Ciao,
ci sono delle volte che sperimento un leggerissimo battito di cuore, così, mentre faccio altro, senza volerlo.
Tipo quando penso a tutte le cose belle che potrebbero accadermi, che la vita è così, tu sei lì che a trentadue anni non sopporti ancora di essere stata abbandonata da tuo padre che è morto senza avvisare, senza chiedere scusa, poi, così, la vita ti regala tre figlie che quando torni alla sera non ti fanno neanche aprire la porta dell'auto per la voglia che hanno di abbracciarti e tu scopri di contare qualcosa, per qualcuno.
E poi tu sei lì che guardi il tramonto dietro a casa pensando che da vecchi non lo guarderete assieme, eppure vi eravate detti che era per sempre, e non puoi sopportarlo da quanto fa male, e domattina certo non ti risveglierai più, poi a un certo punto ti chiama un produttore e ti dice, ma questa storia è perfetta per la tv, e tu dici sticazzi il dolore, in fondo.
Poi così, sei lì che lavori, e fuori piove, e la pioggia ti mette di malumore, pensi al libro che hai sul comodino, e, cazzo, Huxley è pazzesco, aveva visto il capitalismo avanzato in anticipo di quasi cent'anni, e sotto LSD, che cosa pazzesca che dev'essere l'LSD, chissà cosa ti fa vedere, se non fossi così cagasotto andrei a comprarmela.
Oppure al supermercato sei in fila dietro a un'africana e ti dici Chissà com'è, essere in un supermercato straniero, e non in vacanza; e ti frulla il cuore fortissimo, un po' per la paura e la solitudine che dev'essere un supermercato straniero, che volenti o nolenti siamo anche quello che compriamo; un po' per le aspettative che almeno un po' si devono provare, quando si scappa sperando che da qualche parte c'è posto anche per te. Insomma, vedo gli altri ed entro nelle loro storie e mi si riempiono gli occhi di emozione.
Poi mi ricordo che l'emozione è sempre quella, la stessa, bellissima, di quando mi iscrissi all'università. Sono sempre io. La paura di essere sola e di essere derisa, mista all'avidità di ascoltare nuove storie, Storia dell'America Latina, Storia delle donne in età contemporanea, Islamistica, Storia dell'antisemitismo. Storie, sempre storie, tutte storie.
Sono sempre io, che la gioia, senza la tristezza, non è abbastanza dolce.
A volte mi guardo allo specchio e invece di dirmi "Guarda chi cazzo sei diventata, una persona in gamba", vedo solo che ho i denti a castoro.
Delle volte sento questo battito d'ali nel petto per un nonnulla, solo per una storia, e non sono neanche innamorata.
ci sono delle volte che sperimento un leggerissimo battito di cuore, così, mentre faccio altro, senza volerlo.
Tipo quando penso a tutte le cose belle che potrebbero accadermi, che la vita è così, tu sei lì che a trentadue anni non sopporti ancora di essere stata abbandonata da tuo padre che è morto senza avvisare, senza chiedere scusa, poi, così, la vita ti regala tre figlie che quando torni alla sera non ti fanno neanche aprire la porta dell'auto per la voglia che hanno di abbracciarti e tu scopri di contare qualcosa, per qualcuno.
E poi tu sei lì che guardi il tramonto dietro a casa pensando che da vecchi non lo guarderete assieme, eppure vi eravate detti che era per sempre, e non puoi sopportarlo da quanto fa male, e domattina certo non ti risveglierai più, poi a un certo punto ti chiama un produttore e ti dice, ma questa storia è perfetta per la tv, e tu dici sticazzi il dolore, in fondo.
Poi così, sei lì che lavori, e fuori piove, e la pioggia ti mette di malumore, pensi al libro che hai sul comodino, e, cazzo, Huxley è pazzesco, aveva visto il capitalismo avanzato in anticipo di quasi cent'anni, e sotto LSD, che cosa pazzesca che dev'essere l'LSD, chissà cosa ti fa vedere, se non fossi così cagasotto andrei a comprarmela.
Oppure al supermercato sei in fila dietro a un'africana e ti dici Chissà com'è, essere in un supermercato straniero, e non in vacanza; e ti frulla il cuore fortissimo, un po' per la paura e la solitudine che dev'essere un supermercato straniero, che volenti o nolenti siamo anche quello che compriamo; un po' per le aspettative che almeno un po' si devono provare, quando si scappa sperando che da qualche parte c'è posto anche per te. Insomma, vedo gli altri ed entro nelle loro storie e mi si riempiono gli occhi di emozione.
Poi mi ricordo che l'emozione è sempre quella, la stessa, bellissima, di quando mi iscrissi all'università. Sono sempre io. La paura di essere sola e di essere derisa, mista all'avidità di ascoltare nuove storie, Storia dell'America Latina, Storia delle donne in età contemporanea, Islamistica, Storia dell'antisemitismo. Storie, sempre storie, tutte storie.
Sono sempre io, che la gioia, senza la tristezza, non è abbastanza dolce.
A volte mi guardo allo specchio e invece di dirmi "Guarda chi cazzo sei diventata, una persona in gamba", vedo solo che ho i denti a castoro.
Delle volte sento questo battito d'ali nel petto per un nonnulla, solo per una storia, e non sono neanche innamorata.
pura poesia!
RispondiEliminaMi è già passata, oggi giramento di balle totale. :)
EliminaSei in gamba davvero, brava!
RispondiEliminaSilvia
Merci!
EliminaÈ che fino a che non lo senti tu davvero, nel profondo, nello stomaco, dirtelo serve solo fino ad un certo punto anche se è la pura verità: sei una donna splendida. Lo sei e basta.
RispondiEliminaLo sai che non sempre siamo d'accordo ma questo non toglie che tu lo sia per come hai vissuto le tue esperienze, sia quelle brutte che quelle belle. E con le tue sbavature anche.
Non sai quanto io apprezzi il tuo apprezzarmi, sapendo che non siamo quasi mai d'accordo <3
EliminaIo ti abbraccerei....e vorrei averti come migliore amica. Federica
RispondiEliminaabbraccio indietro.
EliminaPenso e sogno sempre cose belle..tipo trovare l'anima gemella, ma i desideri non si realizzano mai...e forse mai succederà..
RispondiEliminaBisogna anche andarsele a prendere le cose. Non dico l'anima gemella, che quella non esiste.
EliminaCiò, stica, un produttore. Chissenefrega dei denti a castoro, se scrivi e pensi come la più bella delle donne. Scommetto che nemmeno le tre che ti abbracciano nell'abitacolo se ne sono accorte. E tu, che riesci a trasformare Buco di Culo in un posto pieno di cose, per noi che ti leggiamo, dovresti guardare meglio nello specchio. Forse è troppo vintage e ci vedi troppo passato? E possiamo dirtelo in mille che dalle tue parole traspare sempre una donna forte e bellissima, ma lo devi vedere tu per prima. Pensa a noi lettori come a "specchi che non puoi evitare".
RispondiEliminaGrazie per il ciò, fa sempre sentire a casa.
EliminaLa paura di essere soli e derisi, credo che accomuni molte più persone di quelle che sarebbero disposte ad ammetterlo.
RispondiEliminaForse dovremmo ricordarcelo un po' più spesso. Ci farebbe sentire meglio.
Dovremmo dirlo a chiare lettere, anche. "Hey, anche io ho paura di essere deriso"
EliminaIo mi sento fortunata a poter leggere le tue storie...
RispondiEliminaFanculo i denti a castoro, sei uno spettacolo di persona!
Oddio a volte ti amo.
RispondiEliminahai scritto (come spesso succede) belle cose, la foto spacca, Huxley è uno dei miei idoli: Era avanti a tutti (mi piace che trent'anni dopo l'uscita di Brave New World abbia dovuto scrivere dei saggi in cui dice alla gente "Ecco, avete visto? Le cose stanno andando come avevo detto io! ora vi spiego perchè!)
Ti stai facendo le porte della percezione? Tanta roba anche lì, poi la sua idea che gli artisti geniali riuscissero a vedere le loro opere come se fossero sotto l'effetto dell'lsd è una bella intuizione.
Per concludere, io sono sempre stato affascinato dalle droghe, soprattutto grazie alle letture di mostri sacri come Huxley, Burroghs, De Quincey Ginsberg ecc
Ho preso un sacco di roba, mi andava di sperimentare, ma l'lsd mi faceva paura, mi pareva troppo per me. Mi ripetevo "Io viaggio già di mio. e se poi vedo i mostri?"
Quindi ci son sempre stato lontano finchè un giorno è successo, mi hanno infilato in bocca un trip ed è stata un esperienza tremenda e angosciante.
Se ti interessa puoi leggertelo sul mio blog, il post dovrebbe essere "Cronache dal Costa Rica: Un terribile incubo d'impotenza ed incapacità" o qualcosa di simile.
Ok, basta, ciao
Una volta ero circondata da storie, quelle storie che erano insieme opportunità e vertigine, possibilità e baratri. Erano talmente tante che dovevo sbarrare orecchie e blindare occhi, che non sapevo come trattenerle, tutte quelle storie. Poi ho smesso. Tipo, non so, ho perso quella cosa bellissima che hai tu Polly di trasmettere la poesia anche se la travesti di tristezza. E usi la parola dolce, a un certo punto, e penso che niente sia più appropriato. Riesci a fare flirtare con le parole la realtà e l'immaginazione, fai flirtare i fatti essenzialmente i fatti con la poesia nel raccontarli. Bé questa è magia, sai. Ehi DonChuckCastoro io sono BugsBunny, piacere.
RispondiEliminaE Huxley sì spacca, è vero. E anche io come Bill Lee dopo tante letture lisergiche non mi sono mai tirata indietro davanti alla sperimentazione psicotropa. Ma bè dei cartoni e delle punte ho sempre avuto un po' timore, difatti quando poi è successo ho fatto un viaggio terribile, che pensavo non sarei tornata più. Lungo e faticoso tornare da quella Storia di merda.
Sei una persona straordinario. Leggo,a volte, pagine del tuo blog alle mie figlie adolescenti. Ti adorano anche loro.
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