L’altro giorno sono stata alle terme con un’amica. Siamo state tutto il giorno e ognuna aveva portato un libro con sé, per spizzicare qualche pagina tra un bagno nell’acqua sulfurea e un tour nella grotta termale: una specie di bagno turco con acqua sulfurea che pioveva dal soffitto. Un piacere per noi portatrici di lenti a contatto.
Insomma, ho portato con me Patagonia Express, un romanzino di Sepulveda che non ho potuto fare a meno di acchiappare in biblioteca l’ultima volta che ho accompagnato le bambine, pur sapendo che avevo altri tre saggi sul comodino.
La collana è Superpocket (Rcs? Non capisco chi sia l'editore) e ha attirato l’attenzione di una ragazza che si asciugava i capelli e che mi ha bloccato mentre stavo per entrare nello spogliatoio.
“Ferma, c’è il mio ragazzo nudo”
“Ah, scusa”
“Che leggi? Pa-ta-go-nia Express, ah un giallo, no, io leggo solo saggi di antropologia”
“Mmm. Non è un giallo, è Sepulveda, è un libro di viaggio”
“Ah. Non conosco. Dalla copertina sembrava un giallo, poi express mi ricorda…mmm, sì, un giallo”
“Dici tipo Assassinio sull'Orient Express? No, altra roba. Conosci In Patagonia di Chatwin? Ecco, dovevano fare il viaggio assieme ma poi a Sepulveda non lo facevano entrare in Cile, era stato buttato fuori da Pinochet”
Ma lei leggeva solo saggi di antropologia, non gliel’ho potuto raccontare, vedevo che l’annoiavo, forse pensava al suo ragazzo nudo. Io a raccontare a voce non sono proprio bravissima, perché penso tantissimo e non parlo alla stessa velocità, dunque magari penso una cosa bellissima, e quando esce fa schifo.
Il Cile comunque ha sempre esercitato un fascino pazzesco su di me. Forse per la sua conformazione particolare, da nord al sud più sud del mondo. O per la storia di Salvador Allende, a cui mi interessai nei primi anni dell’università, dopo tanti romanzi di Isabel Allende al liceo. O per il torbido Pinochet, amico dell’occidente liberista, pezzo di merda morto in pace, riuscendo a fottere il diritto internazionale.
Il problema, con Sepulveda, è che è un’eiaculazione precoce. Tipo che a pagina cento sai che sta per finire tutto, gli dai una pacca sulla spalla, gli dici che può capitare, ma sei incazzata nera, perché con lui è sempre così.
E comunque vi capitasse l'occasione, Patagonia Express sono una decina di storie vere e bellissime, raccolte in viaggio per il Sudamerica. Di gringo e peones. Di esiliati e ex nazisti sotto mentite spoglie. Piccole, brevissimi storie, che fanno battere il cuore, pensando ai viaggi veri, senza hotel, ma un sacco a pelo. Quelli senza programmi precisi, né orari da rispettare e pochi soldi, perché se hai i soldi ti viene la tentazione di andare all'hotel e fare la visita guidata, e ti perdi il misurare gli spazi con i passi, il chiedere informazioni, lo sfiorare la cartina con l'indice, il perderti, la paura. Se non hai paura, che cazzo di viaggio è?
Lo devo fare io, questo viaggio.
Non mi frega un cazzo se sarà pericoloso, lo farò da sola. Sarà in Sudamerica. Così è deciso, da più di dieci anni.
Io credo che davvero questo sia quello per cui vale la pena vivere, e spero non mi capiterà tra troppo tempo.
Monia quando gliel'ho detto, alla piscina termale, mi ha risposto che non appena le presenterò un tipo ("ma a occhio e croce mi pare proprio che non lo vuoi"), spera tanto che sia il tipo da portarmi in Cile con la tenda e senza soldi, e si sentirà molto più tranquilla sapendo che non sarò sola. Chi lo sa.
Insomma, ho portato con me Patagonia Express, un romanzino di Sepulveda che non ho potuto fare a meno di acchiappare in biblioteca l’ultima volta che ho accompagnato le bambine, pur sapendo che avevo altri tre saggi sul comodino.
La collana è Superpocket (Rcs? Non capisco chi sia l'editore) e ha attirato l’attenzione di una ragazza che si asciugava i capelli e che mi ha bloccato mentre stavo per entrare nello spogliatoio.
