Da molti anni, come vi ho già detto, mi interrogo, senza trovare risposte pienamente convincenti. su come resistere al sistema, anche nel mio comportamento alimentare. Più di dieci anni fa, facevo l'università, scoprii su un periodico, mi pare si chiamasse qualcosa come Finanza Etica, che la dieta che mia nonna mi aveva inculcato era ingiusta per tutta l'umanità.
Per dirne una, semplificando all'estremo, il mantenimento di un animale destinato al macello è molto meno ecologicamente compatibile di un'insalata. Perché? Bè, perché un animale consuma molta acqua, per dirne una a caso. Perché i campi coltivati a foraggio non sfamano il contadino, per dirne un'altra. E se interi paesi invia di sviluppo coltivano foraggio, quei paesi potrebbero non avere risorse interne sufficienti per combattere la fame, però in compenso sfamano gli animali destinati alla nostra alimentazione (Jeremy Rifkin qui).
Scoprii che le abbuffate che a noi sembrano normali e persino auspicabili sono eticamente deplorevoli per moltissimi motivi, uno tra i quali è che stiamo perpetrando la fame nel mondo, mentre ingrassiamo come maiali.
Io non ho mai scelto con convinzione di essere vegetariana, ma ho scelto, da molti anni, di praticare il minimalismo alimentare, ovvero di cercare di mangiare solo quello che il mio corpo necessita.
Purtroppo, ho spesso sostituito la carne con il formaggio, di cui sono ghiotta, e non mi sono mai interrogata su quanto fossero salutari la farina bianca (mentre ho eliminato l'utilizzo in cucina dello zucchero bianco), e i cibi e le bevande fermentate e lievitate.
Trovo che criticare la dieta che il sistema ci impone come default setting sia un atto politico apprezzabile, che oltretutto fa bene alla nostra salute e ci rende un po' meno parassiti per il pianeta, ma da qui a definirsi anticonformisti o addirittura salvatori del pianeta, ce ne passa. Credo che piccoli atti individuali siano indispensabili ma insufficienti per cambiare le cose.
Stare attenti alla nostra dieta probabilmente non ci rende migliori degli altri e non salva il mondo però ha un vantaggio individuale importante: fa bene alla salute.
In queste ferie ho trovato il tempo per provare a ideare una dieta per me e le bambine leggermente diversa. Se è vero che tutto quello che mangiamo contiene porcherie (pensate all'enorme problema italiano dello smaltimento dei rifiuti. Se acque e terre sono contaminate anche gli ortaggi lo sono): ho pensato che se variamo porcherie, forse ci intossichiamo meno. Non so, ci provo. E' arrivato il momento: ho preso questa decisione assieme alle bimbe, dopo continui mal di pancia di Camilla che non sembrano avere una causa.
Per fare questo proverò, un paio di volte a settimana e se ci riusciamo, anche a colazione ogni mattina, a introdurre piatti vegani. Proviamo a inserire latte di riso, tofu, farina di ceci, più pasta integrale e pane azzimo. Durante le vacanze di Natale ce l'abbiamo fatta tranquillamente, perché abbiamo dedicato un po' del nostro tempo e della nostra attenzione alla cucina: quando lavoro è più difficile perché sono così impegnata e stanca che divento praticamente un burattino nelle mani del sistema.
Ho pensato di organizzarmi così (sapete che odio profondamente l'organizzazione, la considero la nemica giurata del pensiero creativo, ma tant'è), per superare il problema del costo e il problema del tempo di preparazione. Ci sarà una me attenta e razionale che fa la spesa e una me "burattina" che "esegue" i pasti, con quello che c'è in frigo.
Il costo dei prodotti vegani.
Ho recentemente scoperto che al Lidl i prezzi, a fronte di una scelta e una qualità abbastanza compatibili con quelle delle cooperative dove vado di solito, sono nettamente inferiori. Lo so che l'avevate scoperto nel '95, ma fino a un paio di anni fa il Lidl di Faenza era una specie di bugigattolo con prodotti spesso non del tutto compatibili con la dieta mediterranea. Ora le cose sono cambiate, c'è molta frutta e verdura fresca e abbastanza scelta anche su tutto il resto. Ho pensato che facendo lì, in pausa pranzo, una spesa settimanale (pasta, pane, frutta e verdura, succhi di frutta, legumi e latte di riso), e poi andando a comprare i prodotti più "strani" (come la panna da cucina alla soya, che al Lidl non c'è) al negozio bio o semplicemente al reparto "fricchettoni" dell'ipermercato, il costo totale della mia spesa non dovrebbe variare molto rispetto a ora. Posso anche ulteriormente diversificare, e comprare frutta e verdura presso una cooperativa che garantisce il km zero, ma vorrei evitare di passare tutto il mio tempo libero a pensare a come mi nutro: penso sempre che un africano considererebbe questa ingiustificata preoccupazione rispetto al cibo un'assurdità.
Variare la dieta richiede tempo...
...tempo per imparare nuove ricette, tempo per fare più attenzione alla spesa, tipo recandosi in un paio di rivendite anziché un unico ipermercato. E il tempo è proprio quello che più mi manca. Ho pensato che potrei non cadere nel default setting della bistecchina veloce per cena (in realtà la bistecchina l'ho eliminata da anni, però c'è ancora il formaggio in abbondanza, il latte a colazione, la tanta pasta e il tanto pane non integrali), posso fregare il sistema provando a fare un menu settimanale, a cui attenermi. Così la sera non avrò bisogno di pensare in tre minuti a quale schifezza cucinare, perché ci avrò già pensato prima. Che vecchia volpe eh? Mi frego da sola.
Far cambiare mia madre.
Questa è la parte più difficile. Circa tre sere a settimana, quando sono più spossata, ceniamo da mia madre, che ama cucinare ed è molto brava, e neanche eccessivamente tradizionalista. Non sono mai riuscita a farle eliminare la carne perché le manca ogni senso politico-morale, e peraltro è soddisfattissima dell'evidenza che io dico no alla carne, ma poi arrivo esausta dal lavoro e mangio qualunque cosa ci sia nel piatto. Ora le ho regalato un libro sul veganesimo e le ho promesso che concorderò il menu settimanale con lei e che il menu non sconvolgerà le nostre abitudini. Il vantaggio per lei è che faccio la spesa io: al posto del burro le prenderò di sgamo la margarina, al posto del latte il latte di soia, e la sera dell'amatriciana, ops, ci dovremo "accontentare" del sugo di olive nere. Oh wait, è buono quanto l'amatriciana!
Ho anche usato il ricatto psicologico. All'ennesima porcheria propinata alle bambine, ho detto forte a tavola che la nonna evidentemente non vuole bene loro.
Ora vediamo se ce la facciamo a migliorare la nostra dieta e a cambiare il nostro default setting alimentare.
Se avete consigli vi vorrò più bene. Però tenete presente che sono un'anarchica e non amo vincoli, limiti, pregiudizi, senso comune, controllo, né di stampo "tradizionale", né di stampo "illuminato".
Baci.
ps. Per chi si interroga sulla liceità, per un genitore, di limitare la carne ai bambini vi ricordo che a scuola si mangia carne quasi tutti i giorni. Se pensate che un pasto costa circa tre euro e consta di primo, secondo, contorno e frutta, nonché guadagno per la cooperativa che distribuisce, capirete che la qualità non può che essere pessima. Un pasto con riso integrale e verdure sarebbe auspicabile anche a scuola. Ma certamente non starebbe bene a tutti quei genitori che pensano che un bambino possa mangiare solo pasta al pomodoro, cotoletta e patate fritte.
Per dirne una, semplificando all'estremo, il mantenimento di un animale destinato al macello è molto meno ecologicamente compatibile di un'insalata. Perché? Bè, perché un animale consuma molta acqua, per dirne una a caso. Perché i campi coltivati a foraggio non sfamano il contadino, per dirne un'altra. E se interi paesi invia di sviluppo coltivano foraggio, quei paesi potrebbero non avere risorse interne sufficienti per combattere la fame, però in compenso sfamano gli animali destinati alla nostra alimentazione (Jeremy Rifkin qui).
