Recentemente è assurto agli “onori” di quello che potremmo chiamare dibattito sul web, un padre che avrebbe consegnato, il primo giorno di scuola, una lettera agli insegnanti dove comunicava che durante l’estate aveva preso la decisione di non far svolgere i compiti al proprio figlio in quanto avrebbe avuto di meglio da fare, come riposarsi, aiutare a casa, godersi la vita. A questo sono seguiti dli schiamazzi dei pro compiti (in quanto insegnare ai propri figli il rispetto delle regole e degli insegnanti si rivelerà indubbiamente utile, e lo penso anche io, disciplinata di natura quanto allergica alle regole) e dei contrari (tutti noi genitori abbiamo almeno una volta, sospettato che i compiti fossero una punizione per noi che abbiamo il weekend libero dal lavoro).
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea