L’ultima volta vi ho raccontato delle bimbe, ma pensavo che il quadro non fosse completo senza due parole sul resto della famiglia (in realtà ho attorno un’ampia costellazione di personaggi che sarebbe bello raccontare, però per la privacy loro e mia non lo faccio. In ogni caso tenete sempre a mente che mi trovate eccentrica è solo perché non conoscete il Donatore, mio fratello e i miei amici :P).
Mia madre rispetto a soli pochi anni fa è diventata una persona normale. Anche se racconta ancora che il tatuaggio che si fece a 17 anni nel bel mezzo della fronte, ad oggi rimosso solo parzialmente, è una voglia di uva. Sta a casa mia almeno quattro giorni a settimana e veramente il suo aiuto è insostituibile: abbiamo trovato un equilibrio abbastanza stabile.
Per esempio, tra il mio minimalismo e il suo accumulo, un compromesso abbastanza accettabile è: evitare l’inquinamento visivo nelle aree comuni, come troppi colori, soprammobili, ammassi di roba. La mattina mentre fa i lavori ascolta la radio e quando ci sono in palio dei biglietti per qualcosa, chiama in diretta e vince regolarmente. In pratica ormai in radio c’è la sua rubrica mattutina. Ha vinto: un mese di palestra per me (naturalmente non mi sono presentata), due ingressi a un evento sul giardinaggio e due ingressi (è andata con Carolina) alla serata in cui uno dei cinema d’essai del centro fa la diretta dalla prima del Royal Ballet londinese. Cucina come una pazza e nonostante la mia difesa del francescanesimo alimentare, è grazie a lei che ho un aspetto dignitoso pur sembrando un insaccato quando ancora tento di mettere i jeans taglia 40.
Mio fratello, l’ultima volta che sono entrata in casa sua, l’ho trovato intento a seguire una dimostrazione dal vivo con due rappresentanti di un aspirapolvere. Mi ha sussurrato che aveva accettato l’appuntamento per solidarietà proletaria ma dopo un quarto d’ora ci siamo pentiti. Prima ci hanno mostrato tutti gli acari e i germi che minacciavano la nostra vita (“questo non è un prodotto per l’igiene, è un prodotto per la s-a-l-u-t-e”), poi hanno insistito fino alla morte (ma senza successo) per mostrarci lo schifo di acari misti a sperma misti a sangue che si nascondevano sotto al materasso, e infine, quando hanno notato che la nostra attenzione all’igiene a dire il vero non è esattamente maniacale, ci hanno presi a insulti, e abbiamo dovuto fingere un impegno e buttarli fuori. Dopo qualche minuto ci hanno chiamati perché avevano lasciato la sciarpa a casa, ma mio fratello ha preferito non farli salire, è sceso in strada, e li ha trovato con una panda con un vetro rotto rattoppato con dei pezzi di giornale. Si è accertato che ricevessero dalla ditta un gettone ad appuntamento e non a vendita e loro hanno mentito, dicendo di sì, che erano pagati solo per la promozione.
Infine io. Sono abbastanza felice della mia vita e di quello che sto combinando al lavoro e non, e dell’affetto che ho attorno, eppure sono entrata nel loop invecchiamento & morte. Stipulo assicurazioni sulla vita, vado regolarmente dal medico in paranoia, in fila insieme agli ultra 70enni, do disposizioni testamentarie. In tutto ciò riesco a non prendermi cura di me: prendo medicinali solo se pavento la morte, non mi trucco, non mi strucco, non mi compro vestiti da anni, e sabato sera, per esempio, per riuscire a trascinarmi a cena, le mie amiche hanno dovuto insistere fino alla morte, perché ero troppo presa da un presunto impegno con il libro che sto leggendo, un saggio sulla nascita ed evoluzione della pop culture e dell’industria culturale. A propo, visto che quando scrivo di libri su questo blog sembra non fregare una sega a nessuno, chiedetemi l’amicizia su Goodreads, così ci scambiamo tanti consiglioni e recensioni.
Passeggiando al porto |
Mia madre rispetto a soli pochi anni fa è diventata una persona normale. Anche se racconta ancora che il tatuaggio che si fece a 17 anni nel bel mezzo della fronte, ad oggi rimosso solo parzialmente, è una voglia di uva. Sta a casa mia almeno quattro giorni a settimana e veramente il suo aiuto è insostituibile: abbiamo trovato un equilibrio abbastanza stabile.
Per esempio, tra il mio minimalismo e il suo accumulo, un compromesso abbastanza accettabile è: evitare l’inquinamento visivo nelle aree comuni, come troppi colori, soprammobili, ammassi di roba. La mattina mentre fa i lavori ascolta la radio e quando ci sono in palio dei biglietti per qualcosa, chiama in diretta e vince regolarmente. In pratica ormai in radio c’è la sua rubrica mattutina. Ha vinto: un mese di palestra per me (naturalmente non mi sono presentata), due ingressi a un evento sul giardinaggio e due ingressi (è andata con Carolina) alla serata in cui uno dei cinema d’essai del centro fa la diretta dalla prima del Royal Ballet londinese. Cucina come una pazza e nonostante la mia difesa del francescanesimo alimentare, è grazie a lei che ho un aspetto dignitoso pur sembrando un insaccato quando ancora tento di mettere i jeans taglia 40.
