Ero in fila al semaforo, praticamente a casa, e ascoltavo la mia canzone triste. Non perché fossi triste, a dire la verità. Sul marciapiede, un ragazzino africano, forse delle medie. L'ho riconosciuto, l'avevo visto il giorno prima al discount. Era dietro di me alla cassa e aveva chiesto due scontrini separati, uno per il pane, uno per lo zucchero, ma subito non si era capito, e la commessa si stava impercettibilmente spazientendo ma poi ha visto che era solo un bambino.
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea