Quando i bambini si trasformano improvvisamente in preadolscenti (ve lo dico io quando: in prima media), è davvero estraniante.
Una delle cose che cambiano sono le feste e i weekend. Fino a poco tempo fa, festività, ferie e weekend erano per noi. Raramente mi sono sognata di prendere le ferie se la scuola era aperta. Fondamentalmente decidevo che cosa fare quando eravamo libere, e lo facevamo assieme. Certo, la scelta verteva sempre su qualcosa di adatto a loro che potesse piacere anche a me, ad esempio teatro per bambini, cinema, cazzeggio con amiche con figlie loro coetanee, passeggiate nella natura, piscina d'estate. Più raramente mostre, musei, viaggetti, visite guidate.
Adesso mi capita spesso, durante le feste, di fungere da taxi. O durante i weekend, di non vedere l'ora di fare una pedalata con loro, o di andare al mare a passeggiare, ma di dover rinunciare a passare del tempo tutte assieme perché almeno una prevede di uscire con le amiche. O di dover imporre un'uscita, tra mille lamentele.
Del resto, io ho ormai formalizzato il format delle vacanze senza di loro.
A dire il vero, io da sola sto bene. Prima, quando stavo nella mia città e avevo più amiche, non capitava mai che le bimbe passassero il weekend dal Donatore e io mi ritrovassi a casa da sola. Finivo per uscire la sera, dormire la mattina, andare fuori a pranzo, prendere impegni nel pomeriggio.
Ora l'overload di impegni non c'è più, e quelle poche volte che io non lavoro e tutte le bimbe hanno impegni, io non soffro di certo.
Anche le feste, non mi interessa tanto festeggiarle. Ieri sera che era Hallowe'en, per dire, ho fatto il taxi, e non mi è dispiaciuto. Dovesse capitare a Capodanno mi peserebbe di più perché in genere in quell'occasione gli orari si dilatano e invece io andrei a letto tanto volentieri alle 10. Nella vita ho fatto tanto volte le 6 o le 7 di mattina in giro, però l'ho fatto sempre e solo se mi stavo divertendo, e mai perché era Capodanno e dovevo fare per forza le 6 del mattino.
Comunque, dicevo, ieri sera le bimbe avevano tutte degli impegni, tutte in orari diversi. Camilla dalle 17 alle 20 con le amiche lente. Lucia è uscita con gli amici, seguiva pigiama party. La sua amica ha orari molto liberi, così io per esercitare il controllo del rientro senza farlo notare, mi sono offerta volontaria per un passaggio in macchina dal centro a casa dell'amica, alle 20.30. Hanno accettato felici. Carolina invece aveva previsto un dolcetto - scherzetto con l'amica timida, e siccome non le vedevo molto pronte per fare il giro del quartiere da sole, le ho accompagnate, con mia madre. Insomma, sono uscita di casa, con l'auto o senza, qualcosa come 6 volte.
Una cosa carina legata al fatto che crescono è che non devo più sforzarmi di inventarmi un travestimento e un trucco il più semplice possibile, cosa che a dire il vero ho sempre delegato a mia madre. Le ragazze sono delle ottime creative, e sono perfettamente in grado di farsi un trucco da zombie. Carolina, con la storia che era una bambola zombie, s'era passata eyeliner, blush, rossetto e lucidalabbra così perfettamente che mi sono stupita.
Avevo preparato dei dolcetti per chi avesse suonato, ma poi non siamo state in casa, e quindi i dolcetti ce li siamo tenuti. A dire il vero hanno suonato dei bambini ma urlavano così tanto che non hanno sentito quando ho detto al citofono che potevano salire. La maggior parte dei bambini credo fosse in giro per il centro e al Borgo San Giuliano e vi dico la verità, non so come facessero le persone ad aprire sorridenti offrendo caramelle, perché i bambini in giro non solo facevano un casino infernale, ma superate le prime timidezze, pare che avessero introiettato la pretesa del dolcetto, ed era raro vederli dire grazie e per favore. Infatti erano pochi i ragazzi in casa, pronti ad accogliere e a offrire caramelle: bambini e ragazzi erano tutti in giro, e in casa c'erano perlopiù vecchiette, spesso gentili.
Un vecchietto che non aveva più caramelle ha offerto a Camilla e alle sue amiche dei ciccioli secchi.
Avevano addobbato la casa e preparato dolcetti personalizzati quasi solo i ragazzini della casa famiglia, ma stanno fuori dal centro e non credo abbiano ricevuto molte visite. Noi siamo entrate, io provo un grande affetto istintivo per i ragazzi che stanno in casa famiglia, anche se l'orrore che molti devono aver visto spaventa anche me, di riflesso. Sapete che io ho questa orrenda sensibilità, che mi fa piangere ogni volta che penso al movimento operaio o alle casa famiglia.
E insomma, oggi c'è il sole e io vorrei tentare una piccola pedalata sul lungomare, non dico fino a Riccione perché ho ancora l'affanno, ma magari fino a Marina centro, ben coperte. Loro invece hanno deciso che no, vogliono riposarsi, fare i compiti, probabilmente telefonare delle ore. Hanno detto che essendo la festa di Ognissanti, metti caso che un Santo passi a trovarci, sarebbe un gran peccato non farci trovare a casa.
Che mi manca anche, divertirmi con loro la domenica, ma mi godo parecchio il fatto che se leggo sul divano, non hanno più bisogno della mia attenzione totale.
Posso tornare pian piano a essere libera e silenziosa, anche se fa uno strano effetto, vederle scivolare via dalle mie mani.
Una delle cose che cambiano sono le feste e i weekend. Fino a poco tempo fa, festività, ferie e weekend erano per noi. Raramente mi sono sognata di prendere le ferie se la scuola era aperta. Fondamentalmente decidevo che cosa fare quando eravamo libere, e lo facevamo assieme. Certo, la scelta verteva sempre su qualcosa di adatto a loro che potesse piacere anche a me, ad esempio teatro per bambini, cinema, cazzeggio con amiche con figlie loro coetanee, passeggiate nella natura, piscina d'estate. Più raramente mostre, musei, viaggetti, visite guidate.
Camilla e Lucia al Fotografiska a Stoccolma |
Adesso mi capita spesso, durante le feste, di fungere da taxi. O durante i weekend, di non vedere l'ora di fare una pedalata con loro, o di andare al mare a passeggiare, ma di dover rinunciare a passare del tempo tutte assieme perché almeno una prevede di uscire con le amiche. O di dover imporre un'uscita, tra mille lamentele.
Del resto, io ho ormai formalizzato il format delle vacanze senza di loro.
A dire il vero, io da sola sto bene. Prima, quando stavo nella mia città e avevo più amiche, non capitava mai che le bimbe passassero il weekend dal Donatore e io mi ritrovassi a casa da sola. Finivo per uscire la sera, dormire la mattina, andare fuori a pranzo, prendere impegni nel pomeriggio.
Ora l'overload di impegni non c'è più, e quelle poche volte che io non lavoro e tutte le bimbe hanno impegni, io non soffro di certo.
Anche le feste, non mi interessa tanto festeggiarle. Ieri sera che era Hallowe'en, per dire, ho fatto il taxi, e non mi è dispiaciuto. Dovesse capitare a Capodanno mi peserebbe di più perché in genere in quell'occasione gli orari si dilatano e invece io andrei a letto tanto volentieri alle 10. Nella vita ho fatto tanto volte le 6 o le 7 di mattina in giro, però l'ho fatto sempre e solo se mi stavo divertendo, e mai perché era Capodanno e dovevo fare per forza le 6 del mattino.
Comunque, dicevo, ieri sera le bimbe avevano tutte degli impegni, tutte in orari diversi. Camilla dalle 17 alle 20 con le amiche lente. Lucia è uscita con gli amici, seguiva pigiama party. La sua amica ha orari molto liberi, così io per esercitare il controllo del rientro senza farlo notare, mi sono offerta volontaria per un passaggio in macchina dal centro a casa dell'amica, alle 20.30. Hanno accettato felici. Carolina invece aveva previsto un dolcetto - scherzetto con l'amica timida, e siccome non le vedevo molto pronte per fare il giro del quartiere da sole, le ho accompagnate, con mia madre. Insomma, sono uscita di casa, con l'auto o senza, qualcosa come 6 volte.
Una cosa carina legata al fatto che crescono è che non devo più sforzarmi di inventarmi un travestimento e un trucco il più semplice possibile, cosa che a dire il vero ho sempre delegato a mia madre. Le ragazze sono delle ottime creative, e sono perfettamente in grado di farsi un trucco da zombie. Carolina, con la storia che era una bambola zombie, s'era passata eyeliner, blush, rossetto e lucidalabbra così perfettamente che mi sono stupita.
Avevo preparato dei dolcetti per chi avesse suonato, ma poi non siamo state in casa, e quindi i dolcetti ce li siamo tenuti. A dire il vero hanno suonato dei bambini ma urlavano così tanto che non hanno sentito quando ho detto al citofono che potevano salire. La maggior parte dei bambini credo fosse in giro per il centro e al Borgo San Giuliano e vi dico la verità, non so come facessero le persone ad aprire sorridenti offrendo caramelle, perché i bambini in giro non solo facevano un casino infernale, ma superate le prime timidezze, pare che avessero introiettato la pretesa del dolcetto, ed era raro vederli dire grazie e per favore. Infatti erano pochi i ragazzi in casa, pronti ad accogliere e a offrire caramelle: bambini e ragazzi erano tutti in giro, e in casa c'erano perlopiù vecchiette, spesso gentili.
Un vecchietto che non aveva più caramelle ha offerto a Camilla e alle sue amiche dei ciccioli secchi.
Avevano addobbato la casa e preparato dolcetti personalizzati quasi solo i ragazzini della casa famiglia, ma stanno fuori dal centro e non credo abbiano ricevuto molte visite. Noi siamo entrate, io provo un grande affetto istintivo per i ragazzi che stanno in casa famiglia, anche se l'orrore che molti devono aver visto spaventa anche me, di riflesso. Sapete che io ho questa orrenda sensibilità, che mi fa piangere ogni volta che penso al movimento operaio o alle casa famiglia.
E insomma, oggi c'è il sole e io vorrei tentare una piccola pedalata sul lungomare, non dico fino a Riccione perché ho ancora l'affanno, ma magari fino a Marina centro, ben coperte. Loro invece hanno deciso che no, vogliono riposarsi, fare i compiti, probabilmente telefonare delle ore. Hanno detto che essendo la festa di Ognissanti, metti caso che un Santo passi a trovarci, sarebbe un gran peccato non farci trovare a casa.
Che mi manca anche, divertirmi con loro la domenica, ma mi godo parecchio il fatto che se leggo sul divano, non hanno più bisogno della mia attenzione totale.
Posso tornare pian piano a essere libera e silenziosa, anche se fa uno strano effetto, vederle scivolare via dalle mie mani.
Vale, so di essere scontato, ma il tempo passa sempre troppo in fretta.
RispondiEliminaC'est la vie.
Che sono le amiche lente???
Camilla è lenta e s'è trovata un gruppo di amiche lente. Tipo che per organizzare un cinema ci mettono 3 mesi, cose così.
Eliminache bello Vale... allora arriverà il momento in cui non dovro' piu' starle dietro per ogni Cosa... :-) un abbraccio a te e un bacio alle ragazze <3 Sabri
RispondiEliminaArriverà ma sarà perfino peggio :)
EliminaAllora mi godo ancora i 5 anni abbondanti che mancano per arrivarci
RispondiEliminaBrava :D
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