Da almeno un mese vivo nel casino totale, sono in overload ma overload buono, cambia tutto e io sono carica, esaltata, terrorizzata e stanca morta.
Il mio gantt dura fino a settembre, allora potrò tirare un sospiro di sollievo e valutare l'operato.
Nel frattempo vado dritta di corna, però a volte, anzi spesso, sento la mancanza, non dico di qualcuno con cui condividere le spese, che temo non arriverà mai, un po’ perché le nostre spese sono quelle di quattro persone, un po’ perché quando c’è il soldo di mezzo io non mi sento libera; dicevo sento la mancanza (blablabla) condividere le spese (blabla) ma anche le decisioni, le gioie. A volte mi basterebbe una coccola. Ok, ora dormiamo abbracciati, ai casini ci pensiamo domani. Ecco, mi manca questo. Ma uno che non si fa imparanoiare dai miei casini, dalle mie decisioni difficili, e che non crolla quando sono presa male e prendo a insulti chi mi sta attorno, per vedere se rimane o va via, non lo conosco.
Ma tralasciamo, ero qui per parlare d’altro. Volevo parlare di libri.
L’anno scorso infatti, ho letto in maniera abbastanza anarchica. Prima leggevo in modo strutturato: per autore (non so: tutto Steinbeck, tutto Zola, tutta Lessing, tutto Saramago, tutto Vonnengut e, molto prima, tutto Hesse, tutto Garcia Marquez…ora, non è che li abbia letti davvero completamente, ma sapevo che qualunque cosa avessi preso di uno di questi autori, sarebbe andato bene), o per geografia (Cuba, USA, Francia). L’anno scorso sono andata un po’ a caso: ho letto fumetti, qualche romanzo degno di nota, saggi eccellenti, buoni esordienti.
Ad oggi vorrei tornare a leggere in maniera strutturata. Forse è un mio modo di proteggere una tra le mie poche certezze. Come dire: non so dove sarà la mia casa, i miei ricordi, le mie amiche, i miei colleghi, il Donatore; non so che scuola faranno le bambine e se vedrò spesso mio fratello; non frequenterò più la biblioteca dove vado da vent’anni; fortuna che almeno anche Rimini ha la biblioteca. Dunque mi faccio una piccola roadmap (con "un po’ di possibile, sennò soffoco”). Vorrei riprendere in mano un po' di robe che ho abbandonato subito dopo l'università, quando mi sono messa a leggere manuali di puericultura :).
Non vorrei però andare troppo sul difficile che dalle 22 alle 22.30 non ci ho la forza. A casa ho la rava e la fava sulle lotte operaie ma sono temi che trovo spesso datati e demagogici. Anche sulle Brigate Rosse ho esaurito un po' l'entusiasmo. Forse, più che il tema, annoiano alcuni degli autori che ho letto: italiani intelletualoidi e autoreferenziali, per quanto, spesso, dal pensiero condivisibile.
Gli autori che trovo più complicati da seguire (ma se mi legge un traduttore mi dirà sicuramente che non capisco una sega) sono quelli che in originale scrivono in tedesco. Che faccio? Hannah Arendt la rimetterei in circolo. All'università leggevo Amartya Sen e lo amavo molto, tutt'altra roba, economia dello sviluppo. Ah, e la storia femminismo: dov'ero rimasta?
Letteratura, mi piacerebbe andare sui russi, ma me lo dico da anni e i mattoni mattoni li ho sempre affrontati con parsimonioso rispetto. In ogni caso classici, classici e classici. Virginia Woolf a manetta.
Infine, vorrei leggere qualcosa che nei prossimi sei mesi potrebbe fare la differenza: manuali sul minimalismo. Pensavo di pescare dai libri pubblicati dagli autori del blog The Minimalist, tipo un bel Clutter Free with kids.
Saggi di lavoro, non so, leggo soprattutto blog, mi paiono decisamente meglio. Insomma, stiamo sul pesante, che sarà un anno pesante.
Il mio gantt dura fino a settembre, allora potrò tirare un sospiro di sollievo e valutare l'operato.
Nel frattempo vado dritta di corna, però a volte, anzi spesso, sento la mancanza, non dico di qualcuno con cui condividere le spese, che temo non arriverà mai, un po’ perché le nostre spese sono quelle di quattro persone, un po’ perché quando c’è il soldo di mezzo io non mi sento libera; dicevo sento la mancanza (blablabla) condividere le spese (blabla) ma anche le decisioni, le gioie. A volte mi basterebbe una coccola. Ok, ora dormiamo abbracciati, ai casini ci pensiamo domani. Ecco, mi manca questo. Ma uno che non si fa imparanoiare dai miei casini, dalle mie decisioni difficili, e che non crolla quando sono presa male e prendo a insulti chi mi sta attorno, per vedere se rimane o va via, non lo conosco.
Ma tralasciamo, ero qui per parlare d’altro. Volevo parlare di libri.
L’anno scorso infatti, ho letto in maniera abbastanza anarchica. Prima leggevo in modo strutturato: per autore (non so: tutto Steinbeck, tutto Zola, tutta Lessing, tutto Saramago, tutto Vonnengut e, molto prima, tutto Hesse, tutto Garcia Marquez…ora, non è che li abbia letti davvero completamente, ma sapevo che qualunque cosa avessi preso di uno di questi autori, sarebbe andato bene), o per geografia (Cuba, USA, Francia). L’anno scorso sono andata un po’ a caso: ho letto fumetti, qualche romanzo degno di nota, saggi eccellenti, buoni esordienti.
Ad oggi vorrei tornare a leggere in maniera strutturata. Forse è un mio modo di proteggere una tra le mie poche certezze. Come dire: non so dove sarà la mia casa, i miei ricordi, le mie amiche, i miei colleghi, il Donatore; non so che scuola faranno le bambine e se vedrò spesso mio fratello; non frequenterò più la biblioteca dove vado da vent’anni; fortuna che almeno anche Rimini ha la biblioteca. Dunque mi faccio una piccola roadmap (con "un po’ di possibile, sennò soffoco”). Vorrei riprendere in mano un po' di robe che ho abbandonato subito dopo l'università, quando mi sono messa a leggere manuali di puericultura :).
Non vorrei però andare troppo sul difficile che dalle 22 alle 22.30 non ci ho la forza. A casa ho la rava e la fava sulle lotte operaie ma sono temi che trovo spesso datati e demagogici. Anche sulle Brigate Rosse ho esaurito un po' l'entusiasmo. Forse, più che il tema, annoiano alcuni degli autori che ho letto: italiani intelletualoidi e autoreferenziali, per quanto, spesso, dal pensiero condivisibile.
Gli autori che trovo più complicati da seguire (ma se mi legge un traduttore mi dirà sicuramente che non capisco una sega) sono quelli che in originale scrivono in tedesco. Che faccio? Hannah Arendt la rimetterei in circolo. All'università leggevo Amartya Sen e lo amavo molto, tutt'altra roba, economia dello sviluppo. Ah, e la storia femminismo: dov'ero rimasta?
Letteratura, mi piacerebbe andare sui russi, ma me lo dico da anni e i mattoni mattoni li ho sempre affrontati con parsimonioso rispetto. In ogni caso classici, classici e classici. Virginia Woolf a manetta.
Infine, vorrei leggere qualcosa che nei prossimi sei mesi potrebbe fare la differenza: manuali sul minimalismo. Pensavo di pescare dai libri pubblicati dagli autori del blog The Minimalist, tipo un bel Clutter Free with kids.
Saggi di lavoro, non so, leggo soprattutto blog, mi paiono decisamente meglio. Insomma, stiamo sul pesante, che sarà un anno pesante.
Leggi in maniera strutturata, ma con un principio anarchico: tipo, leggi solo libri con la copertina rossa. O libri che non hanno la emme nel titolo. O libri di una sola casa editrice (forse in questo c'è anche un senso).
RispondiEliminaDivertente! <3
Eliminatempo fa hai parlato di "mara renato e io". Mi ha incuriosito, l'ho preso in biblioteca e mi è piaciuto. davvero. mi piace leggere cose che offrano un punto di vista diverso da quello normalemte proposto. anche se non sempre lo condivido (il punto di vista) credo sia un valore aggiunto. Sul femminismo invece sono abbastanza digiuna come letture.
RispondiEliminaQuel libro mi è piaciuto molto. Forse è "colpa sua" che mi sono fermata, sulle BR. Come se Franceschini avesse detto tutto quello che mi bastava sapere. Se cerchi ispirazione sul movimento femminista, qua un po' di idee: http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2016/01/14/libri-per-emma-watson-e-il-suo-club-del-libro-femminista/
EliminaA me piacciono i racconti di Saki. Li conosci? Poi puoi partire con la categoria "racconti", se vuoi.
RispondiEliminaE, scusa, ti è piaciuto il Don Camillo?
Marianna
I racconti non mi fanno impazzire, come genere.
EliminaE don Camillo, come leggere racconti. Cioè, è piacevole, ma non mi dà mai appuntamento alla sera dopo, come i romanzi.
quando non ho voglia di leggere o non so cosa leggere prendo qualcosa di qualcuno che mi è piaciuto molto (Vonnegut, Bukowski, Steinbeck su tutti) e ritrovo la passione.
RispondiEliminaSe ti serve qualche romanzetto divertente ma per niente impegnativo mi sono imbattuto in "portami a casa" di Jonathan Tropper e "la vita finanziaria dei poeti" di Jess Walter.
Per quanto riguarda i manuali e la saggistica non è roba mia.
Scelgo i libri da leggere in base a diversi fattori: c'è stato un momento che andavo per casa editrice (Minimum fax, Guanda, Fandango); oppure perchè me lo segnalava qualcuno rinomatamente assiduo lettore.
RispondiEliminaAnch'io avevo deciso di dedicarmi alla letteratura russa, ma come te, i "mattoni" mi hanno sempre un pò spaventato. Un giorno un amico mi ha prestato "Il maestro e Margherita" di Bulgakov e l'ho trovato un romanzo meraviglioso, magico e surreale.
Da qualche tempo mi sono creata una wishlist (che poi chiamarla lista dei desideri mica fa schifo), non sempre la rispetto in tempistica, ma che bello è iniziare una storia e non rimanerne delusa né disullusa.
Ciao,
RispondiEliminaVisto che non mi ritrovo nei gusti dei miei conoscenti mi sono informata su quelle liste tipo the best of oppure 1000libridaleggereprimadimorire. La cosa carina è che comprende alcuni grandi classici insieme a libri meno conosciuti degli anni più recenti.
Un libro mi deve conquistare e, ultimamente, fare ridere. Ho appena finito un libro scovato casualmente tra vecchi scaffali di un'angusta libreria: la mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell. Tra pochi giorni lo recensisco ;-)