La prima volta che ho votato, dovendo scegliere tra Rutelli e Berlusconi, ho votato Berlusconi. A diciotto anni infatti consideravo quelli di sinistra come dei fake . Voglio dire: IO ero davvero una proletaria, mentre il centro sinistra, in Emilia Romagna, nella mia realtà, era il potere. L'establishment. L'inciucio, per usare una parola cacofonica ma calzante. La sinistra erano i sindaci in giacca e cravatta, deferenti sia nei confronti degli imprenditori che della chiesa, ma non certo nei confronti dei poveri stronzi. E però la sinistra si riempiva la bocca di falci e martelli. Ma io non conoscevo nessun povero, oltre a me. Votai Berlusconi perché Rutelli non mi sembrava un'alternativa. Mi tappai il naso già quella prima volta, pensavo che Berluscono almeno sarebbe potuto essere un buon amministratore. I radicali, Emma Bonino e Pannella, mi sono sempre piaciuti, ma la loro real politik, specie in occasione delle alleanze elettorali, era decisamente avventurosa. F
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea