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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Il talento

Mio fratello aveva un grande talento per il disegno, ma il disegno non era considerato un talento utile, né da mia madre, né dagli insegnanti. Anche mio padre aveva un grande talento per il disegno, ma a lui almeno lo mandarono a geometra. Mio fratello invece è sempre andato male a scuola e così mia madre lo spedì in un istituto tecnico, si supponeva avrebbe almeno imparato a usare il computer o avrebbe capito che cos'è un circuito elettrico (a riprova della scarsa aderenza alla realtà della scuola, ai miei tempi, quelli che avevano un minimo di dimestichezza con il computer, venivano mandati all’istituto tecnico, che era una specie di scuola superiore di serie B, e ora sono gli unici che hanno un lavoro. Noi menti brillanti del liceo, il lavoro ce lo siamo inventati, tipo io, che dopo l’università mi sono studiata i manuali di Office).

Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi

Cari tutti, credo che dovreste leggere Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi, specie se siete anti-fascisti e amate la letteratura. Io, a dire la verità, non l'ho proprio letto, bensì ascoltato in versione audiolibro, in una settimanina. Anche io pensavo che la storia dell'audiolibro fosse strana, prima che il mio amico Roberto mi facesse sentire uno dei suoi. Ora guido più di due ore al giorno e vi assicuro che non perdere quelle due ore è veramente piacevole.

Storie che ascolto, libri che leggo

Sapete quanto io ami le storie: belle o brutte, banali o straordinarie, ogni volta che mi si racconta una storia, che qualcuno mi racconta qualcosa di sé, mi sento grata. In questi giorni sento tante storie, si vede che le attiro. Si vede che non ho niente di fuori di testa da raccontare in prima persona. Ho nuove persone attorno, che scruto senza che se ne accorgano. Ascolto audiolibri mentre guido.

Festeggiare di più e altre cose

Come se non mi imponessi sempre obiettivi personali decisamente sfidanti, mi sono data anche due ulteriori buoni propositi. Quando mi impongo un obiettivo in genere è perché non posso fare diversamente (sono piuttosto pigra, gli sbattimenti li eviterei volentieri, ma in genere sono loro che cercano me), mentre i buoni propositi non hanno scadenza e come forse sapete, tutto ciò che non ha scadenza per me è come se non esistesse proprio.

Prendere decisioni

Allora, mi sento uscita dalle sabbie mobili. Si sta bene. Il clic è avvenuto a Berlino , poi è maturato giorno dopo giorno, che sentivo salire un'angoscia che ora che ne sono uscita mi pare quasi ingiustificata, esagerata. Ero entrata in due loop: uno circa la mancanza di opportunità, qui, per le bimbe. La mancanza di possibilità di muoversi in autonomia, per esempio. Qui i mezzi sono rari e attorno c'è poco. Certo, ci eravamo costruite la nostra vita su misura.

Viaggiare con pochi soldi

Da quando lavoro nel marketing di una s.p.a. che vende viaggi, ho una voglia di viaggiare che la metà basterebbe.