“Ferma, c’è il mio ragazzo nudo”
“Ah, scusa”
“Che leggi? Pa-ta-go-nia Express, ah un giallo, no, io leggo solo saggi di antropologia”
“Mmm. Non è un giallo, è Sepulveda, è un libro di viaggio”
“Ah. Non conosco. Dalla copertina sembrava un giallo, poi express mi ricorda…mmm, sì, un giallo”
“Dici tipo Assassinio sull'Orient Express? No, altra roba. Conosci In Patagonia di Chatwin? Ecco, dovevano fare il viaggio assieme ma poi a Sepulveda non lo facevano entrare in Cile, era stato buttato fuori da Pinochet”
Ma lei leggeva solo saggi di antropologia, non gliel’ho potuto raccontare, vedevo che l’annoiavo, forse pensava al suo ragazzo nudo. Io a raccontare a voce non sono proprio bravissima, perché penso tantissimo e non parlo alla stessa velocità, dunque magari penso una cosa bellissima, e quando esce fa schifo.
Foto che non c'entra nulla, fatta alla Darsena di Ravenna |
Il problema, con Sepulveda, è che è un’eiaculazione precoce. Tipo che a pagina cento sai che sta per finire tutto, gli dai una pacca sulla spalla, gli dici che può capitare, ma sei incazzata nera, perché con lui è sempre così.
E comunque vi capitasse l'occasione, Patagonia Express sono una decina di storie vere e bellissime, raccolte in viaggio per il Sudamerica. Di gringo e peones. Di esiliati e ex nazisti sotto mentite spoglie. Piccole, brevissimi storie, che fanno battere il cuore, pensando ai viaggi veri, senza hotel, ma un sacco a pelo. Quelli senza programmi precisi, né orari da rispettare e pochi soldi, perché se hai i soldi ti viene la tentazione di andare all'hotel e fare la visita guidata, e ti perdi il misurare gli spazi con i passi, il chiedere informazioni, lo sfiorare la cartina con l'indice, il perderti, la paura. Se non hai paura, che cazzo di viaggio è?
Lo devo fare io, questo viaggio.
Non mi frega un cazzo se sarà pericoloso, lo farò da sola. Sarà in Sudamerica. Così è deciso, da più di dieci anni.
Io credo che davvero questo sia quello per cui vale la pena vivere, e spero non mi capiterà tra troppo tempo.
Monia quando gliel'ho detto, alla piscina termale, mi ha risposto che non appena le presenterò un tipo ("ma a occhio e croce mi pare proprio che non lo vuoi"), spera tanto che sia il tipo da portarmi in Cile con la tenda e senza soldi, e si sentirà molto più tranquilla sapendo che non sarò sola. Chi lo sa.
Anche io sono sempre stata affascinata dal Cile.. da quando in 5 elementare l'ho portato come tesina all'esame finale (bisognava portare uno stato extraeuropeo e uno europeo). Io scelsi Cile e Norvegia.. morfologicamente simili :) Ho poi, negli anni, letto anche io i libri di Isabel Allende.. Sarà che mi affascinano le coincidenze storiche.. quante cose l'11 settembre?? Ok non so cosa ho scritto :) ciao
RispondiEliminaDi 11 settembre ce ne sono almeno 3 storici: il colpo di stato in Cile (1973), le Twin Towers ecc. (2001), ma anche la strage di Sabra e Chatila (1982), quando gli israeliani, arrivati alla periferia di Beirut, lasciarono via libera ai falangisti nei campi profughi palestinesi. Io poi mi ci sono proprio sposato, un 11 settembre!
EliminaL'82 me l'ero perso, ma guarda la memoria storica collettiva com'è selettiva.
EliminaAnche per me ci fu un tempo in cui il pensiero di un viaggio in Patagonia con lo zainone mi teneva in vita. Non l'ho mai fatto. A volte abbiamo bisogno di queste immagini in testa, per andare avanti, ma non e' detto che vogliamo davvero che si traducano in realta'. O quando si traducono in realta' sono completamente diverse. Insomma tutto cio' solo una riflessione, non per scoraggiare alcun piano di viaggio! : )
RispondiEliminaChe io vada o no importa davvero? :)
EliminaSo niente del Cile.
RispondiEliminaSo che è lungo, e ci sono un sacco di montagne..
Prima c'era Pinochet poi Neruda, adesso Ana Tijoux
https://www.youtube.com/watch?v=3jFP_LNsGEE
In effetti Neruda era prima di Pinochet e morì qualche giorno dopo il colpo di stato del 1973.
Eliminaneruda...come ho potuto dimenticare neruda!
EliminaBill mi sembra figa, però non capisco nulla purtroppo, non parlo spagnolo.
EliminaE il suo funerale fu già resistenza.
EliminaE il suo funerale fu già resistenza.
EliminaIl mio nuovo coinquilino è sudamericano, e mi ha fatto venire una voglia matta di andare là. Mi racconta di certi mondi che sembrano universi paralleli, molto più dei posti dove sognavo di andare prima di conoscerlo (come il Giappone, che al giorno d'oggi non è più così misterioso...)
RispondiEliminaP.S. Ho cambiato nome ma sono sempre io eh!
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