presenza, il modo in cui accoglie la vita, mi hanno cambiata. Un’altra mi ha insegnato quant’è bella la leggerezza, vederla o sentirla è sempre come aprire una finestra sulla primavera, lei appare e semplicemente i problemi non esistono più. Le amiche di più lunga data mi hanno insegnato che per quanto io cambi e cambi e cambi, ho una mia essenza, che è sempre quella, è salda, e qualcuno la conosce e la riconosce.
Mia madre, che sostiene con vigore di non essere una femminista, mi ha insegnato il femminismo, e mi ha insegnato che non importa quanto ti sputino in faccia, se hai dignità. Più di una donna mi ha mostrato quanto si può star bene anche da sole, in spiaggia, al cinema, in vacanza, persino al ristorante. E l'altra sera sono stata alla presentazione di un progetto di una signora di nome Paola Pallottino, paroliera e illustratrice, e tra le tante cose che ha regalato a tutti noi c'è il testo di 4/3/1943 di Lucio Dalla, e il brivido forte che ho avuto ascoltandola l'altra sera. I have a dream, di Martin Luther King, pure, mi ha cambiato la vita.
E più persone di quelle che avrei pensato mi hanno aperto la porta di casa loro come se fosse la mia, mi hanno regalato libri, mi hanno ritenuta simpatica e interessante quando io mi sono sempre considerata musona; addirittura ogni tanto qualcuno mi dice ehi, tu hai del talento; e una volta ho ricevuto da Roma una cazzo di opportunità di serie A, e non avevo mai ricevuto niente del genere dalla vita, mi sono pagata da sola l'università, non ho fatto nessun master, non ho fatto l'Erasmus, non ho mai avuto una macchina di prima mano né una borsa o un regalo costoso.
Che cazzo me ne frega poi di un regalo costoso quando ho tutto questo.
E ci ho pensato eh, nessuna di queste persone (ho citato solo le prime che mi venivano in mente) può vantare incredibili fortune. Quasi nessuno ha soldi a palate, bambini prodigio, milioni (ma neanche migliaia) di followers su qualche social; ognuno ha le sue piccole, medie e grandi sfighette. Ognuno però ha qualcosa che lo rende speciale, o che mi ha cambiato la vita, e non lo sa.
Pur essendo simile a tante tante altre persone...era speciale
Mai come in questo post mi ritrovo e mi rivedo con tutta la gioia che ne consegue. Avere la fortuna di incontrare determinate persone ti cambia veramente la vita ed è una cosa fantastica..potrei farti un lungo elenco delle persone e delle conseguenze che mi ha portato la loro conoscenza e spero di conoscere ancora persone cosi
RispondiEliminaSecondo me, più che la fortuna di fare degli incontri speciali, è la propria apertura ad accettare di infilarsi in situazioni fuori dalla comfort zone, che poi ti fanno conoscere persone che altrimenti non conosceresti. Io per dire se seguissi l'istinto non uscirei MAI :D
Elimina😎4marzo43😍😘
RispondiEliminaChe bella è??? La prossima volta che ci vediamo la cantiamo.
EliminaÈ successo anche a me quanto scrivi, ma tu lo descrivi perfettamente.
RispondiEliminaSorella ��
RispondiEliminaGhghgh
Elimina(era un cuore viola :)
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