Va bene, va bene, avevo detto che non avrei parlato delle mie bambine in maniera invadente.
Però ho voglia di raccontarvele così come le vedo io, e non credo me ne vorrebbero.
Le mie bambine vivono una vita, dicono, felice.
Non hanno opportunità enormi né enormi problemi, i soldi sono quelli che sono, ma loro hanno sempre creduto di essere fottutamente ricche e quando magari mi lamento perché a scuola chiedono sempre soldi (e nuovi libri, e nuovi contributi, e nuove attività extrascolastiche, e attività a pagamento durante l’orario di scuola), loro sembrano capire.
Non è come quando mia mamma non ce la faceva e ci staccavano il gas e magari andavo io a portare i contanti all’ufficio del recupero crediti. Quella era solo vergogna di non farcela, e biasimo e anche rabbia nei confronti di mia madre.
Loro invece, sembra siano ingaggiate con i piccoli problemi che ci si presentano, ma sono anche abbastanza tranquille sul fatto che qualcuno li risolverà - anche se Lucia ha messo da parte 50 euro come "fondo per la famiglia in caso di bisogno".
Che sono serene è quello che mi racconto, perché noi genitori a volte ce la raccontiamo anche, ci mancherebbe che ci fustigassimo su Facebook e scrivessimo sui superstiti mummy blog che siamo dei genitori di merda.
A proposito della ricchezza e della povertà, recentemente ho fatto vedere un Ted alle ragazze (ve lo consiglio. È in inglese. Alle ragazze l’ho tradotto simultaneamente) che parlava di un progetto di questa ricercatrice svedese di nome Anna Rosling Ronnlund. È stato raccolto un archivio di foto della quotidianità di famiglie provenienti dai quattro angoli del pianeta, con redditi molto diversi tra loro. Le foto sono state "taggate" in modo da poter essere filtrate per reddito, Paese e per tipologia. In questo modo, è possibile confrontare le toilette, le vettovaglie, le stanze da letto di tutti coloro che, a prescindere dalla nazionalità, per esempio, hanno un reddito più basso della media considerata. Oppure si possono confrontare le toilette dei cinesi di reddito diverso.
Ed è emerso che, primo, le differenze di stile di vita sembrano riguardare molto di più il reddito che la cultura. Ad esempio, le persone con un reddito davvero basso non hanno servizi igienici in casa, che siano locate in Asia o Africa (nel campione non c’era invece nessuno statunitense che vivesse con un dollaro al giorno, e il fatto che tutti gli statunitensi avessero la toilette sembrava essere legato, appunto, più al loro income che alla cultura occidentale).
E secondo, noi (cioè noi come famiglia, ma anche tutti quelli che guadagnano uno stipendio come il mio o, ovviamente, superiore) abbiamo il di più: ok, non l’iPhone, ma il Samsung; le doghe del letto e non una stuoia a terra; uno spazzolino a testa e non condiviso; la tecnologia; un divano; un fornello dove cucinare e non un fuoco acceso a terra.
Da quel TED in poi le ragazze si sentono ancora più ricche, a volte sono persino snob per via del fatto che posseggono una toilette, sembra paradossale :D
Dicevo, sono bambine abbastanza equilibrate e serene. Sembra che non manchi loro niente, a parte un iPhone.
Lucia, è quella che assomiglia di meno a me e al padre, ed è una ragazza eccezionale. Sono davvero molto orgogliosa di lei. È piena di empatia, non conosce il concetto di discriminazione. È allegra, forte, ha un umorismo pungente, è il punto di riferimento dei compagni di classe e persino degli insegnanti.
È appassionata di anime e manga, va a nuotare e canta nel coro della scuola.
Spero per lei che possa stare bene anche se continuamente caricata dei problemi di tutti: già oggi viene scelta come confidente per qualunque situazione disagevole in cui si trovano le sue amiche, e a volte credo sia troppo per lei.
Camilla, è un’artista nata. Ha una grande talento e la mia stessa tensione creativa dentro, che però in lei è compensata da equilibrio e calma apparenti, anche di fronte ai melodrammi quotidiani.
