Il 2018 è stato un anno intenso, difficile e bello tutto allo stesso tempo, così tanto che ora che siamo a ottobre potrei praticamente già chiudere il libro dell’anno per overload di cose da raccontare.
Non è stato sempre tutto bello, e quasi mai è stato facile, e però sono successe cose e sono andata avanti. Se penso che solo pochi anni fa vivevo a BucoDelCulo, le bambine erano piccole e bisognose di costante cura, e tutto sembrava essere fisso nel per sempre, persino i libri sul comodino avevano un bassissimo turn over, è quasi come se parlassimo di un'altra vita, un'altra persona.
Adesso invece, le cose si muovono, le muovo, con tutti i sacrifici e le rinunce del caso. Se mi guardassi da fuori non mi riterrei una persona di successo o invidiabile, e se mi vedesse la bambina cresciuta nelle promesse degli anni '80 e nel mito dell'American Dream che passava la tv, mi stupirei di quanto ogni piccola minuscola soddisfazione costi tanto, ma forse è solo che è cambiato il contesto storico e in fondo i miei coetanei non sono messi poi tanto meglio. Il mio equilibrio economico è precario, spesso la stanchezza non mi permette di godermi il momento e a volte le preoccupazioni mi tengono sveglia la notte. Però potrebbe essere peggio, molto peggio.
Ecco un bilancio del mio 2018, anche se sì, lo so che è presto.
Vita privata
Ho preso atto di avere difficoltà, specie con l'amore, anche solo ad ammettere che potrebbe esistere e che potrebbe esistere anche nel mio cuore. Ho preso atto di avere dei traumi. E no, scriverne in parte qui, non è bastato, ci sono dolori che se ne stanno lì in agguato, come polvere sotto il tappeto, e mi capita di soffrire o di spaventarmi o di comportarmi scompostamente per cose di poco conto, inaspettatamente.
Dice la mia psicoterapeuta che non era scontato che io funzionassi, viste le carte nel mazzo.
Vedete, sentirmi dire che funziono come persona per me è stata una bellissima notizia, non ne ero poi così sicura.
Come mamma invece è sempre stato tutto più facile: dopo i primi momenti di grande sgomento di fronte a Lucia e Camilla neonate, ho realizzato che quello che facevo per loro era anche per Valentina. E se Camilla e Lucia (e poi, Carolina) erano fondamentalmente estranee che avrei imparato ad amare col tempo, già allora sapevo che almeno Valentina meritava una famiglia felice.
Nonostante il rapporto forte, trovarmele adolescenti e cambiate è destabilizzante ogni mattina. Ma ci si va su dietro.
Quest’anno ho anche conosciuto persone nuove e accoglienti qui a Rimini, sono contenta. Ci sono amici e amiche storici che vedo poco e mi mancano, ma la vita è così, va avanti.
Più passano gli anni, più preferisco una chiacchierata intelligente alle serate chiassose.
Lavoro
Era uno tra gli obiettivi dell’anno, e l’ho raggiunto in pieno. Sto dando molto sia in ufficio (io non sono una che rientra con facilità nelle dinamiche aziendali, in cui ti senti gratificato se cresci di ruolo o ti danno uno stagista o fai incassare soldi. Io mi gaso quando creo una cosa che mi piace, anche se nessuno se ne accorge), che in progetti miei. La serie Volevo fare la rockstar sta diventando realtà ed è un’emozione che non vi so neanche raccontare, per ora seconda solo all’emozione di partorire un essere umano. E ho anche un progetto nuovo, diverso, certamente sfidante, ma proprio per questo elettrizzante: insegnare l’internet (progetto che si concretizzerà a primavera, ma che è partito nel 2018).
Viaggi
Se nel 2017 ho fatto due tra i viaggi che sognavo da sempre (Argentina e Cuba), nel 2018 ho fatto viaggi più vicini, ma sempre da ricordare. C'è stata una vacanzina invernale e tutta culturale a Malta, molto piacevole, con mia mamma. E il mio primo pellegrinaggio: una vacanza a piedi con un gruppo dove conoscevo una sola persona. Da Spoleto ad Assisi, in mezzo agli ulivi, col fiatone. E poi una vacanza bellissima, con le bimbe. Una macchina a noleggio e via per la campagna inglese – guidare a sinistra è stata decisamente la maggiore sfida del 2018. Infine qualche giorno in Abruzzo, a ferragosto, in giro per il Gran Sasso, con Barbara e i ragazzi. L’ultimo viaggetto dell’anno sarà a Lucca Comics, a cui le bimbe tengono tantissimo, sapete no, che sono delle vere fissate.
Anche se i miei viaggi sono sempre low budget, per il momento il 2019 è ancora più low budget, però si sa mai, magari arriva una botta di culo e riesco a fare anche un viaggetto da sola, ne ho voglia e bisogno.
Libri
È stato un grande anno anche a livello di letture.
È perché sono molto presente, e posso permettermi di leggere anche cose molto impegnative anche se con calma. Per esempio ora sto leggendo alcuni libri dell’Antico Testamento, tradotti da studiosi, meglio se non collegati alla chiesa e all’imprimatur, che a me piacciono le storie, non mi interessa né la filologia, né la teologia. Per ora ho letto solo il libro di Giona e il libro di Ester, tradotti da Erri de Luca e ne sono rimasta davvero affascinata. Ho letto anche l’Eneide tradotta da Sermonti, in poesia. E ho ripreso un paio di testi di Platone snobbati al liceo. Alcuni saggi pregevoli su internet. Un paio di Harry Potter con le bimbe. E ho scoperto il grandissimo Kazantzakis (ogni volta non so né come scriverlo, né come pronunciarlo, abbiate pietà).
Insomma, sento che funziono e non è poco.
Non è stato sempre tutto bello, e quasi mai è stato facile, e però sono successe cose e sono andata avanti. Se penso che solo pochi anni fa vivevo a BucoDelCulo, le bambine erano piccole e bisognose di costante cura, e tutto sembrava essere fisso nel per sempre, persino i libri sul comodino avevano un bassissimo turn over, è quasi come se parlassimo di un'altra vita, un'altra persona.
Adesso invece, le cose si muovono, le muovo, con tutti i sacrifici e le rinunce del caso. Se mi guardassi da fuori non mi riterrei una persona di successo o invidiabile, e se mi vedesse la bambina cresciuta nelle promesse degli anni '80 e nel mito dell'American Dream che passava la tv, mi stupirei di quanto ogni piccola minuscola soddisfazione costi tanto, ma forse è solo che è cambiato il contesto storico e in fondo i miei coetanei non sono messi poi tanto meglio. Il mio equilibrio economico è precario, spesso la stanchezza non mi permette di godermi il momento e a volte le preoccupazioni mi tengono sveglia la notte. Però potrebbe essere peggio, molto peggio.
Ecco un bilancio del mio 2018, anche se sì, lo so che è presto.
Vita privata
Ho preso atto di avere difficoltà, specie con l'amore, anche solo ad ammettere che potrebbe esistere e che potrebbe esistere anche nel mio cuore. Ho preso atto di avere dei traumi. E no, scriverne in parte qui, non è bastato, ci sono dolori che se ne stanno lì in agguato, come polvere sotto il tappeto, e mi capita di soffrire o di spaventarmi o di comportarmi scompostamente per cose di poco conto, inaspettatamente.
Dice la mia psicoterapeuta che non era scontato che io funzionassi, viste le carte nel mazzo.
Vedete, sentirmi dire che funziono come persona per me è stata una bellissima notizia, non ne ero poi così sicura.
Come mamma invece è sempre stato tutto più facile: dopo i primi momenti di grande sgomento di fronte a Lucia e Camilla neonate, ho realizzato che quello che facevo per loro era anche per Valentina. E se Camilla e Lucia (e poi, Carolina) erano fondamentalmente estranee che avrei imparato ad amare col tempo, già allora sapevo che almeno Valentina meritava una famiglia felice.
