Ho un rapporto ambivalente con i termini generici usati al posto di termini specifici.
Mia figlia per dire abusa della parola “Tizio” quando non ricorda il nome di una persona (io in quei casi ovvio con la descrizione del suddetto, mio fratello con un nome a caso, cosa irritante quanto divertente) e del sostantivo “Robo”. Allora io mi irrito e le chiedo per cortesia di utilizzare termini meno generici, così, per venire incontro a questa mia personalissima idiosincrasia (poi mentre lo dico ricordo sempre quella volta che a un posto di blocco mi fecero il test del palloncino e io dissi, tra le risatine soffocate delle mie amiche, che la mia ridotta capacità polmonare non avrebbe aiutato la buona riuscita dell'accertamento).
Mia madre usa il termine “Foglio” al posto di modulo, documento, bolletta e qualunque cosa possa essere stampata su un A4.
Ora, non che io conosca più parole della media.
Ho dovuto fare i conti con il mio lessico limitato quando mi sono abbonata alla newsletter “Una parola al giorno”. Non solo non conosco molte delle parole che quotidianamente vengono divulgate, ma dopo aver letto la newsletter spesso me le dimentico completamente.
Tuttavia, mi piace la precisione (solo in questo campo - e so che stentate a crederci perché qui non scrivo con particolare attenzione, ma devo dire che scrivo esattamente come parlo, dunque potremmo dire che ho un eloquio dignitoso, anche laddove la scrittura è carente, non dico in termini di contenuto o musicalità, ma proprio in termini di parco lessicale).
Sin da quando facevo le elementari progetto di leggere integralmente il mio dizionario preferito, un Devoto – Oli degli anni 70, appartenuto a mio padre. Credo che le parole mi interessino per il solo ed unico motivo che mi piace trovare i suoi fiori secchi tra le pagine del dizionario.
Un'altra cosa che mi fa molto ridere, sempre a proposito del linguaggio generico, è quando il navigatore, out of the blue, dice “Continua per altri 10 chilometri”. Se sono in macchina con le bimbe, chiedo sempre ad alta voce: “Continuo a fare cosa? A scaccolarmi?”.
Oppure quando io e Camilla facciamo gli esercizi (si chiamerebbe workout, per essere precisi) con un personal trainer virtuale su youtube, mi fa ridere il generico ammonimento “Durante tutto l’esercizio tieni gli addominali contratti per evitare problemi”, e io mi chiedo se contrarre gli addominali mi aiuterà ad arrivare a fine mese o a non avere attorno persone sgradite.
Mia figlia Camilla invece, per dire, ha sempre avuto, sin da piccola, fisse estetiche quasi maniacali. Da piccola era fissata con la simmetria, se non distribuivo i condimenti equamente nei panini o sul piatto andava in paranoia. Adesso è passata alla fissa delle ciglia piegate e naturalmente a quella dei vestiti: puoi anche portarla a fare shopping a Carnaby Street che non troverà mai qualcosa che assomigli a quello che disegna e che quindi indosserebbe. Pensate che pur disegnando benissimo, ha voti mediocri in disegno perché svolge le consegne solo se corrispondono alla sua fissa del momento (come i manga o le miniature).
Voi per curiosità che fisse avete? :)
Photo by Jelleke Vanooteghem on Unsplash
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Mia madre usa il termine “Foglio” al posto di modulo, documento, bolletta e qualunque cosa possa essere stampata su un A4.
Ora, non che io conosca più parole della media.
Ho dovuto fare i conti con il mio lessico limitato quando mi sono abbonata alla newsletter “Una parola al giorno”. Non solo non conosco molte delle parole che quotidianamente vengono divulgate, ma dopo aver letto la newsletter spesso me le dimentico completamente.
Tuttavia, mi piace la precisione (solo in questo campo - e so che stentate a crederci perché qui non scrivo con particolare attenzione, ma devo dire che scrivo esattamente come parlo, dunque potremmo dire che ho un eloquio dignitoso, anche laddove la scrittura è carente, non dico in termini di contenuto o musicalità, ma proprio in termini di parco lessicale).
Sin da quando facevo le elementari progetto di leggere integralmente il mio dizionario preferito, un Devoto – Oli degli anni 70, appartenuto a mio padre. Credo che le parole mi interessino per il solo ed unico motivo che mi piace trovare i suoi fiori secchi tra le pagine del dizionario.
Un'altra cosa che mi fa molto ridere, sempre a proposito del linguaggio generico, è quando il navigatore, out of the blue, dice “Continua per altri 10 chilometri”. Se sono in macchina con le bimbe, chiedo sempre ad alta voce: “Continuo a fare cosa? A scaccolarmi?”.
