E così usciamo da questa pizzeria, e in centro, a quest’ora, non c’è nessuno, solo due uomini con una donna ubriaca.
Non ricordo chi ha cominciato, né chi ha continuato, ma certamente nessuno ha ceduto, di nuovo, e questo non cedere ha l’aria di essere definitivo, come altre volte aveva l’aria di essere definitivo, ma stavolta ho più freddo fuori e più freddo dentro.
Ho come un sottovuoto, non so spiegarlo, è come se qualcuno stesse cercando di tirarmi fuori lo stomaco dalla bocca, e non dico niente, e lui non dice niente, e io cerco di percepire qualcosa, non so, un po’ d’amore, e invece sento: che è freddo, che c’è umidità, che l’aria è densa e arancione, sai i lampioni di notte d’inverno, il suono delle nostre quattro scarpe sui sanpietrini.
Nessuno parla, lui cammina più veloce di me e poi smette di aspettarmi e io smetto di trotterellargli dietro.
C’è questo venditore di rose, è stata una serata magra, cammina ciondolando, con tutte le rose ancora in mano, e fuma una sigaretta, la prima o l’ultima della giornata, o solo una delle tante.
Lui lo supera e il venditore dice qualcosa, nel buio arancione.
Passo anche io, ma dopo, e il venditore dice qualcosa anche a me ma non insiste. Neanche a lui importa del sottovuoto che ho dentro, e come potrebbe importargli e perché dovrebbe importargli. Arriviamo in fondo alla strada. Lui, dietro io, e dietro il venditore di rose con la sigaretta.
Lui gira a destra, io a sinistra, il venditore non so.
Non ci diciamo niente.
Non ci siamo più detti niente.
...e tutto d'intorno non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri e di fumo.
Non ricordo chi ha cominciato, né chi ha continuato, ma certamente nessuno ha ceduto, di nuovo, e questo non cedere ha l’aria di essere definitivo, come altre volte aveva l’aria di essere definitivo, ma stavolta ho più freddo fuori e più freddo dentro.
Ho come un sottovuoto, non so spiegarlo, è come se qualcuno stesse cercando di tirarmi fuori lo stomaco dalla bocca, e non dico niente, e lui non dice niente, e io cerco di percepire qualcosa, non so, un po’ d’amore, e invece sento: che è freddo, che c’è umidità, che l’aria è densa e arancione, sai i lampioni di notte d’inverno, il suono delle nostre quattro scarpe sui sanpietrini.
Nessuno parla, lui cammina più veloce di me e poi smette di aspettarmi e io smetto di trotterellargli dietro.
C’è questo venditore di rose, è stata una serata magra, cammina ciondolando, con tutte le rose ancora in mano, e fuma una sigaretta, la prima o l’ultima della giornata, o solo una delle tante.
Lui lo supera e il venditore dice qualcosa, nel buio arancione.
Passo anche io, ma dopo, e il venditore dice qualcosa anche a me ma non insiste. Neanche a lui importa del sottovuoto che ho dentro, e come potrebbe importargli e perché dovrebbe importargli. Arriviamo in fondo alla strada. Lui, dietro io, e dietro il venditore di rose con la sigaretta.
Lui gira a destra, io a sinistra, il venditore non so.
Non ci diciamo niente.
Non ci siamo più detti niente.
...e tutto d'intorno non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri e di fumo.
e da quand'è che non vi dite niente?
RispondiEliminada come partiva il post pensavo avresti raccontato l'epico finale di un litigio di coppia come quella volta che la mia ex ragazza fuori di testa, mentre eravamo in auto e ci stavamo gridando in faccia a squarciagola ha deciso, in un raptus di pura follia che neanche nei film, di rannicchiarsi sul sedile e sparare un doppio calcio volante (tecnicamente si chiama flyin' dropkick) al parabrezza di quella che grazie a dio era la sua auto, sfondandolo, per poi, ovviamente, ricominciare a gridare ancora più forte è COOOOOLPAAAAAAA TUUUUUUUUUUAAAAAAAAA
TTTUUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!
e scoppiare a piangere e minacciare il suicidio o cose così.
E pensa che quando rideva era così bella e dolce che le avrei regalato la pace nel mondo
ma poi ricominciava a gridare e veniva anche a me quella roba lì del sottovuoto.
Ah gesù, voi femmine,
siete delle pazze fottute.
Wow davvero cinematografico. sei simpatico Bill Lee.
EliminaCiao Billino, io urlo molto raramente <3
EliminaE ne andiamo fiere...
RispondiEliminaE il vostro niente ci disarma perché é davvero vuoto.Il nostro é pieno di pensieri che giocano a spettinarci.E questa nostra bellezza mi intenerisce e mi fa venire voglia di rinascere ancora donna e ancora e ancora
RispondiEliminaMadonna, il niente che è niente davvero non me lo spiegherò mai.
Eliminapolly l'hai raccontato proprio bene questo niente.
RispondiEliminagrazie. Almeno. :)
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