A volte ragiono su quanto quello che io faccio e dico, e le decisioni anche piccole, anche quotidiane, che prendo per me e per le bimbe, siano determinanti per non solo la percezione che hanno di loro stesse, ma anche per il loro futuro.
A volte per esempio ho pensato che in generale sono troppo distratta, volatile, scostante e anarchica, per spingerle a impegnarsi davvero in qualcosa.
Non è che il tempo passato al Mac, o a giocare, o a cazzeggiare in giro, io lo consideri sprecato, anzi. Camilla e Lucia sono delle gran pigre e delle fantastiche creative: cucinano meglio di me; disegnano; scrivono storie bellissime; hanno una certa dimestichezza con programmi che permettono di programmare videogiochi o editare video; se trovano uno scatolone, passano giornate a trasformarlo in un plastico della casa, o in un'abitazione per la nostra gatta sdegnosa.
Fanno tantissime cose, purché non comportino sacrificio. Non hanno mai fatto lo stesso sport per più di una stagione. Pattinano o pedalano solo se io insisto. Io un po' insisto, poi smetto, perché è tutto troppo, troppo, troppo. Non ce la faccio.
Invece Carolina sin da piccola s’è appassionata alla danza. Ha cominciato con ginnastica artistica a quattro anni e poi ha continuato con la classica, e la sua maestra era una mia amica, una gran tipa.
Ora abbiamo cambiato città e mi sono messa a cercare una nuova scuola. Siamo partite dalla più pompata.
Io non ho idea, di cosa significhi fare danza classica. Forse mi sarebbe piaciuta, forse sarei stata portata, sono snodata e sono sempre stata molto sottile. Ma a me nessuno mi ha mai spinta a fare nulla, e comunque ciò che costava era off limits. Al massimo mi concedevano la pallavolo, che comunque mi faceva schifo: la competizione mi mette un gran disagio addosso.
Ma a parte recriminazioni e rimpianti, che non servono a niente, mia figlia ha le doti giuste per fare danza classica.
Alla scuola pompata in cui ci siamo presentate, sulle prime erano dubbiosi. “Vediamo, la valutiamo”, hanno detto, facendoci pensare che forse neanche l'avrebbero accettata. Lei ha detto "Ti prego, scappiamo".
L’hanno fatta provare con il gruppo delle grandine, quelle già sulle punte, anche se lei con le punte non aveva ancora cominciato.
A fine lezione mi hanno detto: “Sì, può continuare con loro, ha delle doti”. Io ci avevo il cuore gonfio d’emozione.
M’incanto a vederla muovere con quella grazia che ha lei, che mi ricorda un po’ la Vale, la sua maestra di prima.
Poi m’incantano le ballerine, non mi sentivo neanche a disagio nella reception della scuola, tra quelle mamme con i tacchi e la piega, sottili anche loro. Tutto quel saltellamento di bambine e quella serietà nell'essere frivole.
Nessuno fuori taglia, tutto bello. Le scarpette perse nello spogliatoio. Bambine con lo chignon, quasi fatico a distinguere la mia. Ah no, è l'unica col body rosa, le altre l'hanno nero. È anche una tra le più piccole. È anche la più biondina. ("Vale, hai notato che il collo di Carolina è più lungo del collo delle altre?", mi ha sussurrato il Donatore durante l'ultimo saggio di danza. E a me sono venuti i brividi).
Quando la nuova maestra ha detto “8 ore a settimana”, Carolina mi tirava per un braccio e mi diceva “ti prego”.
Io sapevo che ci avrei pensato attentamente, ma sospettavo già che le avrei dovuto spezzare un po’ il cuore. È anche vero che il suo cuore era preso soprattutto dai pizzi e dai merletti, e che qualunque altra scuola di danza che sceglieremo le piacerà, ne sono certa.
Ma non me la sento di farle dedicare quattro giorni alla settimana alla danza. Ha solo dieci anni. Penso che se sceglierà di farlo, il prossimo anno, o quello dopo, o quello dopo ancora, dovrà farlo con più consapevolezza. È solo una bambina.
Ho fatto una scelta come ne faccio tante, ogni giorno, e non è neanche una scelta così definitiva.
Ma per un attimo, vedendo gli occhi che le si riempivano di lacrime di delusione, ho sentito un grosso grosso peso sulle spalle.
Poi ha sorriso subito e, sospirando, ha sentenziato: "Mi darò alla poesia".
Oggi riprova in un'altra scuola; porterò anche le altre due, sotto inganno, a provare un corso di hip hop.
A volte per esempio ho pensato che in generale sono troppo distratta, volatile, scostante e anarchica, per spingerle a impegnarsi davvero in qualcosa.
Non è che il tempo passato al Mac, o a giocare, o a cazzeggiare in giro, io lo consideri sprecato, anzi. Camilla e Lucia sono delle gran pigre e delle fantastiche creative: cucinano meglio di me; disegnano; scrivono storie bellissime; hanno una certa dimestichezza con programmi che permettono di programmare videogiochi o editare video; se trovano uno scatolone, passano giornate a trasformarlo in un plastico della casa, o in un'abitazione per la nostra gatta sdegnosa.
Fanno tantissime cose, purché non comportino sacrificio. Non hanno mai fatto lo stesso sport per più di una stagione. Pattinano o pedalano solo se io insisto. Io un po' insisto, poi smetto, perché è tutto troppo, troppo, troppo. Non ce la faccio.
Invece Carolina sin da piccola s’è appassionata alla danza. Ha cominciato con ginnastica artistica a quattro anni e poi ha continuato con la classica, e la sua maestra era una mia amica, una gran tipa.
Ora abbiamo cambiato città e mi sono messa a cercare una nuova scuola. Siamo partite dalla più pompata.
Io non ho idea, di cosa significhi fare danza classica. Forse mi sarebbe piaciuta, forse sarei stata portata, sono snodata e sono sempre stata molto sottile. Ma a me nessuno mi ha mai spinta a fare nulla, e comunque ciò che costava era off limits. Al massimo mi concedevano la pallavolo, che comunque mi faceva schifo: la competizione mi mette un gran disagio addosso.
Ma a parte recriminazioni e rimpianti, che non servono a niente, mia figlia ha le doti giuste per fare danza classica.
Alla scuola pompata in cui ci siamo presentate, sulle prime erano dubbiosi. “Vediamo, la valutiamo”, hanno detto, facendoci pensare che forse neanche l'avrebbero accettata. Lei ha detto "Ti prego, scappiamo".
L’hanno fatta provare con il gruppo delle grandine, quelle già sulle punte, anche se lei con le punte non aveva ancora cominciato.
A fine lezione mi hanno detto: “Sì, può continuare con loro, ha delle doti”. Io ci avevo il cuore gonfio d’emozione.
M’incanto a vederla muovere con quella grazia che ha lei, che mi ricorda un po’ la Vale, la sua maestra di prima.
Poi m’incantano le ballerine, non mi sentivo neanche a disagio nella reception della scuola, tra quelle mamme con i tacchi e la piega, sottili anche loro. Tutto quel saltellamento di bambine e quella serietà nell'essere frivole.
Nessuno fuori taglia, tutto bello. Le scarpette perse nello spogliatoio. Bambine con lo chignon, quasi fatico a distinguere la mia. Ah no, è l'unica col body rosa, le altre l'hanno nero. È anche una tra le più piccole. È anche la più biondina. ("Vale, hai notato che il collo di Carolina è più lungo del collo delle altre?", mi ha sussurrato il Donatore durante l'ultimo saggio di danza. E a me sono venuti i brividi).
Quando la nuova maestra ha detto “8 ore a settimana”, Carolina mi tirava per un braccio e mi diceva “ti prego”.
Io sapevo che ci avrei pensato attentamente, ma sospettavo già che le avrei dovuto spezzare un po’ il cuore. È anche vero che il suo cuore era preso soprattutto dai pizzi e dai merletti, e che qualunque altra scuola di danza che sceglieremo le piacerà, ne sono certa.
Ma non me la sento di farle dedicare quattro giorni alla settimana alla danza. Ha solo dieci anni. Penso che se sceglierà di farlo, il prossimo anno, o quello dopo, o quello dopo ancora, dovrà farlo con più consapevolezza. È solo una bambina.
Ho fatto una scelta come ne faccio tante, ogni giorno, e non è neanche una scelta così definitiva.
Ma per un attimo, vedendo gli occhi che le si riempivano di lacrime di delusione, ho sentito un grosso grosso peso sulle spalle.
Poi ha sorriso subito e, sospirando, ha sentenziato: "Mi darò alla poesia".
Oggi riprova in un'altra scuola; porterò anche le altre due, sotto inganno, a provare un corso di hip hop.
Ciao, ti leggo molto ma avrò scritto un paio di volte al massimo. Ora qualcosa vorrei dirla. Io non giudico e parlo per la mia esperienza.
RispondiEliminaCon il senno di poi, guardandomi indietro, credo che il fatto che la mia famiglia non mi abbia supportata abbastanza (solo le attività che c'erano a disposizione nella scuolina sotto casa, perché più lontano non si poteva andare, per quelle due orette alla settimana, finché non sono stata abbastanza grande per muovermi da sola e andare ad allenarmi seriamente in un centro sportivo di un certo livello) mi abbia privato della possibilità di arrivare un pò in alto, nello sport. Poi magari non sarei arrivata in alto nemmeno se fossi stata supportata eh, ma è proprio un discorso di possibilità date o negate (anche in buona fede, naturalmente).
Io penso che una bambina di 10 anni non sia troppo piccola per essere consapevole. Se riesce a trovare l'equilibrio tra tutte le cose che deve e che è giusto faccia alla sua età (anche avere tempi morti, anche annoiarsi e riposarsi a sufficienza), dovrebbe poter fare tutto lo sport che vuole, se ne è felice, se lo fa con entusiasmo e se con entusiasmo affronta i sacrifici.
Ma se non prova, non può sapere se ci riesce.
Poi ovvio entrano in gioco altri fattori. Pagare 8 ore di danza alla settimana costa più che pagarne 4, doverla accompagnare in palestra 4 giorni diventa impegnativo, tutte cose che possono giustamente portare a dover fare delle rinunce. Ma qui mi sembra che tu non stia parlando di questo.
In ogni caso, in bocca al lupo per la prova alla nuova scuola e un abbraccio a tutte e 4.
In questo post ho sottolineato uno degli aspetti di questa scelta: l'impegno della bambina. Ma ovviamente il sacrificio (di tempo e di denaro) di una delle tre, comporta il sacrificio di tutta la famiglia, comprese le sorelle.
EliminaMa infatti! Il sacrificio di tempo e di denaro, considerando che non è figlia unica, è una motivazione giustissima.
EliminaE parla una che con messaggi subliminali è riuscita a far sì che la sua secondogenita si entusiasmasse per lo stesso sport della primogenita, così stessa palestra, stessi orari, (sconto secondo figlio iscritto..), sai che comodità!
Com'è andata nella seconda scuola?
Ciao Polly, parlo da ex bambina sportiva, facevo nuoto. I miei al contrario mi vedevano sempre come una piccola campionessa e mi buttavano ovunque. Io devo ammettere che, nonostante l'impegno massacrante (a 10 anni già mi allenavo tutti i giorni per circa due ore, più gare nel week), sono riuscita a fare comunque tutto, me la sono cavata egregiamente anche a scuola. Detto questo, dalla mia avevo la fortuna di avere una mamma che lavorava part-time e di un papà che, appena poteva, si spaccava in due per portarmi in piscina ed ero figlia unica, quindi probabilmente non rientro molto nel tuo contesto.
EliminaPerò ecco.. se lei se la sentiva..
Pietro e Giacomo vogliono fare calcio. È l'unica cosa che chiedono di fare entrambi e sarà alla fine questo aspetto che mi farà cedere, alla fine. Significa che lo vogliono davvero fare. Maria invece vorrebbe fare ginnastica ma le va bene anche il nuoto. Ad avere qualcuno che li scorrazzasse qua e là farei far loro tutto. Però non si può. Per cui nuoto il giovedì, zitti e mosca. (e ci portiamo quel peso che dicevi sulle spalle)
RispondiEliminaIo per un anno (dai 3 ai 4 anni) ho portato vale in piscina. Quando partivamo, per mano, ogni volta, per tutto l'anno, mi ha ripetuto: "io sto andando in piscina perché non mi hanno preso a calcio perché sono piccolo, te lo ricordi, vero?" Considera che quando ero incinta vagheggiavo di partorire un Roberto Bolle! Prima o poi cediamo, se lo desiderano davvero :)
EliminaEcco Gae, so che puoi capire: se hai tre figli, un così grande impegno di una sola, comporta anche che non si possa dare lo stesso alle altre.
EliminaSei stata davvero brava...
RispondiEliminaIo non so se ce l'avrei fatta a dire di no :(
Non le ho detto di no, le ho fatto provare altre soluzioni :)
EliminaAvendo fatto tanti anni di danza, ma avendo cominciato troppo tardi, mi sento di dirti che per la danza classica è necessario iniziare presto, se se ne vuole (chissà) fare un lavoro. Per cambiare idea c'è sempre tempo, ma se invece si decide di fare sul serio, che so, a 14-15 anni, potrebbe essere troppo tardi. ovviamente, se poi ci sono problemi pratici, economici o logistici, è un altra faccenda :)
RispondiEliminamagari a 15 anni è tardi per cominciare a impegnarsi seriamente, ma ne ha 10...trovo che abbia ancora un paio di anni per decidere.
EliminaPero' alla fine la stai portando in altre scuole, quindi non e' un no, e' solo no in questa scuola... Secondo me andra' bene. pensa che col cavolo che dove stavate prima avresti potuto darle la possibilita' di fare danza a un altro livello...Monica (non so come altro commentare se non anonimo, ma tanto mi conosci!)
RispondiEliminaMia sorella ha 35 anni e fa la ballerina, non classica però, fa danza contemporanea. In questi giorni è in Brasile per uno spettacolo.
RispondiEliminaTi prego, se la bambina vuole fare danza lasciala provare. Se dovesse sembrarle troppo pesante farà sempre in tempo a cambiare scuola dopo.
RispondiEliminaHo fatto nove anni di danza classica, è stata per me l'esperienza più formativa della mia infanzia. Ho imparato che il sacrificio, anche quello fisco, è spesso indispensabile per ottenere risultati. Otto ore a settimana mi sembrano del tutto ragionevoli per un corso che sta già sulle punte, io a 12 anni ballavo 5 volte a ssttimana, nei periodi dei saggi gli orari non esitevano: sapevamo di dovere provare dalle 16 in poi e che saremmo uscite quando avremmo fatto tutto per bene. è una vita di sacrifici, anche di competizione, ma ricordo con grande amore i giorni passati a guardare "le grandi" e a desiderare di essere come loro, i libri della scuola media posati sulle nostre gambe mentre aspettavamo il turno in palestra, le prima uscite con le amichette a vedere tutti i film che avevano la danza per tema centrale. Una scuola che fa esercitare le bambine 4 giorni a settimana è una scuola seria: se poi la bimba non avrà voglia di continuare vorrà dire che non è la sua strada. Io ad un certo punto ho smesso, complice anche un fisico non proprio adatto.
Guardadomi durante il mio primo saggio ha iniziato a ballare la mia cuginetta più piccola. Oggi sono 17 anni che danza, si alza ogni giorno alle 6:30 per trovare il tempo di studiare prima di andare all'università, balla in palestra o si esercita a casa ogni giorno... ed è felice! Balla persino ad Agosto e non le importa se per farlo dovrà rinunciare a un cinema. Non so se è lo stesso per tua figlia, ma sicuramente iniziare a fare le cose in maniera seria sarà un modo per capirlo. Ricorda che sei sempre in tempo per ridurre gli orari, mentre se davvero vorrà fare la ballerina una preparazione non ottimale le peserà in futuro.
PS ricorda sempre che appena conoscerai le mamme potrete organizzarvi per accompagnare le bambine facendo i turni... alcune delle sue migliori amiche mia mamma le ha conosciute proprio in questo modo :)
EliminaSicuramente hai valutato attentamente,ma non farla rinunciare se questo è il suo desiderio e se è predisposta alla danza.ho tre figli in età non ancora autonoma e nonostante le corse la fatica (nostra di genitori) praticano sport diversi tutti e tre più volte a settimana soprattutto perché sono felici.se sarà troppo impegnativo sarà lei a chiederti di rallentare i ritmi,ma ripensaci, stai investendo sul suo futuro, forse questa sarà la sua strada se vorrà/vorrai ciao Erica
RispondiEliminaNon la sto facendo rinunciare. Sto solo cercando una scuola meno impegnativa. Ha appena cambiato città e vorrei che oltre a fare danza avesse un po' di tempo per frequentare le sue nuove amichette, impegnarsi un po' a scuola, scoprire la città.
EliminaAnche io ti dico di pensarci bene. Se le piace probabilmente non sarà un sacrificio e la renderà una persona migliore per la vita. La mia migliore amica, una persona incredibile che ora abita troppo lontana da me, ha studiato danza in una scuola pompatissima rimanendo sempre splendida, solo perché amava così tanto danzare che non le è mai pesato incastrare gli impegni in ogni modo possibile! Non voglio essere arrogante, tu sei la sua mamma e la conosci, io no, ti dico solo di pensare che a volte anche un impegno così importante fin da piccole può essere la strada giusta. Un abbraccio
RispondiEliminaNooooo! Io mi ammazzerei per poter fare 4 lezioni a settimana (ho fatto 20anni di classica, ma al massimo 3 volte a settimana - che sono il minimo). Se il budget lo permette e a lei piace! Avrà tutta la vita per impegnarsi in cose serie!
