Cari,
ho sentito esprimere da diverse persone il timore di vedere Il Piccolo Principe diretto da Mark Osborne a causa delle aspettative altissime, dopo la lettura di uno tra i libri mainstream meno sopravvalutati di sempre.
I film quasi mai eguagliano la profondità dei libri, semmai riescono a tratteggiarli più o meno rispettosamente.
Nel film d'animazione Il Piccolo Principe in effetti si è persa parte del senso che avevo attribuito al libro, ma non è venuto meno il mood pieno di poesia e delicatezza che parole e disegni gli conferivano.
La rosa e la volpe sono diventati due personaggi secondari, quasi due archetipi che non interagiscono, e invece io nel libro avevo molto amato queste due così diverse personificazioni dell'amore: la rosa era l'amore spinoso e impegnativo, dal quale il Piccolo Principe scappava col cuore lacerato (e quanto mi vedevo nel dramma della rosa); la volpe era l'amore addomesticato, desiderabile.
Detto questo, anche se non è perfetta, ho trovato almeno cinque buoni motivi per consigliarvi questa visione. Manco a dirlo ho pianto come una cretina, ormai le mie figlie hanno imparato a sbirciarmi con la coda dell'occhio e a tendermi un fazzoletto durante le scene belle dei film.
1) Il film ispirato al Piccolo Principe aggiunge poesia alla poesia
Sono due, le storie di questo film. La prima è quella che conoscete se avete letto il libro: una vera e propria favola, per lentezza, simbolismo, poesia ben lontana da aspirazioni "blockbuster" (e infatti la produzione è francese). La storia narra di un principe bambino che, lasciando il suo piccolo pianeta, scopre un mondo di adulti che hanno dimenticato di essere stati bambini, e con questo l'assennatezza. La seconda storia è quella che traina il film: una bambina-adulta per necessità, trova un amico molto particolare che le racconta dell'avventura nel deserto del Piccolo Principe, e questo amico è l'aviatore del libro, ormai diventato un vecchio-bambino, di nuovo narratore non propriamente distaccato. Se le atmosfere del libro sono rispettate e in grado di trascinare nello stesso mood, la storia principale l'ho trovata un po' traballante, non del tutto convincente, eppure mi ha emozionato. Si tratta di un'amicizia pazza, un pochino alla Harold e Maude. Un'amicizia che celebra il tempo libero, i sogni, ma che, non troppo paradossalmente, ha un limite inesorabile: il tempo cronologico che come umani abbiamo assegnato.
2) Il lavoro rende peggiori
Quello che più mi affascina delle storie, è quello che non dicono esplicitamente. Nonostante io non mi intenda di cinema (quando non piango tendo ad addormentarmi), i film che guardo, generalmente americani, hanno come fondamenta dei valori praticamente indiscutibili. Ciò che questo film non dice, e che non può essere messo in discussione, è che il lavoro rende le persone peggiori, quasi disumane, e non c'è scampo, né redenzione per un sistema che censura la fantasia e il gioco.
3) Elogio dell'imperfezione
La protagonista è una bambina con i denti completamente storti; sua madre è una donna manager schiava di se stessa, con fianchi matronali. È quasi come se la sua femminilità repressa nel tailleur maschile e strozzata dalla cravatta esplodesse prepotentemente sotto alla cintura. È piuttosto raro che la protagonista di una pellicola, se donna, abbia caratteristiche "deplorevoli", "tabù", come il sedere grosso non bilanciato da un seno enorme o i denti storti. Non succede neanche nei cartoni animati più politicamente scorretti, e invece qui questi tratti sono sottolineati più volte da inquadrature spudorate.
4) Che coraggio!
Il Piccolo Principe è anche un film coraggioso, perché resuscita un mostro sacro dell'immaginario di tutti coloro che hanno letto il libro o almeno che si sono sparati anni di merchandising principesco. Ma non voglio spoilerarvi nulla.
5) La colonna sonora
La musica del Piccolo Principe è stata curata da da Richard Harvey e Hans Zimmer, con la collaborazione della cantautrice francese Camille (che, per non saper né leggere né scrivere, mi pare un po' un'Elisa francese, come stile). Senza imporsi troppo sulla storia, che è già tanta roba, dona un'atmosfera sognante, quasi eterea. Delicata, non invadente, a volte un po' leziosa.
Fossi in voi andrei al cinema, se non altro per criticare questa versione del capolavoro di Saint-Exupery. ;)
ho sentito esprimere da diverse persone il timore di vedere Il Piccolo Principe diretto da Mark Osborne a causa delle aspettative altissime, dopo la lettura di uno tra i libri mainstream meno sopravvalutati di sempre.
I film quasi mai eguagliano la profondità dei libri, semmai riescono a tratteggiarli più o meno rispettosamente.
Nel film d'animazione Il Piccolo Principe in effetti si è persa parte del senso che avevo attribuito al libro, ma non è venuto meno il mood pieno di poesia e delicatezza che parole e disegni gli conferivano.
Detto questo, anche se non è perfetta, ho trovato almeno cinque buoni motivi per consigliarvi questa visione. Manco a dirlo ho pianto come una cretina, ormai le mie figlie hanno imparato a sbirciarmi con la coda dell'occhio e a tendermi un fazzoletto durante le scene belle dei film.
