Domenica una collega mi segnalava l’iniziativa Mercanti per un giorno che consisteva in un grande palasport dove le persone portavano oggetti vecchi da vendere, una sorta di subito.it dal vivo. Nonostante trovo queste occasioni parecchio flashanti, vi ho già detto che soffro di horror pleni, ho pensato di recarmici alla ricerca di tre biciclette per le bambine, le quali, di peso superiore ai 30 kg, riferiscono che quando utilizzano le bici che comprai loro a tre anni, si feriscono spesso colpendosi il mento con le ginocchia nell’atto di pedalare.
Carolina aveva una leggera febbre, e doveva essere piazzata da mio fratello. Mia madre ci accompagnava.
Ci fermiamo in un ristorante sulla strada per un caffè, a quindici km da casa, e a cinque km dalla casa di mio fratello, e quando rientriamo in auto, quest'ultima non dà segni di vita. Con gli occhi a forma di punto interrogativo apro il cofano e comincio ad armeggiare in maniera del tutto casuale. Rientro in auto, riprovo ad accendere ma niente. Carolina si mette a piangere. Comincio a sudare leggermente, in testa ho il vuoto pneumatico.
Per fortuna passa di lì un amico di mia madre, il quale viene prontamente afferrato e messo a smanettare. Dice che la batteria sembra sfondata. Propone di spingere un po’, e quando picchia sul tettuccio devo mettere la seconda e dar gas. La macchina si accende ma si spegne subito dopo.
Piazziamo le bimbe sul lato del parcheggio e riproviamo a spingere ma non succede nulla. Naturalmente, per far posto alle possibili biciclette, avevo tolto dal baule cassetta degli attrezzi e cavi per l’accensione, che in genere porto sempre con me assieme a stivali da pioggia, catene da neve, ombrellone e giochi da spiaggia, che giacevano ancora là, solitari, a reclamare i cavetti, vecchi compagne di sbronze.
Un tizio in camicia si ferma e ci offre i suoi cavi. Smanettiamo in quattro, uno en passant prende la scossa. Ma la macchina è morta, e l’amico di mia madre deve andare dalla moglie in ospedale.
Chiamo il Donatore, che arriva prontamente, recando una batteria sostitutiva, recuperata non so dove.
Le bambine intanto, compresa quella malata, armeggiano con la legna accatastata nel parcheggio del ristorante: stanno costruendo un rifugio per la notte.
La batteria che ha portato il Donatore è troppo grande. Ci riproviamo coi cavi, ma nulla.
Alla fine desistiamo e veniamo riaccompagnate a casa. Il Donatore ha una bici nel baule, che mi regala all’istante. Per issarmici ho bisogno di una scaletta, dunque la parcheggio in terrazza fino a data da destinarsi. Mia madre la testerà il giorno successivo, cadendo e lussandosi una spalla nei primi 50 cm di strada.
L’amico di mia madre ha chiamato, offrendomi l’auto di sua moglie in prestito. Ma nel frattempo mio fratello s’è attivato, si è offerto di andare lui, in bici, a sostituire la batteria il giorno successivo, mentre io scendo al lavoro in corriera. Gli offro soldi, contro-propone la riduzione del debito. Alla fine ha coinvolto una sua amica, che lo ha accompagnato ad acquistare una batteria e lo ha aiutato nella sostutuzione: alle 18 di lunedì la mia macchina mi aspettava come nuova sotto all' ufficio.
Io quando mi dicono che le persone non sono gentili non capisco proprio di che cosa parlino.
Carolina aveva una leggera febbre, e doveva essere piazzata da mio fratello. Mia madre ci accompagnava.
Ci fermiamo in un ristorante sulla strada per un caffè, a quindici km da casa, e a cinque km dalla casa di mio fratello, e quando rientriamo in auto, quest'ultima non dà segni di vita. Con gli occhi a forma di punto interrogativo apro il cofano e comincio ad armeggiare in maniera del tutto casuale. Rientro in auto, riprovo ad accendere ma niente. Carolina si mette a piangere. Comincio a sudare leggermente, in testa ho il vuoto pneumatico.
Per fortuna passa di lì un amico di mia madre, il quale viene prontamente afferrato e messo a smanettare. Dice che la batteria sembra sfondata. Propone di spingere un po’, e quando picchia sul tettuccio devo mettere la seconda e dar gas. La macchina si accende ma si spegne subito dopo.
Piazziamo le bimbe sul lato del parcheggio e riproviamo a spingere ma non succede nulla. Naturalmente, per far posto alle possibili biciclette, avevo tolto dal baule cassetta degli attrezzi e cavi per l’accensione, che in genere porto sempre con me assieme a stivali da pioggia, catene da neve, ombrellone e giochi da spiaggia, che giacevano ancora là, solitari, a reclamare i cavetti, vecchi compagne di sbronze.
Un tizio in camicia si ferma e ci offre i suoi cavi. Smanettiamo in quattro, uno en passant prende la scossa. Ma la macchina è morta, e l’amico di mia madre deve andare dalla moglie in ospedale.
Chiamo il Donatore, che arriva prontamente, recando una batteria sostitutiva, recuperata non so dove.
Le bambine intanto, compresa quella malata, armeggiano con la legna accatastata nel parcheggio del ristorante: stanno costruendo un rifugio per la notte.
