L’altra notte c’è stato il temporale.
Sono in vacanza, sul Conero, dormivo in un lettone non mio con mia figlia, i vetri non sono doppi come a casa e li ho sentiti tremare, o forse erano le tapparelle, lambite dal vento.
Nel dormiveglia mi è venuto in mente di una sera, a Berlino, lo so che sono rimasta solo pochi giorni, ma per me sono stati tanti e lunghi.
Mi è venuto in mente che era poco prima di mezzanotte, e che pioveva, e che era freddo, per quanto possa essere freddo ad agosto. Avevo dei pantaloncini gialli e dei sandali blu. Un maglietta e sopra una camicia di jeans da uomo.
Lui parlava in francese e io capivo decentemente, poi gli rispondevo in inglese e lui diceva più o meno di capire. Vi immaginate se non ci fossimo mai capiti?
Lui mi ha detto che a Parigi non sarebbe tornato e che intendeva restare ospite dall’amico a Berlino, forse imparare il tedesco e cercare lavoro, o andare a vivere da sua sorella, a Lione. Mi diceva Io solo non ci voglio più stare, allora è vero che a gennaio torni? Io dicevo, No, ho detto che a gennaio ho le ferie.
Sembrava che fossimo entrambi in un limbo, due limbi che si intersecavano, a Berlino.
Io gli ho detto, stavolta in francese, nel mio francese risibile, Lo sai vero che non ci vedremo più? E intanto continuava a piovere sulle mie gambe e sui miei piedi e io, era forse la prima volta che non sentivo fastidio, mi arrendevo alla pioggia.
Sono in vacanza, sul Conero, dormivo in un lettone non mio con mia figlia, i vetri non sono doppi come a casa e li ho sentiti tremare, o forse erano le tapparelle, lambite dal vento.
Nel dormiveglia mi è venuto in mente di una sera, a Berlino, lo so che sono rimasta solo pochi giorni, ma per me sono stati tanti e lunghi.
Mi è venuto in mente che era poco prima di mezzanotte, e che pioveva, e che era freddo, per quanto possa essere freddo ad agosto. Avevo dei pantaloncini gialli e dei sandali blu. Un maglietta e sopra una camicia di jeans da uomo.
Lui parlava in francese e io capivo decentemente, poi gli rispondevo in inglese e lui diceva più o meno di capire. Vi immaginate se non ci fossimo mai capiti?
Lui mi ha detto che a Parigi non sarebbe tornato e che intendeva restare ospite dall’amico a Berlino, forse imparare il tedesco e cercare lavoro, o andare a vivere da sua sorella, a Lione. Mi diceva Io solo non ci voglio più stare, allora è vero che a gennaio torni? Io dicevo, No, ho detto che a gennaio ho le ferie.
Sembrava che fossimo entrambi in un limbo, due limbi che si intersecavano, a Berlino.
Io gli ho detto, stavolta in francese, nel mio francese risibile, Lo sai vero che non ci vedremo più? E intanto continuava a piovere sulle mie gambe e sui miei piedi e io, era forse la prima volta che non sentivo fastidio, mi arrendevo alla pioggia.
Peccato... Odio gli addiii
RispondiEliminaMaira
Che bella scena :)
RispondiEliminaViaggiatore
È la seconda volta oggi che sento parlare di pioggia a Berlino e cose romantiche collegate: ora c'ho voglia di Berlino.
RispondiEliminaLost in Translation...
RispondiEliminaLui: tu peux rester pour toujours si tu le veux.
Tu: you know I can't do that.
Lui: S'il te plait, s'il te plait reste avec moi.
Tu: I just want to be with you so bad...
Dissolvenza a nero.
Ti adoro. :)
Eliminame too.
Eliminasembra una scena tratta da un romanzo...
RispondiEliminaMa Polly, a parte la nostalgia, questa cosa che i temporali rimandino ad altri temporali più di quanto le giornate di sole possano indirizzare il pensiero verso altre giornate di sole particolari, ecco, questa cosa come la mettiamo?
RispondiEliminaDavvero :)
EliminaC'era quella parte bellissima, a proposito del tempo inteso come weather, nel finale di mr gwyn di baricco. Temporale... sole... e tutto il resto.
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