È una ragazza riservatissima, a scuola chi non la conosce pensa se la tiri. Canta, disegna, scrive. Peccato che nessuno se ne accorga, perché non accetta il compromesso di mettersi in mostra, di tradirsi. Ha una grande dignità che, unita al suo lessico incredibile, la fa sembrare una contessa. Le madri delle sue amiche vanno pazze per la sua educazione regale.
Spero per lei che le tante cose che le riescono bene, un giorno possano anche darle la soddisfazione di essere apprezzate da qualcuno oltre a lei. Ha talento.
Carolina, è la più simile a me. Ma gli sbalzi d’umore che la tormentano, nel suo caso sono compensati dalla brillante capacità di rapportarsi agli altri, ereditata dal padre. Sembra fragile ma nonostante musi, pianti, e pestaggi di piedi, è una leader e una donnina davvero tenace e volitiva. Ha tantissimi interessi e li porta tutti avanti con costanza: trombone, hip hop, arrampicata, nuoto in estate e persino bridge. Lei è una vincente.
Spero per lei che, tra insicurezze e sceneggiate, non diventi il suo peggior detrattore.
Che ne pensate? Che effetto vi fa saperle già quasi teens, a voi che ci leggete da quando avevano pochi anni?
Però ho voglia di raccontarvele così come le vedo io, e non credo me ne vorrebbero.
Le mie bambine vivono una vita, dicono, felice.
Non hanno opportunità enormi né enormi problemi, i soldi sono quelli che sono, ma loro hanno sempre creduto di essere fottutamente ricche e quando magari mi lamento perché a scuola chiedono sempre soldi (e nuovi libri, e nuovi contributi, e nuove attività extrascolastiche, e attività a pagamento durante l’orario di scuola), loro sembrano capire.
Non è come quando mia mamma non ce la faceva e ci staccavano il gas e magari andavo io a portare i contanti all’ufficio del recupero crediti. Quella era solo vergogna di non farcela, e biasimo e anche rabbia nei confronti di mia madre.
Loro invece, sembra siano ingaggiate con i piccoli problemi che ci si presentano, ma sono anche abbastanza tranquille sul fatto che qualcuno li risolverà - anche se Lucia ha messo da parte 50 euro come "fondo per la famiglia in caso di bisogno".
Che sono serene è quello che mi racconto, perché noi genitori a volte ce la raccontiamo anche, ci mancherebbe che ci fustigassimo su Facebook e scrivessimo sui superstiti mummy blog che siamo dei genitori di merda.
A proposito della ricchezza e della povertà, recentemente ho fatto vedere un Ted alle ragazze (ve lo consiglio. È in inglese. Alle ragazze l’ho tradotto simultaneamente) che parlava di un progetto di questa ricercatrice svedese di nome Anna Rosling Ronnlund. È stato raccolto un archivio di foto della quotidianità di famiglie provenienti dai quattro angoli del pianeta, con redditi molto diversi tra loro. Le foto sono state "taggate" in modo da poter essere filtrate per reddito, Paese e per tipologia. In questo modo, è possibile confrontare le toilette, le vettovaglie, le stanze da letto di tutti coloro che, a prescindere dalla nazionalità, per esempio, hanno un reddito più basso della media considerata. Oppure si possono confrontare le toilette dei cinesi di reddito diverso.
Ed è emerso che, primo, le differenze di stile di vita sembrano riguardare molto di più il reddito che la cultura. Ad esempio, le persone con un reddito davvero basso non hanno servizi igienici in casa, che siano locate in Asia o Africa (nel campione non c’era invece nessuno statunitense che vivesse con un dollaro al giorno, e il fatto che tutti gli statunitensi avessero la toilette sembrava essere legato, appunto, più al loro income che alla cultura occidentale).
E secondo, noi (cioè noi come famiglia, ma anche tutti quelli che guadagnano uno stipendio come il mio o, ovviamente, superiore) abbiamo il di più: ok, non l’iPhone, ma il Samsung; le doghe del letto e non una stuoia a terra; uno spazzolino a testa e non condiviso; la tecnologia; un divano; un fornello dove cucinare e non un fuoco acceso a terra.
Da quel TED in poi le ragazze si sentono ancora più ricche, a volte sono persino snob per via del fatto che posseggono una toilette, sembra paradossale :D
Dicevo, sono bambine abbastanza equilibrate e serene. Sembra che non manchi loro niente, a parte un iPhone.
Lucia, è quella che assomiglia di meno a me e al padre, ed è una ragazza eccezionale. Sono davvero molto orgogliosa di lei. È piena di empatia, non conosce il concetto di discriminazione. È allegra, forte, ha un umorismo pungente, è il punto di riferimento dei compagni di classe e persino degli insegnanti.
È appassionata di anime e manga, va a nuotare e canta nel coro della scuola.
Spero per lei che possa stare bene anche se continuamente caricata dei problemi di tutti: già oggi viene scelta come confidente per qualunque situazione disagevole in cui si trovano le sue amiche, e a volte credo sia troppo per lei.
Camilla, è un’artista nata. Ha una grande talento e la mia stessa tensione creativa dentro, che però in lei è compensata da equilibrio e calma apparenti, anche di fronte ai melodrammi quotidiani.
È una ragazza riservatissima, a scuola chi non la conosce pensa se la tiri. Canta, disegna, scrive. Peccato che nessuno se ne accorga, perché non accetta il compromesso di mettersi in mostra, di tradirsi. Ha una grande dignità che, unita al suo lessico incredibile, la fa sembrare una contessa. Le madri delle sue amiche vanno pazze per la sua educazione regale.
Spero per lei che le tante cose che le riescono bene, un giorno possano anche darle la soddisfazione di essere apprezzate da qualcuno oltre a lei. Ha talento.
Carolina, è la più simile a me. Ma gli sbalzi d’umore che la tormentano, nel suo caso sono compensati dalla brillante capacità di rapportarsi agli altri, ereditata dal padre. Sembra fragile ma nonostante musi, pianti, e pestaggi di piedi, è una leader e una donnina davvero tenace e volitiva. Ha tantissimi interessi e li porta tutti avanti con costanza: trombone, hip hop, arrampicata, nuoto in estate e persino bridge. Lei è una vincente.
Spero per lei che, tra insicurezze e sceneggiate, non diventi il suo peggior detrattore.
Che ne pensate? Che effetto vi fa saperle già quasi teens, a voi che ci leggete da quando avevano pochi anni?
Che effetto mi fa?
RispondiEliminaChe quest'anno c'ho trent'anni
E una volta ne avevo 22
E non è cambiato niente
Ed è cambiato tutto.
E' tutto fermo e così incredibile.
È cambiato tutto tranne noi. Almeno, non io. Credo.
EliminaChe sei una mamma eccezionale
RispondiEliminaBrava. Sei una mamma molto attenta e sensibile, ti accorgi subito di quello che hanno bisogno. Hai creato un bel feeling con loro. Certo ci sono anche momenti abbastanza duri che ti sembra di non potercela fare, succede anche a me io ugualmente ho tre ragazzi, due maschi e una femmina, sono bravi ragazzi ma a volte mi guardo intorno e vengo presa da uno sconforto.....sarà che vivo in una grande città a Roma e delle volte mi sembra di essere in una giungla.