Nonostante il rapporto forte, trovarmele adolescenti e cambiate è destabilizzante ogni mattina. Ma ci si va su dietro.
Quest’anno ho anche conosciuto persone nuove e accoglienti qui a Rimini, sono contenta. Ci sono amici e amiche storici che vedo poco e mi mancano, ma la vita è così, va avanti.
Più passano gli anni, più preferisco una chiacchierata intelligente alle serate chiassose.
Lavoro
Era uno tra gli obiettivi dell’anno, e l’ho raggiunto in pieno. Sto dando molto sia in ufficio (io non sono una che rientra con facilità nelle dinamiche aziendali, in cui ti senti gratificato se cresci di ruolo o ti danno uno stagista o fai incassare soldi. Io mi gaso quando creo una cosa che mi piace, anche se nessuno se ne accorge), che in progetti miei. La serie Volevo fare la rockstar sta diventando realtà ed è un’emozione che non vi so neanche raccontare, per ora seconda solo all’emozione di partorire un essere umano. E ho anche un progetto nuovo, diverso, certamente sfidante, ma proprio per questo elettrizzante: insegnare l’internet (progetto che si concretizzerà a primavera, ma che è partito nel 2018).
Viaggi
Se nel 2017 ho fatto due tra i viaggi che sognavo da sempre (Argentina e Cuba), nel 2018 ho fatto viaggi più vicini, ma sempre da ricordare. C'è stata una vacanzina invernale e tutta culturale a Malta, molto piacevole, con mia mamma. E il mio primo pellegrinaggio: una vacanza a piedi con un gruppo dove conoscevo una sola persona. Da Spoleto ad Assisi, in mezzo agli ulivi, col fiatone. E poi una vacanza bellissima, con le bimbe. Una macchina a noleggio e via per la campagna inglese – guidare a sinistra è stata decisamente la maggiore sfida del 2018. Infine qualche giorno in Abruzzo, a ferragosto, in giro per il Gran Sasso, con Barbara e i ragazzi. L’ultimo viaggetto dell’anno sarà a Lucca Comics, a cui le bimbe tengono tantissimo, sapete no, che sono delle vere fissate.
Anche se i miei viaggi sono sempre low budget, per il momento il 2019 è ancora più low budget, però si sa mai, magari arriva una botta di culo e riesco a fare anche un viaggetto da sola, ne ho voglia e bisogno.
Libri
È stato un grande anno anche a livello di letture.
È perché sono molto presente, e posso permettermi di leggere anche cose molto impegnative anche se con calma. Per esempio ora sto leggendo alcuni libri dell’Antico Testamento, tradotti da studiosi, meglio se non collegati alla chiesa e all’imprimatur, che a me piacciono le storie, non mi interessa né la filologia, né la teologia. Per ora ho letto solo il libro di Giona e il libro di Ester, tradotti da Erri de Luca e ne sono rimasta davvero affascinata. Ho letto anche l’Eneide tradotta da Sermonti, in poesia. E ho ripreso un paio di testi di Platone snobbati al liceo. Alcuni saggi pregevoli su internet. Un paio di Harry Potter con le bimbe. E ho scoperto il grandissimo Kazantzakis (ogni volta non so né come scriverlo, né come pronunciarlo, abbiate pietà).
Insomma, sento che funziono e non è poco.
Non è poco...hai ragione!!! ;-)
RispondiEliminaMi è caduta la mascella. Complimenti
RispondiEliminaWow quante cose...bello ammettere e sentire che funzioni!
RispondiEliminaRinnovo i miei complimenti, è sempre bello leggerti (a maggior ragione se si tratta di notizie splendide come queste)! deeo solo sa quanto ho bisogno io di un viaggio in solitaria. CE lo auguro!
RispondiEliminaEmymar, dall'ufficio :P