La batteria che ha portato il Donatore è troppo grande. Ci riproviamo coi cavi, ma nulla.
Alla fine desistiamo e veniamo riaccompagnate a casa. Il Donatore ha una bici nel baule, che mi regala all’istante. Per issarmici ho bisogno di una scaletta, dunque la parcheggio in terrazza fino a data da destinarsi. Mia madre la testerà il giorno successivo, cadendo e lussandosi una spalla nei primi 50 cm di strada.
L’amico di mia madre ha chiamato, offrendomi l’auto di sua moglie in prestito. Ma nel frattempo mio fratello s’è attivato, si è offerto di andare lui, in bici, a sostituire la batteria il giorno successivo, mentre io scendo al lavoro in corriera. Gli offro soldi, contro-propone la riduzione del debito. Alla fine ha coinvolto una sua amica, che lo ha accompagnato ad acquistare una batteria e lo ha aiutato nella sostutuzione: alle 18 di lunedì la mia macchina mi aspettava come nuova sotto all' ufficio.
Io quando mi dicono che le persone non sono gentili non capisco proprio di che cosa parlino.
Sei fortunata, hai delle belle persone intorno.Un pò ti invidio...
RispondiEliminaCris
Tutte botte di culo :D
Eliminache dire? le madri cadono spesso nei primi 50 cm di strada e mia zia si incrino' due costole sporgendosi dalla finestra. e poi certo: da fratello sono indignato per il modo che hanno le sorelle con figli di dire cose quali "doveva essere piazzata da mio fratello". per il resto: le persone sono spesso gentili, questo e' sicuro.
RispondiEliminaA mia discolpa devo dire che di mio fratello credo di approfittare pochissimo: sono quasi sempre le bimbe ad accordarsi direttamente con lui :)
Eliminaah, ma anche mia sorella di me s'approfitta raramente. viviamo a mille km di distanza. per ora l'approfitto è circoscritto alle due settimane in cui torno in abruzzo. ho pero' ottimi motivi per credere che in futuro mi mandera' i pargoli per le vacanze. sue. in ogni caso e a parte gli scherzi: ai fratelli senza figli fa piacere di tanto in tanto fare gli zii
EliminaIo mi trovo spesso a pensarla come te.
RispondiEliminaAbito in Lombardia, e questo di suo in teoria dovrebbe portare a pensare a gente chiusa, un po' immusonita e un po' razzista, e sicuramente egoista.
Non che non ne abbia incontrate di persone così - sia chiaro.
Eppure.
Ho trovato davvero molte persone dotate di una spiccata empatia, talvolta da farmi pensare che il mondo è proprio un bel posto, e che forse, a conoscere uno ad uno chi incroci per strada, potrei accrescere la mia speranza nel futuro del genere umano.
Senza entrare nel dettaglio, ad esempio, quasi tutte le persone che si sono approcciate a me e mio figlio, sin da quando era piccolo e magari lo portavo in fascia, pur arrivando a fare domande che potrebbero essere sfacciate (ma che io faccio rientrare in una sorta di curiosità strabordante, che non si riesce a contenere), poi non hanno mai lanciato anatemi contro un bambino che sarebbe stato troppo attaccato a me, o che da grande sarebbe diventato omosessuale quando lo vedevano col trucco e lo smalto, ma hanno sorriso benevoli, talvolta persino incoraggiato queste nostre condotte "fuori dalla norma". Io ero pronta anche a sentenze e condanne, in fondo sono opinioni, eppure non ce ne sono mai arrivate. Mi sono sempre sentita emozionata, quando il pensiero di una persona davanti a me, smentisce quello che è un MIO pregiudizio.
Bellissimo quando scopriamo che gli altri sono meglio di quello che pensiamo. E sì, anche scoprire che il pregiudizio ce l'avevamo noi.
EliminaIo ho bucato ( ma davvero?? A romaa?? ).
RispondiEliminaIl mio ex mi ha lasciato andare a casa da sola senza mettermi nemmeno il ruotino, tanto sei vicina. Non ha chiamato per sapere.
Il ragazzo del benzinaio mi ha liquidata con un " sognora, non funziona niente"
Il mio vicino di casa mi ha gonfiato la gomma manualmente e mi ha cazziata che lui aveva già notato qualcosa che non andava ( ah si? e quando me lo dici?)
Il mio compagno mi ha offerto sostegno psicologico telefonico a pagamento.
Oggi ho pagato il gommista.
Dai, nel post volevo essere ottimista ma capita anche la volta che ti dicono tutti di no : D
EliminaA me piacciono le persone quando sono gentili
RispondiEliminaQuesta gentilezza è la più bella, semplice e pura, gratuita. È ciò che fa ben sperare per questo mondo ridotto alla melma.
RispondiEliminaSi raccoglie ciò che si semina...probabilmente anche tu sei gentile e disponibile con gli altri, o sbaglio?
RispondiEliminaCredo di essere gentile ma sono anche poco presente e molto distratta. A conti fatti credo di ricevere più di quanto do.
RispondiEliminaLe persone non sono gentili. Giusto qualcuno ogni tanto. Ed è un'eccezione. La norma è teste di caxxo qualunquiste egoiste. ;-)
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