Tra i tanti difetti che ho, uno è la lucidità. Sono una specie di narratore onnisciente di questo romanzo assurdo che è la mia vita. Conosco perfettamente ogni personaggio, e nessuno è completamente buono né completamente cattivo. Chi merita di restare probabilmente è interessante, forse è persino un po’ assurdo, di certo ha una funzione drammaturgica. Cattivi, antagonisti e nevrotici servono sempre, che non siamo a catechismo qui. Photo by Kristina Tripkovic on Unsplash Tutti fanno fronte a destini inaspettati e a colpi di scena: il lupo cattivo alla fine viene riabilitato, perché sicuramente ha un passato doloroso o soffre di una psicosi; il buono se la prende nel didietro perché non è davvero buono, è solo debosciato. Io metto assieme gli elementi e guardo che succede, quasi tutti hanno un conflitto da risolvere, se la situazione è paradossale non esito a ficcarmici dentro, il parossismo ha sempre una sua estetica, anche se fine a se stessa. Valentina non so se è
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea