In questo periodo capitano sempre spese straordinarie e ho pochi soldi. Ho sviluppato l’allergia agli acari, così di notte starnutisco e non dormo, di giorno sono sempre stanca e di sera non esco quasi mai. La primavera non sembra voler arrivare davvero e la pioggia decima tutti i miei buoni propositi salutisti, come il trekking e la bici.
Però delle volte apro la finestra e sento il mare gonfio, in tempesta, che ulula, e penso “grazie”.
O mi alzo quando le bimbe stanno uscendo per andare a scuola, e mi ricordo dei dodici anni passati ad alzarmi alle 6.30, per vestirle, lavarle, nutrirle; ora lo fanno da sole e penso “grazie”.
O passo sul ponte che collega la destra e la sinistra del porto, vedo le barche ormeggiate e il faro bianco in lontananza e penso “grazie”.
O vado a parlare con gli insegnanti delle bimbe, e mentre esco da scuola penso “grazie”.
O mi faccio sorprendere da Carolina, la cui prof le ha detto “sei fortunata, tua madre è una bella persona”, e penso “grazie”.
O mamma mi compra il miele sostenendo che curerà i miei disturbi respiratori e penso “grazie”.
O constato un valore sballato negli esami del sangue, so già che il mio medico conosce il rimedio e penso “grazie”.
O mi vengono belle idee che non realizzerò e penso “grazie”.
O qualcuno mi racconta di qualche suo viaggio o di un progetto o di un successo, sono felice, e penso “grazie”.
O vedo un film dove sono tutti in maglietta, mi immagino uscire vestita leggera, in estate, so che manca poco e penso "grazie".
O parlo alle ragazze di quando avevo la loro età, vivevo a casa di nonna, tra lo sporco e la puzza, ed è passato, e penso "grazie".
O vedo la striscia rossa del sole all'alba, dietro ai palazzi, mi sveglio con gli occhi appiccicati e la testa dolente per gli starnuti e l'insonnia, ma sono qui e lo sono adesso, e penso "grazie".
Però delle volte apro la finestra e sento il mare gonfio, in tempesta, che ulula, e penso “grazie”.
O mi alzo quando le bimbe stanno uscendo per andare a scuola, e mi ricordo dei dodici anni passati ad alzarmi alle 6.30, per vestirle, lavarle, nutrirle; ora lo fanno da sole e penso “grazie”.
O passo sul ponte che collega la destra e la sinistra del porto, vedo le barche ormeggiate e il faro bianco in lontananza e penso “grazie”.
O vado a parlare con gli insegnanti delle bimbe, e mentre esco da scuola penso “grazie”.
O mi faccio sorprendere da Carolina, la cui prof le ha detto “sei fortunata, tua madre è una bella persona”, e penso “grazie”.
O mamma mi compra il miele sostenendo che curerà i miei disturbi respiratori e penso “grazie”.
O constato un valore sballato negli esami del sangue, so già che il mio medico conosce il rimedio e penso “grazie”.
O mi vengono belle idee che non realizzerò e penso “grazie”.
O qualcuno mi racconta di qualche suo viaggio o di un progetto o di un successo, sono felice, e penso “grazie”.
O vedo un film dove sono tutti in maglietta, mi immagino uscire vestita leggera, in estate, so che manca poco e penso "grazie".
O parlo alle ragazze di quando avevo la loro età, vivevo a casa di nonna, tra lo sporco e la puzza, ed è passato, e penso "grazie".
O vedo la striscia rossa del sole all'alba, dietro ai palazzi, mi sveglio con gli occhi appiccicati e la testa dolente per gli starnuti e l'insonnia, ma sono qui e lo sono adesso, e penso "grazie".
...io amo la gratitudine...
RispondiEliminaIo ti leggo e penso "grazie"... perché ci sono ancora belle persone che non si vergognano a dire "grazie" e sanno apprezzare ciò che hanno.
RispondiEliminaMi faccio anche tante paranoie eh :P
Eliminaquesto esercizio non lo si fa mai abbastanza!
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaOrdinari frammenti di gioia. Volano via veloci, ma il loro sapore rimane in bocca, almeno per un po’
RispondiEliminaSì, la rabbia cova a lungo, invece la gratitudine è come un'illuminazione subitanea. :)
Eliminagrazie a te che scrivi cosi bene e che sei grata ... mi piacciono le persone che sanno dire grazie Sabri <3
RispondiEliminaMi hai fatto venire in mente mercedes sosa e la sua gracias a la vida!
RispondiEliminaQuella canzone ovviamente l'adoro, più nella versione di Violeta Parra.
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