Scoprii che le abbuffate che a noi sembrano normali e persino auspicabili sono eticamente deplorevoli per moltissimi motivi, uno tra i quali è che stiamo perpetrando la fame nel mondo, mentre ingrassiamo come maiali.
Io non ho mai scelto con convinzione di essere vegetariana, ma ho scelto, da molti anni, di praticare il minimalismo alimentare, ovvero di cercare di mangiare solo quello che il mio corpo necessita.
Purtroppo, ho spesso sostituito la carne con il formaggio, di cui sono ghiotta, e non mi sono mai interrogata su quanto fossero salutari la farina bianca (mentre ho eliminato l'utilizzo in cucina dello zucchero bianco), e i cibi e le bevande fermentate e lievitate.
Trovo che criticare la dieta che il sistema ci impone come default setting sia un atto politico apprezzabile, che oltretutto fa bene alla nostra salute e ci rende un po' meno parassiti per il pianeta, ma da qui a definirsi anticonformisti o addirittura salvatori del pianeta, ce ne passa. Credo che piccoli atti individuali siano indispensabili ma insufficienti per cambiare le cose.
Stare attenti alla nostra dieta probabilmente non ci rende migliori degli altri e non salva il mondo però ha un vantaggio individuale importante: fa bene alla salute.
In queste ferie ho trovato il tempo per provare a ideare una dieta per me e le bambine leggermente diversa. Se è vero che tutto quello che mangiamo contiene porcherie (pensate all'enorme problema italiano dello smaltimento dei rifiuti. Se acque e terre sono contaminate anche gli ortaggi lo sono): ho pensato che se variamo porcherie, forse ci intossichiamo meno. Non so, ci provo. E' arrivato il momento: ho preso questa decisione assieme alle bimbe, dopo continui mal di pancia di Camilla che non sembrano avere una causa.
Per fare questo proverò, un paio di volte a settimana e se ci riusciamo, anche a colazione ogni mattina, a introdurre piatti vegani. Proviamo a inserire latte di riso, tofu, farina di ceci, più pasta integrale e pane azzimo. Durante le vacanze di Natale ce l'abbiamo fatta tranquillamente, perché abbiamo dedicato un po' del nostro tempo e della nostra attenzione alla cucina: quando lavoro è più difficile perché sono così impegnata e stanca che divento praticamente un burattino nelle mani del sistema.
Ho pensato di organizzarmi così (sapete che odio profondamente l'organizzazione, la considero la nemica giurata del pensiero creativo, ma tant'è), per superare il problema del costo e il problema del tempo di preparazione. Ci sarà una me attenta e razionale che fa la spesa e una me "burattina" che "esegue" i pasti, con quello che c'è in frigo.
Il costo dei prodotti vegani.
Ho recentemente scoperto che al Lidl i prezzi, a fronte di una scelta e una qualità abbastanza compatibili con quelle delle cooperative dove vado di solito, sono nettamente inferiori. Lo so che l'avevate scoperto nel '95, ma fino a un paio di anni fa il Lidl di Faenza era una specie di bugigattolo con prodotti spesso non del tutto compatibili con la dieta mediterranea. Ora le cose sono cambiate, c'è molta frutta e verdura fresca e abbastanza scelta anche su tutto il resto. Ho pensato che facendo lì, in pausa pranzo, una spesa settimanale (pasta, pane, frutta e verdura, succhi di frutta, legumi e latte di riso), e poi andando a comprare i prodotti più "strani" (come la panna da cucina alla soya, che al Lidl non c'è) al negozio bio o semplicemente al reparto "fricchettoni" dell'ipermercato, il costo totale della mia spesa non dovrebbe variare molto rispetto a ora. Posso anche ulteriormente diversificare, e comprare frutta e verdura presso una cooperativa che garantisce il km zero, ma vorrei evitare di passare tutto il mio tempo libero a pensare a come mi nutro: penso sempre che un africano considererebbe questa ingiustificata preoccupazione rispetto al cibo un'assurdità.
Variare la dieta richiede tempo...
