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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

La vita e la felicità

Allora ultimamente ho letto qualcosa sui filosofi greci, due testi di Platone (Apologia di Socrate, Critone) e un piccolo, prezioso saggio sulla contemporaneità del pensiero dei greci (si chiama Con gli occhi dei Greci , M. Bonazzi). Non ne sapevo molto, al liceo tendevo a non fare un cazzo. Ma quando, due anni fa, per puro caso ho letto Memorie di Adriano di Yourcenar, e anche Iliade e Odissea ed Eneide, mi sono accorta di quanto mi fossi persa durante la mia adolescenza poco studiosa. Ma no, non è vero, in fondo è andata bene così, avevo un fidanzatino che per me era praticamente una famiglia e in più non ho il rimpianto di non essere andata in discoteca. Non era il momento giusto, per la filosofia, e devo dire a mia discolpa che per quanto il mio prof non fosse male, trasmettere dei concetti così alti, a volte persino astrusi, senza mai considerare di introdurre gli studenti alla pratica della filosofia, lascia il tempo che trova. È per questo che avevo comprato Etica per u

Come un ovosodo in gola

E così mi stavo chiedendo proprio ieri quand’è che ho perso la poesia e di conseguenza quand’è che ho smesso di scrivere bene. Forse da quando ho smesso di fare quei quadri impressionisti di io a BucoDelCulo con le bimbe, o forse quando ho realizzato che mi stavo mostrando nuda a tante persone che conosco dal vivo, non so, i miei colleghi, i miei conoscenti. Curioso poi che quello che trovavo più bello e piacevole erano sempre i post meno letti e meno commentati: pericolosa sta cosa, ti verrebbe da negare quello che hai da dire, per dire quello che gli altri si aspettano da te, e avere una gratificazione immediata. Io credo di essere una persona abbastanza coerente proprio perché so rinunciare alle gratificazioni, e faccio sempre quel cazzo che mi pare, non che poi sia così piacevole, però sono io, sono fatta così. Con mia figlia in cima alla rocca di Maioletto Vedo che ora scrivo delle cose più ragionate, di io diventata ormai una mezza cittadina con tre figlie adolescenti.

Avere figli adolescenti fa paura

Ricordo che a un certo punto della mia vita, solo pochi anni fa, mi sono accorta con stupore che non avevo più paura di niente. Photo by David Larivière on Unsplash Sono sempre stata una cagasotto, da bambina e da adolescente avevo paura di tutto. Del buio, tanto per cominciare, dev’essere stato per colpa dei film horror. Da bambina avevo una vicina adolescente a cui spesso mia madre mi affidava, e ricordo che una volta guardammo Aracnofobia coi suoi amici, credo di non averci dormito per anni. Ma anche per The Blair witch project , preso a noleggio qualche anno dopo col mio morosino e guardato un sabato sera a letto. Comunque anche il telegiornale faceva la sua parte, a casa di nonna la tv era sempre accesa e all'ora di pranzo e cena qualche giornalista dall'aria grave annunciava sempre disastri che andavano dalle bombe su Sarajevo, alle sparatorie nostrane. Poi sin dall’asilo avevo una paura fottutissima delle droghe, delle siringhe, dei gruppi di ragazzi che