RispondiEliminaFra sei tu?
EliminaMa tu ci hai un'energia superiore alla media <3
Non te la senti perché? Credo che il nocciolo sia tutto qui e che da questo dipenda la decisione futura.
RispondiEliminaBuh, non lo so, un po' mi ha spaventato leggere quella frase...
Devo decidere per lei e non me la sento di fare una scelta che comporti un così grande impegno da parte sua.
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RispondiElimina..Gatta sdegnosa
RispondiElimina... mi darò alla poesia.
è un bel pò che ti seguo e faccio sempre più fatica a trovare un post che mi annoi. brava.
farà danza, in ogni modo, se questa è la sua passione.
RispondiEliminaMagari in una scuola meno figa....che poi non so che significa davvero, a parte il numero di ore di lezione...
Ma come sono gli insegnanti?
Mi viene in mente la scelta della scuola media( ...ormai lontana...) per i miei figli...
Iscrivili " LI'", nella scuola pinco-pallo....sai, gli insegnanti sono severi ( come fosse un valore) e svolgono tutto il programma e vanno pure...avanti...
Per me non erano valori. a me interessava avere insegnanti che sapessero trasmettere la curiosità e la voglia di essere curiosi...così come insegnanti di danza, penso, che ti trasmettano l'entusiasmo per quello che fai. al di là delle ore.
Ultimo ricordo...a 6 anni mia figlia fu selezionata per entrare a far parte della scuola di preagonismo di ginnastica artistica, della società che frequentava. Tutti i pomeriggi tranne il giovedì. Sabato e domenica gare.
Abbiamo detto no, Mi sembrava qualcosa di abnorme e quasi assurdo. ha continuato a fare ginnastica. Gioca a tennis, nuota benissimo, scia, arrampica in montagna.Non volevamo che, a 6 anni, la ginnastica diventasse un lavoro...ed ha continuato a praticrala, ma nella sua palestra, con i suoi amici.
credo che essere genitori significhi anche fare delle scelte.Non solo assecondare.
Emanuela
farà danza, in ogni modo, se questa è la sua passione.
RispondiEliminaMagari in una scuola meno figa....che poi non so che significa davvero, a parte il numero di ore di lezione...
Ma come sono gli insegnanti?
Mi viene in mente la scelta della scuola media( ...ormai lontana...) per i miei figli...
Iscrivili " LI'", nella scuola pinco-pallo....sai, gli insegnanti sono severi ( come fosse un valore) e svolgono tutto il programma e vanno pure...avanti...
Per me non erano valori. a me interessava avere insegnanti che sapessero trasmettere la curiosità e la voglia di essere curiosi...così come insegnanti di danza, penso, che ti trasmettano l'entusiasmo per quello che fai. al di là delle ore.
Ultimo ricordo...a 6 anni mia figlia fu selezionata per entrare a far parte della scuola di preagonismo di ginnastica artistica, della società che frequentava. Tutti i pomeriggi tranne il giovedì. Sabato e domenica gare.
Abbiamo detto no, Mi sembrava qualcosa di abnorme e quasi assurdo. ha continuato a fare ginnastica. Gioca a tennis, nuota benissimo, scia, arrampica in montagna.Non volevamo che, a 6 anni, la ginnastica diventasse un lavoro...ed ha continuato a praticrala, ma nella sua palestra, con i suoi amici.
credo che essere genitori significhi anche fare delle scelte.Non solo assecondare.
Emanuela
E magari significa pure fare delle scelte sbagliate. Fa parte del nostro lavoro di genitori.
EliminaVale, io pure quest'anno ho ceduto e l'ho iscritta a danza. Ma il saggio lo paga lei coi soldi dei regali di Natale e Compleanno! Pensavo che di fronte a questo out out avrebbe desistito e invece è riuscita pure a superare il panico di doverlo fare il saggio. Poi l'anno prossimo vediamo se continuerà…come le altre tue due pure lei uno sport all'anno. Tra un po' ha coperto le olimpiadi!
RispondiEliminaVale no. Te la porto io a danza! Non farle questo.
RispondiEliminaMagari l'anno prossimo potrà fare danza quattro volte a settimana e quest'anno scendere ad un compromesso :)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo concordo con chi dice che se sarà troppo, te lo chiederà lei di rallentare. Io dai 10 ai 16 anni ho fatto sport praticamente ogni giorno, a volte facevo due allenamenti di pallamano e poi pallavolo consecutivi. Ero felice :)
RispondiElimina