Passa ai contenuti principali

Tutto bene

Vivere in provincia ha dei lati belli e dei lati brutti. Il lato brutto è che vedo sempre la stessa umanità e a volte mi chiudo nei miei giudizi prefabbricati. La maggior parte delle persone con cui parlo la pensa come me. Di sinistra ma non PD, ormai solo idealmente democratici. Digitali, geek con qualcosa di nerd. Spesso atei.

In provincia vivo in un mondo a mia immagine e somiglianza.
Attorno ho i personaggi dei romanzi. Mi riempiono casa ogni sera. Mi fanno piangere e un po' ridere. Li giudico, li biasimo. Li guardo a distanza e mi chiedo dove andranno.

Se invece vado in città, tipo, non so, in metrò, le persone in carne e ossa mi stordiscono ancora di più.
Loro passano, io li sento come se urlassero a gran voce qualcosa di sé. Se io salgo su un mezzo pubblico, sento come cinquanta persone che urlano la propria storia, è come se leggessi i romanzi tutti assieme, mi gira la testa.
Per fortuna sto in provincia e non vedo mai nessuno di nuovo.

Insomma, nei giorni scorsi sono andata a Roma. Sono arrivata a stancarmi dei palazzi troppo alti e del troppo bello attorno. Che sono ipersensibile e mi proteggo anche dal troppo bello. Se ho quasi smesso di piangere di dolore (o meglio, è aumentata la dose di dolore che serve a farmi piangere), mi commuovo continuamente pensando ai fatti degli altri. Ieri ho dovuto trattenere le lacrime di gioia mentre raccontavo di un articolo letto su gay.it, pensate un po’ come sono messa. Una settimana fa ho nascosto le lacrime che sono scese copiose, in ufficio, quando ho sentito la signora delle pulizie dire al telefono “Non vado a casa da sei mesi, non ne posso più”.
Tornando a noi.
La cosa che più mi ha colpito di questa volta a Roma, sono stati i Magazzini Allo Statuto. Se Zola avesse scritto oggi "Il paradiso delle signore" l'avrebbe ambientato proprio lì. Zola mi fa davvero impazzire. Una volta vi racconto.
A volte mi chiedo se sto combinando qualcosa nella vita e la risposta non la so davvero, però quando mi chiedo se questi ultimi trentadue anni sono degni di essere raccontati ai miei nipoti, quando sarò sul letto di morte, la risposta è sì, cazzo, sì.

Commenti

  1. La tua T-shirt spacca. Pure piramide decentrata spacca. Pure tu, ovviamente. C'è un dialogo molto bello in un episodio di house of cards, stagione 3, tra lo scrittore e Kevin Spacey. Lo scrittore gli rivela che non poteva più smettere di ascoltare le storie che gli altri uomini gli raccontavano, dipendeva dalle storie. Perché ogni scrittore non può fare a meno di ascoltarle, immaginarle, romanzarsele.
    Anche io me ne sto in provincia. Bella lì.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io comunque non sono una scrittrice, credo di essere una senza una cazzo di ambizione tranne quella di aprire una casa famiglia.

      Elimina
    2. Sei una che scrive allora, ok non scrittrice. Una volta devo girarti una mail di uno scrittore anzi di un sedicente tale! Ricordamelo, giusto per farci due risate...

      Elimina
  2. MAS? Stavi vicino casa mia! Un tempo ci andavo, comprandoci anche un paio di cosette. Sapevo che sono in odor di chiusura, ma a Roma nulla è definitivo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. (con Mas si intendeva i Magazzini Allo Statuto, con Kiss una band degli anni 70)

      Elimina
  3. Guarda là. Sembri una ragazzina.
    Bella questa immagine della città che urla se stessa. Io da lì sono fuggita, per rifugiarmi.. toh! In provincia.
    Il lato bello della provincia è che recuperi una dimensione molto umana,e il fatto di non doverti alienare svariate ore al giorno in enormi luoghi di passaggio dove tutti passano e nessuno si accorge di chi ha accanto, è che hai molto più tempo e consapevolezza, che puoi ad esempio utilizzare per porti domande del tipo: sto davvero combinando qualcosa nella vita?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, credo che in provincia la vita sia abbastanza umana. Ne ho parlato anche qui: http://www.volevofarelarockstar.com/2014/10/3-buoni-motivi-per-vivere-in-un-borgo.html

      Elimina
  4. In provincia è meglio...se dovessi vivere in città non saprei regolarmi è tutto caotico...comunque bella foto e bel posto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la foto a dire il vero fa abbastanza schifo, l'ho messa perché questo post mi faceva pensare a "Il cielo è sempre più blu" ma era troppo scontato.

      Elimina
  5. A me la foto ricorda Creuza de ma che un po' aiuta a ricalibrarsi in provincia.
    Ci siamo sbagliati di un week end, a Roma, che peccato, che carrambata che sarebbe stata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti sei risparmiato mio fratello in piena logorrea :)

      Elimina
  6. Io abito a Milano, ma nel quartiere dove abito è un po' come essere in provincia perché ci conosciamo in tanti. Poi usciti da lì è come la racconti tu. Ma spesso dipende dallo stato d'animo in cui si è. Bella la magletta, ma la gonna ancora di più.

    RispondiElimina

Posta un commento

attenzione: i commenti ai post più vecchi di 14 gg vengono moderati! A causa del troppo spam ho disattivato le notifiche via email per i commenti in attesa...ma prima o poi li modero.