Oppure quando io e Camilla facciamo gli esercizi (si chiamerebbe workout, per essere precisi) con un personal trainer virtuale su youtube, mi fa ridere il generico ammonimento “Durante tutto l’esercizio tieni gli addominali contratti per evitare problemi”, e io mi chiedo se contrarre gli addominali mi aiuterà ad arrivare a fine mese o a non avere attorno persone sgradite.
Mia figlia Camilla invece, per dire, ha sempre avuto, sin da piccola, fisse estetiche quasi maniacali. Da piccola era fissata con la simmetria, se non distribuivo i condimenti equamente nei panini o sul piatto andava in paranoia. Adesso è passata alla fissa delle ciglia piegate e naturalmente a quella dei vestiti: puoi anche portarla a fare shopping a Carnaby Street che non troverà mai qualcosa che assomigli a quello che disegna e che quindi indosserebbe. Pensate che pur disegnando benissimo, ha voti mediocri in disegno perché svolge le consegne solo se corrispondono alla sua fissa del momento (come i manga o le miniature).
Voi per curiosità che fisse avete? :)
La coniugazione dei verbi.
RispondiEliminaAll'inizio della nostra relazione, il mio fidanzato, di tanto in tanto, mi metteva alla prova chiedendomi di coniugare verbi assurdi. Non ho mai sbagliato. E lui ha smesso. Tra l'altro, essendo toscano, lui ha un modo tutto suo di coniugare i verbi, quindi parliamone.
La cosa bella è che questa fissazione - non so come - l'ho "attaccata" anche a mio fratello quindicenne, che sarà pure dislessico ma su congiuntivi e condizionali non lo batte nessuno. A volte ha colto in fallo anche me, lo ammetto. E, cosa ancora più bella, la sua prof di italiano, che è una stronza.
Che bel passatempo <3
EliminaConto i "giri" che faccio lavandomi i denti e, quando lavo le lenzuola, nel momento in cui le rimetto ho la maniacale abitudine di verificare che sia sul lato destro che sul lato sinistro ci sia la stessa lunghezza di tessuto... ah... poi assolutamente mangio biscotti solo a due a due questo chiaramente implica che siano accoppiabili, altrimenti non li compro nemmeno. Mi faccio internare?
RispondiEliminaWow!
EliminaNe ho tantissime! La prima che mi viene in mente è che non posso iniziare a lavorare / scrivere se il desktop non è ordinato (poche cartelle e distribuite secondo un certo ordine, ovviamente simmetrico) e prima di spegnere il computer svuoto sempre il cestino. Poi però, mente lavoro, ho mille finestre aperte :)
RispondiEliminaOddio, nel mio desktop impazziresti...Io sono davvero davvero pessima a nominare e ad archiviare i file, ritrovare qualcosa è veramente difficilissimo. L'unica nota positiva è che tendo a ricordare anche i naming assurdi, quindi per fortuna riesco a fare dei setacci più o meno proficui.
EliminaLe mollette da bucato: non riesco a stendere un capo se le mollette non sono uguali (un tipo x lo stendipanni e un tipo per il filo esterno). E il colore degli asciugamani del bagno che non può mai essere diverso da azzurro per mio marito e blu per me. Perché? In entrambi i casi boh??
RispondiEliminaAhhhh. :)
EliminaOddio! Mi sa che sono un caso strano. Da piccola avevo la fissa della simmetria, se mi facevo male a un piede dovevo prendere a calci qualcosa fino a farmi male all'altro piede. Ma brutta, eh. Fissa dura. Poi adesso da adulta più niente, non ho fisse. Sono da ricovero?
RispondiEliminaQuella del piede è preoccupante :)
EliminaIo invece da piccola avevo fisse come avvolgermi dentro alle tende (appese, ovviamente. Mi creavo una specie di bacello).
Per una volta i commenti sono molto più forti del post!
RispondiEliminaForti in che senso? Avrei dovuto dire divertenti o interessanti o strani? Si, ma volevo irritarti.
Io da piccolo quando prima di andare a letto controllavo che il gas dei fornelli in cucina fosse chiuso (mia madre mi aveva convinto che un giorno saremmo sicuramente saltati in aria) li toccavo una decina di volte l uno, senza uno motivo preciso. Lo facevo anche con la maniglia della porta d ingresso.
È chiusa? Controllo. È chiusa? Controllo. Sembra davvero chiusa. Aspetta che controllo di nuovo. Ok, è chiusa. La tocco solo l ultima volta.
Vero, i commenti sono molto più strani. Ma a mia discolpa devo dire che non ho enumerato tutte le mie fisse ma solo una. Comunque se anche le avessi enumerate tutte non sarebbero state strane quanto quelle nei commenti.
EliminaLa mia fissazione è la memoria, o meglio il desiderio di ricordare ogni avvenimento in cui sono stata coinvolta, ogni conversazione a cui ho partecipato o alla quale ho assistito. Si tratta di uno sforzo notevole. È come rivivere mille volte ogni attimo, cercando di riportare alla memoria ogni dettaglio, specialmente in termini di sensazioni, di espressioni dei visi e toni delle voci. Con gli odori ho più difficoltà.
RispondiEliminaPer raccontarti, invece, di qualche fissazione un po’ più frivola (ma non strana), ho da offrirtene due: le unghie di mani e piedi sempre ben smaltate, forse perché ho sofferto per molti anni di onicofagia; la biancheria intima rigorosamente abbinata in termini cromatici.
Ne ho a bizzeffe! Il volume della radio deve essere su un numero pari, un numero primo o sul 15 (unico accettato fuori dallo schema). Quando c'erano le cassette audio, se per qualche ragione non arrivavo alla fine del lato, dovevano comunque essere riavvolte per intero prima di essere riposte. Se ascolto un brano non lo posso lasciare a metà. Le chiavi nelle tasche dela mia borsa devono stare in u preciso ordine così come le monete e le banconote nel portafoglio. Eh... ne abbiamo sa raccontare :)
RispondiEliminaCredo di non averne, ma non ci metterei la mano sul fuoco. A parte ascoltare in loop lo stesso pezzo per giorni e faticare a scrivere se non ho della buona musica in background. Ma non so se è alla stregua di una mania. E forse non è vero che io non le abbia, le fisse, magari è solo che non sono in grado di riconoscerle.
RispondiEliminaIo non chiudo mai la porta di casa se non sto toccando le chiavi: fobia di chiudermi fuori.
RispondiEliminaIl Devoto-Oli ce l'avevo pure io (o era il Novissimo Melzi?), ma mia sorella l'ha perso da qualche parte :( puoi usarlo per questo gioco di gruppo, se non lo conosci già: si danno foglietti e penna a tutti, e ognuno a turno tiene il vocabolario. Chi lo tiene cerca un termine obsoleto e astruso e lo dice ad alta voce, poi scrive il significato sul suo foglietto mentre gli altri scrivono il significato che presumono, si piegano i foglietti e si mischiano. Poi il detentore del vocabolario legge ad alta voce i foglietti, e ognuno vota la definizione che ritiene giusta (però non ricordo se il detentore si astiene), infine si svela quale sia quella esatta. Ognuno riceve un punto per ogni voto che prende la sua definizione, compresa quella esatta (mi pare), e chi ha votato quella esatta prende a sua volta un punto. Poi si passa il Devoto a quello accanto, e si ricomincia. A giro completato, vince chi ha fatto più punti.
Lo conosco quel gioco, è bellissimo <3
EliminaLe liste su cosa fare e comprare (in ordine cronologico), il desktop con poche cartelle e i file debitamente archiviati (da una parte male...infatti in ufficio chiedono sempre a me "mi tiri fuori la tal mail/il tal file?"), il cambio lenzuola/stiro/lavastoviglie deciso ad inizio settimana, l'armadio diviso per sfumature cromatiche (anche le mutande, nei divisori IKEA, chettelodicoaffare!).
RispondiEliminaContinuo?!?
(no, perché mi sto sul culo da sola!)
Sto male :D
EliminaIo in teoria sono pignola. Nella pratica, da quando vivo con mio marito, ho lasciato perdere perché stavo per diventare la sua raccatta-oggetti. Però un tempo avevo il controllo su tutti gli oggetti, anche se in disordine mi ricordavo esattamente la loro locazione. Da quando ci sono i bambini, per la mia salute mentale ho lasciato perdere, perché in 4 e tra poco in 5, non riuscirei a tenere sotto controllo tutto.
RispondiEliminaHo anch'io l'ossessione delle parole corrette e mi innervosisco se non viene utilizzato il termine corretto. Tenendo presente che vivo in Germania da quasi 9 anni, il tedesco è diventata la mia prima lingua e l'italiano la seconda. Soprattutto punzecchio e correggo mio marito quando sbaglia termine. La gente utilizza parole jolly per pigrizia, non per ignoranza e così la lingua si impoverisce ogni giorno. Lanciamo una campagna su Change.org contro l'impoverimento della lingua dovuto alla pigrizia della gente? Elena dalla Foresta Nera