Ho provato il glamping e...

Ho sentito parlare per la prima volta di glamping meno di sei mesi fa, e avevo già comprato i biglietti aerei per le vacanze in Inghilterra, anche se il programma era ancora più che vago.
Il termine è passato in sordina tra i suggerimenti di Facebook: forse potrebbe interessarti.
Ho fatto una ricerca al volo su Google e ho scoperto che glamping è la composizione di due parole: Glamour + Camping. Insomma, campeggio figo. Non potevo che rimanere colpita dalla definizione, sembrava fatto per me.

Non sono mai stata una fanatica del campeggio: a me piace dormire a letto. Non per fighetteria eh, ho dormito nelle situazioni più improbabili che possiate immaginare: divani con pulci, camere condivise in ostelli, hotel decisamente brutti, ho fatto couchsurfing e soprattutto friendsurfing decine di volte e senza pretese. Ma devo dire la verità, dormire senza uno straccio di materasso non mi ha mai fatto impazzire. Se non ho neanche un cuscino direi che la cosa assomiglia più a una tortura che a un alloggio. Aggiungete il fatto che andare in tenda in campeggio con le bambine (1 piazzola, 1 posto auto, 4 ingressi) non mi costa poi così tanto meno che affittare un appartamento.
A dire il vero sono stata in tenda molte volte, per lo più abusivamente al fiume con il babbo delle bimbe. Sono bei ricordi, ma se posso scegliere, scelgo il letto.

Eppure in hotel non è davvero la stessa cosa.
Manca la catarsi del verde e il suono del mare o delle cascate mentre ti addormenti. Manca la libertà di aggirarti in mutande e canotta fino all'ora di pranzo, di lasciare i bambini liberi e di non pensare a niente all day long. Come lo scorso weekend che sono andata a trovare le mie amiche in campeggio al Conero ed eravamo quattro donne, sei adolescenti e tre bambine e siamo state benissimo.

Così, dicevo, l'idea del glamping mi attirava tantissimo e ho pensato che per la nostra vacanza in Inghilterra era certamente la soluzione ideale.
In Inghilterra credo abbiano il problema di un meteo non sempre clemente, e forse il glamping è diffuso anche per questo, perché provateci voi a stare in tenda sotto alla pioggia.

Ma in cosa consiste di preciso un alloggio presso un glamping?
Può essere una yurta (una di quelle tende alte dei nomadi mongoli) con dentro varie comodità tra cui letto sollevato, bagno e cucina, può essere una carrozza di un vecchio treno completamente arredata, una casetta sull'albero. Si parte da una sistemazione tipo bungalow ma decisamente più glam e meno sciatta e si arriva ad alloggi decisamente lussuosi.
Nel nostro caso, abbiamo alloggiato prima in una specie di igloo in legno all'interno di una stupenda tenuta, e poi in una fattoria composta da un grande cottage in pietra e una stalla di cavalli dietro alla quale erano state ricavate alcune stanze, spartane ma comode (forse quest'ultima sistemazione non può essere definita glamping, chiamiamola piuttosto "posto insolito dove abbiamo dormito").

Nel primo caso eravamo a Notgrove, che è anche una posizione perfetta per visitare i Cotswolds, una stupenda regione agricola tra Londra e il Galles (qui ho parlato dell'itinerario).
Nel secondo caso eravamo a Frome, più a sud e più vicine alle mete Salisbury e Stonehenge.

L'esperienza è stata perfetta, sicuramente da ripetere appena ce n'è l'occasione, magari in Slovenia, patria del glamping (peraltro la serie Volevo fare la rockstar verrà girata in Friuli e visto che farò un salto sul set, magari ci sarà l'occasione per un giretto oltre confine. Non c'entra niente con questo post ma non vedo l'ora di andare ad aggirarmi tra le macchine da presa, è davvero un mondo magico dove tutto è studiato nei dettagli. Quello che più mi impressiona è vedere quanti professionisti sono coinvolti, e di come riescano ad andare tutti - più o meno - nella stessa direzione, come in un'orchestra, è davvero affascinante, ma semmai ve ne parlerò un'altra volta).

Nel glamping pod eravamo davvero a totale contatto con la natura, però con la comodità di un bagno (minuscolo) con doccia calda, una cucinetta dove ci scaldavamo qualche pasto da consumare nel prato antistante, due letti matrimoniali e (per chi gradisce) una tv. Non c'era neanche la vita di comunità dei campeggi - che a volte può essere una scocciatura, perché c'erano solo sei o sette pod e gli altri ospiti erano così riservati che non li incontravamo neanche quando andavamo nell'unica area comune, una grande stanza prefabbricata con un biliardo, un calcetto, un tennis da tavolo, dei divani e dei giochi di società. Nella grande tenuta, oltre ai pod, c'erano molti cottage bellissimi, un pub, campi da tennis e da cricket e un piccolo allevamento di alpaca.

Le proposte di glamping possono essere molto varie, i prezzi pure. Se l'obiettivo è risparmiare, allora dovete rimanere all'opzione tenda o ostello. Nella scelta tra hotel e glamping però, se vi trovate in una situazione non urbana, vi consiglio di valutare la seconda opzione.
Per me è la soluzione ideale.<3 p="">