1) Il film ispirato al Piccolo Principe aggiunge poesia alla poesia
Sono due, le storie di questo film. La prima è quella che conoscete se avete letto il libro: una vera e propria favola, per lentezza, simbolismo, poesia ben lontana da aspirazioni "blockbuster" (e infatti la produzione è francese). La storia narra di un principe bambino che, lasciando il suo piccolo pianeta, scopre un mondo di adulti che hanno dimenticato di essere stati bambini, e con questo l'assennatezza. La seconda storia è quella che traina il film: una bambina-adulta per necessità, trova un amico molto particolare che le racconta dell'avventura nel deserto del Piccolo Principe, e questo amico è l'aviatore del libro, ormai diventato un vecchio-bambino, di nuovo narratore non propriamente distaccato. Se le atmosfere del libro sono rispettate e in grado di trascinare nello stesso mood, la storia principale l'ho trovata un po' traballante, non del tutto convincente, eppure mi ha emozionato. Si tratta di un'amicizia pazza, un pochino alla Harold e Maude. Un'amicizia che celebra il tempo libero, i sogni, ma che, non troppo paradossalmente, ha un limite inesorabile: il tempo cronologico che come umani abbiamo assegnato.
2) Il lavoro rende peggiori
3) Elogio dell'imperfezione
La protagonista è una bambina con i denti completamente storti; sua madre è una donna manager schiava di se stessa, con fianchi matronali. È quasi come se la sua femminilità repressa nel tailleur maschile e strozzata dalla cravatta esplodesse prepotentemente sotto alla cintura. È piuttosto raro che la protagonista di una pellicola, se donna, abbia caratteristiche "deplorevoli", "tabù", come il sedere grosso non bilanciato da un seno enorme o i denti storti. Non succede neanche nei cartoni animati più politicamente scorretti, e invece qui questi tratti sono sottolineati più volte da inquadrature spudorate.
4) Che coraggio!
Il Piccolo Principe è anche un film coraggioso, perché resuscita un mostro sacro dell'immaginario di tutti coloro che hanno letto il libro o almeno che si sono sparati anni di merchandising principesco. Ma non voglio spoilerarvi nulla.
5) La colonna sonora
La musica del Piccolo Principe è stata curata da da Richard Harvey e Hans Zimmer, con la collaborazione della cantautrice francese Camille (che, per non saper né leggere né scrivere, mi pare un po' un'Elisa francese, come stile). Senza imporsi troppo sulla storia, che è già tanta roba, dona un'atmosfera sognante, quasi eterea. Delicata, non invadente, a volte un po' leziosa.
Fossi in voi andrei al cinema, se non altro per criticare questa versione del capolavoro di Saint-Exupery. ;)
A me questa versione è piaciuta tanto,certo,mio figlio,4 anni,non ci ha capito una mazza,ma io avevo i lacrimoni...bello e coraggioso sfidare un mostro sacro,ma io credo che il colpo sia riuscito
RispondiEliminaNon avrei potuto dirlo meglio...ho condiviso sul mio fb, spero che non ti dispiaccia.
RispondiElimina(Lo sapevi che esiste anche tradotto in romagnolo? Manca alla mia collezione...)
L'informazione non mi suona nuova, forse potresti avermelo detto proprio tu su questi schermi anni fa? Ho un flash della tua pic :)
EliminaLa pic è già apparsa sui tuoi schermi, sì.
EliminaLa info però non viene da me...la traduzione in romagnolo è roba fresca...nel 2015 sono scaduti i diritti d'autore.
Per chi, come me, li colleziona è una tragedia ;)
Solo in emilia_romagna l'ho trovato in Bolognese, Modenese, Reggiano e piacentino; devo procurarmi quello romagnolo...
La pic è già apparsa sui tuoi schermi, sì.
EliminaLa info però non viene da me...la traduzione in romagnolo è roba fresca...nel 2015 sono scaduti i diritti d'autore.
Per chi, come me, li colleziona è una tragedia ;)
Solo in emilia_romagna l'ho trovato in Bolognese, Modenese, Reggiano e piacentino; devo procurarmi quello romagnolo...
Grazie, ero infatti in dubbio se valesse la pena ok meno.
RispondiEliminaMa così mi hai incuriosito.
Dici che posso tentare con la cinquenne?
Che dire? Avevo già in mente di guardarlo, ora mi hai proprio convinto.
RispondiEliminaE non vedo l'ora di vedere i denti storti della bambina..
adooooooro i personaggi brutti.
Tipo mi è strapiaciuto il film "Nebraska" perchè non c'è nessuna storia d'amore e nessuno dei personaggi è oggettivamente bello o anche lontanamente sexy. Guardalo.
No vabbè, non sono personaggi brutti, solo non troppo di plastica :D
EliminaEcco in questo momento sento la mancanza di qualcuno sensibile in casa mia, con un undicenne mezzo nerd a me è toccato Star wars... HELP!!! :-)
RispondiEliminaps: prossimo we lo abbandono in un campo di calcio e me lo vado a vedere...
Com'era?
EliminaGià mi affascinava prima questo film, ora che ho letto il tuo post DEVO assolutamente andare a vederlo!
RispondiEliminaGià mi affascinava prima questo film, ora che ho letto il tuo post DEVO assolutamente andare a vederlo!
RispondiElimina