Mio fratello, l’ultima volta che sono entrata in casa sua, l’ho trovato intento a seguire una dimostrazione dal vivo con due rappresentanti di un aspirapolvere. Mi ha sussurrato che aveva accettato l’appuntamento per solidarietà proletaria ma dopo un quarto d’ora ci siamo pentiti. Prima ci hanno mostrato tutti gli acari e i germi che minacciavano la nostra vita (“questo non è un prodotto per l’igiene, è un prodotto per la s-a-l-u-t-e”), poi hanno insistito fino alla morte (ma senza successo) per mostrarci lo schifo di acari misti a sperma misti a sangue che si nascondevano sotto al materasso, e infine, quando hanno notato che la nostra attenzione all’igiene a dire il vero non è esattamente maniacale, ci hanno presi a insulti, e abbiamo dovuto fingere un impegno e buttarli fuori. Dopo qualche minuto ci hanno chiamati perché avevano lasciato la sciarpa a casa, ma mio fratello ha preferito non farli salire, è sceso in strada, e li ha trovato con una panda con un vetro rotto rattoppato con dei pezzi di giornale. Si è accertato che ricevessero dalla ditta un gettone ad appuntamento e non a vendita e loro hanno mentito, dicendo di sì, che erano pagati solo per la promozione.
Infine io. Sono abbastanza felice della mia vita e di quello che sto combinando al lavoro e non, e dell’affetto che ho attorno, eppure sono entrata nel loop invecchiamento & morte. Stipulo assicurazioni sulla vita, vado regolarmente dal medico in paranoia, in fila insieme agli ultra 70enni, do disposizioni testamentarie. In tutto ciò riesco a non prendermi cura di me: prendo medicinali solo se pavento la morte, non mi trucco, non mi strucco, non mi compro vestiti da anni, e sabato sera, per esempio, per riuscire a trascinarmi a cena, le mie amiche hanno dovuto insistere fino alla morte, perché ero troppo presa da un presunto impegno con il libro che sto leggendo, un saggio sulla nascita ed evoluzione della pop culture e dell’industria culturale. A propo, visto che quando scrivo di libri su questo blog sembra non fregare una sega a nessuno, chiedetemi l’amicizia su Goodreads, così ci scambiamo tanti consiglioni e recensioni.
Io c'ho una pila di libri alta così da leggere, ogni volta che vedo uno scafalle con dei volumi ne compro uno, dev'essere una specie di patologia. Per il resto tu definisci la famiglia eccentrica, ed in realtà (a parte i tatuaggio sulla fronte) ogni capitolo descritto poteva essere riferito a casa mia. Abbracciamoci, sorella ;)
RispondiEliminaIl tatuaggio sulla fronte è inconfondibile.
EliminaTi prego, parla di libri invece! <3
RispondiEliminaDai, allora ne scriverò. <3
Eliminama esistono ancora i libri??? O_o
RispondiEliminaRarissimi :P
EliminaMa no, scrivere di libri, scambiare opinioni su gli autori che si amano, è bellissimo!
RispondiEliminaTi dico la verità, l'anno scorso a fine anno ho riguardato la lista dei libri letti e c'erano saggi interessanti ma nessun romanzo eccezionale :(
EliminaSperiamo che quest'anno vada meglio, così ho qualcosa da dirvi :)
Ci sono sempre i classici ;-)
EliminaAnche io voto per parlare di libri! Valentina, tu leggi solo in inglese?
RispondiEliminaNo, affatto. A volte leggo qualcosa che non è stato tradotto o qualche testo di marketing ma non leggo letteratura in lingua originale. Ma appena mi sono iscritta credevo che Goodreads fosse solo in inglese così ho recensito le edizioni in inglese. :D
EliminaAh ok, per me meglio così. Ti ho mandato la richiesta di amicizia ma forse ho sbagliato qualcosa. Comunque le tue segnalazioni o recensioni mi interessano molto
EliminaAh, ho vissuto pure io una disavventura simile alla vostra con i rappresentanti di aspirapolvere. Nel caso mio e di mia sorella, si è trattato di materassi, però la dinamica è stata fin troppo simile. Anche per noi, la solidarietà proletaria ha tenuto solo fino ad un certo punto. In particolare, fino a quando il compagno di lotta ha tentato, con tutto l’ardore della sua disperazione, di forzare la nostra volontà, chiedendoci di spendere migliaia di euro nell’acquisto dei suoi prodotti. Sono cose che un po’ fanno sorridere, un po’ rattristano...
RispondiEliminaDallo stile di vendita potrebbero essere stati gli stessi :P
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