RispondiEliminaComunque continua cosi. Tiziana
Sì, suppongo che abitare a Roma non faciliti le migliaia di spostamenti che devi fare ogni giorno che tre figli. :(
EliminaTi sono grata perché hai voluto condividere con noi questi tuoi pensieri sulle bimbe come fai sempre più di rado ormai... E a proposito, dico bimbe perché qui in Toscana dove vivo, lo si dice fino ai 90 anni (anche se io sono romana oramai l'ho acquisito), Ma è chiaro che trattasi ormai di giovani donne. Non Non credo che tu ti debba trattenere dal parlare di loro. Tirare le somme è una cosa che ci aiuta a capire a che punto siamo arrivati del nostro percorso anche quando e un percorso condiviso, e a noi tocca il ruolo della guida. È bello immaginarle attraverso le tue parole chiaramente E giustamente orgogliose. È bello leggere come sai focalizzarti sui loro punti forti. Per loro il tuo apprezzamento è il miglior incoraggiamento. Come lessi Una volta su questo blog avere o non avere i soldi può essere un elemento di secondaria importanza e determinare solamente una modalità di fare le cose in un determinato modo o nell'altro. È un argomento che mi tocca da vicino perché spesso mi chiedo se e quanto non averne potrà condizionare nella crescita le mie. Il fatto che le tue bimbe si percepiscano come ricche credo significhi che da tutti i punti di vista, emotivo , esperienziale e relazionale non è mancato loro nulla. Congratulazioni per la vostra bellissima squadra!
RispondiEliminaNon so se l'ho scritto io ma certo lo penso.
EliminaSe avessimo più soldi non avremmo giornate più lunghe, e le nostre figlie non avrebbero più pomeriggi per studiare uno strumento in più o per fare uno sport in più. E non mangeremmo il doppio, a tavola. E non avremmo weekend più lunghi e più sabati sera per andare al ristorante :)
Certo, almeno nel mio caso, non sarebbe male non rimanere a piedi tre o quattro volte all'anno per via di un'auto da buttare; e sarebbe bello non aprire le raccomandate con inquietudine. Ma continuo a credere che avere i soldi che servono per campare sia sufficiente :).
Che, a parte che il tempo vola, ti ammiro tanto tanto tanto. Stai portando avanti in modo fantastico l'obiettivo primo di un genitore: aiutare piccoli individui a diventare individui grandi! :)
RispondiEliminaAspé che abbiano 15 o 16 anni e vediamo quante me ne rinfacciano :D
EliminaLo faranno. Ne sono certa. Come lo abbiamo fatto tutti quanti. Poi però arriveranno ad un'età in cui capiranno tutto quanto.
Elimina:)
È un effetto strano, in qualche modo ci si affeziona a persone mai viste e che probabilmente non si vedranno mai. Vedere crescere le ragazze attraverso i tuoi occhi mi provoca tenerezza nei loro confronti, e stima verso di te che sei riuscita a tenere le fila di tutto, nonostante tutto, ottenendo dei risultati che a volte sembri tu stessa non aspettarti.
RispondiEliminaDall'altra parte una sorta di imbarazzo, quasi un essere di troppo nel provare emozioni riguardo a questioni così squisitamente personali. Come dire che sapere che le ragazze crescono così è bellissimo e contemporaneamente mi sembra di essere inopportuna nel provarlo. Chissà se ha un senso..
Ma no, non è inopportuno, è come leggere un romanzo. È un peccato che i blog siano sempre meno e i post sempre meno e i lettori sempre meno, non credi? :(
EliminaCredo. E sai, io mi ostino a non volere Facebook, Istagram e tutte quelle belle cose lì. Sono troppo legata a questo mondo di Blog per rinunciarvi, quindi per me doppiamente peccato :(
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaLa cosa meravigliosa è come le descrivi. Si sa che hai un talento per la scrittura e per l'osservazione, ma è fantastico che tu abbia così tanto da dire delle tue bambine.
RispondiEliminaO forse sono loro che trasmettono molto.
Mia figlia ha 8 anni. Litighiamo in continuo. E ci scambiamo grandi baci e abbracci. Mi devo fermare e provare a fare una analisi come la tua. Sperando di scovare i suoi talenti.
Che magari sono evidenti ma è più facile parlare dei difetti o lamentarsi, non so se riesco a spiegarmi.
Un abbraccio da una silenziosa lettrice
Marta
Ciao Marta, secondo me trovare i talenti è anche questione di fortuna. E poi ci sono anche persone che non hanno un talento eccezionale per qualcosa ma magari sono curiose, si appassionano un po' a tutto, poi mollano e si buttano in altro. Oppure molto spesso si coltiva una passione da grandi, magari qualcosa che da piccoli rifiutavamo per qualche motivo.
EliminaQuando i bambini sono ancora piccoli, tutte le energie si concentrano nel sopravvivere alla giornata, il tempo per godersi le cose arriva dopo le medie (almeno, per me è stato così).
Vorrei avere la tua lucidità e comprensione nel descrivere i miei figli (per ora piccoli). Ti ho scoperta incinta del mio Primo (7 anni ad agosto), quindi le bimbe sono cresciute con me, con noi. Ora c'è pure un ingombrante Secondo (2 anni a maggio)... e la fatica è tanta.
RispondiEliminaDevo dire che è meraviglioso seguirvi!
Infine, anche in casa nostra si parla troppo spesso di soldi, che sembrano non bastare mai, ma mi sono segnata di guardare il Ted, così mi sentirò più ricca anche io. In fondo, quello che dico spesso al preoccupato Marito, cosa ci manca? A me nemmeno piace la Apple, quindi direi quasi niente!
Dai, mettiamola così: viaggiare di più o avere la macchina che funziona sarebbe bello, ma in fondo se mancassero i soldi per i libri di scuola, come capita a molti, sarebbe peggio.
EliminaNoi la macchina la abbiamo (anche perché a Milano, senza, non potrei farcela) ma.. viaggiare di più, ecco, quello sì. Poi porto delle scarpe dismesse alla caritas di quartiere e c'è gente, in cosa, con i figli per mano, per un maglione o una giacca.. e allora viaggiare non mi manca più.
EliminaGrazie per il link al video, sei sempre una preziosa fonte di spunti per le mie lezioni a scuola!
RispondiEliminaIo ti stimavo allora e adesso ancora di più.
RispondiEliminaSono cresciute loro, ma anche tu.
E anche io e anche i miei piccoli.
Ho provato a fare lo stesso giochino per i miei figli ma credo sia ancora presto, si evolvono così rapidamente ancora che definirli è difficilissimo.
( Ma tu come lo gestisci il talento di Camilla? Io rimango silenziosa ed impotente)
Mah, allora, io non so se abbia un talento eccezionale e unico; credo che ci sono diverse cose che le riescono molto bene in modo "naturale", e che studiando potrebbe ottenere davvero molto. Il problema di qualunque artista che si rispetti, è che il suo modo di esprimersi spesso cozza con le regole, la tecnica, i gusti degli altri. E dunque può capitare che la scuola non ti dia soddisfazione, tu stesso non accetti mai un compromesso, e così forse potresti rischiare di pensare di non essere bravo o che quello che sta facendo non è importante. Però credo anche che chi è come lei, o come me, abbia proprio l'urgenza di fare uscire quello che ha dentro, e quindi anche volendo non può smettere.
EliminaIo non posso fare granché per lei, se non incoraggiarla per quanto conta :)
proprio così, polly. Io lo incoraggio, lo stimolo ma lui ha di gran lunga superato le mie conoscenze artistiche che se mi chiede come fare una sfumatura io so solo dire " prova " e vediamo cosa ne esce fuori :(
Eliminamostre, libri e chiacchiere, vorrei un corso ma poi penso che per ora ha soltanto bisogno di sperimentare e di esprimersi, il tempo delle regole, arriverà.
Vorrei avere il tuo carisma e il tuo senso pratico. Le bimbe sono cresciute in una maniera più che eccezionale, le mie rompono le palle a 4 anni e mezzo perchè vogliono andare a scuola con rossetto e ombretto (colpa mia per carità). Tanta stima!
RispondiEliminaAnche le mie vogliono mettere il mascara, ed è anche piuttosto difficile impedirlo dopo che hai predicato l'anarchia per 12 anni e soprattutto, ti svegli quando loro stanno per uscire di casa :D
EliminaSiamo tutti sulla stessa barca :P