...tempo per imparare nuove ricette, tempo per fare più attenzione alla spesa, tipo recandosi in un paio di rivendite anziché un unico ipermercato. E il tempo è proprio quello che più mi manca. Ho pensato che potrei non cadere nel default setting della bistecchina veloce per cena (in realtà la bistecchina l'ho eliminata da anni, però c'è ancora il formaggio in abbondanza, il latte a colazione, la tanta pasta e il tanto pane non integrali), posso fregare il sistema provando a fare un menu settimanale, a cui attenermi. Così la sera non avrò bisogno di pensare in tre minuti a quale schifezza cucinare, perché ci avrò già pensato prima. Che vecchia volpe eh? Mi frego da sola.
Far cambiare mia madre.
Questa è la parte più difficile. Circa tre sere a settimana, quando sono più spossata, ceniamo da mia madre, che ama cucinare ed è molto brava, e neanche eccessivamente tradizionalista. Non sono mai riuscita a farle eliminare la carne perché le manca ogni senso politico-morale, e peraltro è soddisfattissima dell'evidenza che io dico no alla carne, ma poi arrivo esausta dal lavoro e mangio qualunque cosa ci sia nel piatto. Ora le ho regalato un libro sul veganesimo e le ho promesso che concorderò il menu settimanale con lei e che il menu non sconvolgerà le nostre abitudini. Il vantaggio per lei è che faccio la spesa io: al posto del burro le prenderò di sgamo la margarina, al posto del latte il latte di soia, e la sera dell'amatriciana, ops, ci dovremo "accontentare" del sugo di olive nere. Oh wait, è buono quanto l'amatriciana!
Ho anche usato il ricatto psicologico. All'ennesima porcheria propinata alle bambine, ho detto forte a tavola che la nonna evidentemente non vuole bene loro.
Ora vediamo se ce la facciamo a migliorare la nostra dieta e a cambiare il nostro default setting alimentare.
Se avete consigli vi vorrò più bene. Però tenete presente che sono un'anarchica e non amo vincoli, limiti, pregiudizi, senso comune, controllo, né di stampo "tradizionale", né di stampo "illuminato".
Baci.
ps. Per chi si interroga sulla liceità, per un genitore, di limitare la carne ai bambini vi ricordo che a scuola si mangia carne quasi tutti i giorni. Se pensate che un pasto costa circa tre euro e consta di primo, secondo, contorno e frutta, nonché guadagno per la cooperativa che distribuisce, capirete che la qualità non può che essere pessima. Un pasto con riso integrale e verdure sarebbe auspicabile anche a scuola. Ma certamente non starebbe bene a tutti quei genitori che pensano che un bambino possa mangiare solo pasta al pomodoro, cotoletta e patate fritte.
Mia figlia la carne non la mangia nemmeno a scuola.. E spesso mi interrogo comunque sulla liceità di propinare quello che la mensa obbliga a mangiare i nostri figli..
RispondiEliminaNoi siamo vegetariani tendenti al vegan, mai vissuta come una limitazione, è il nostro modo di stare al mondo!
Concordo con te sulla mensa scolastica.
RispondiEliminaEssere se stessi non dovrebbe essere un limite per nessuno, il problema è essere altro (fingermi tradizionale o vegana se non voglio).
Hai siti o ricette da consigliarci? <3
In rete trovi davvero laqualunque.. A me piace tanto il blog di ravanello curioso, e un must irrinunciabile è l'humus in tutte le sue varianti!
EliminaDai un'occhiata al pasto nudo, se non lo conosci già, ci sono ricette e consigli interessantissimi!!! Ciao
RispondiEliminaForse la scelta del Lidl stride un po' con il resto di buoni propositi, no? ;) in termini di qualità/provenienza dei prodotti, trattamento dei lavoratori e chissà quanto altro...
RispondiEliminaElena
I prodotti delle coop effettivamente sembrano di buona qualità. Ma non è che se il latte vaccino non è adatto al consumo umano, quello delle coop lo è. E non è che se gli animali sono rimpinzati di porcherie, la carne della coop è sana. E non è cge se zucchero e farina vengono raffinati chimicamente quelli che finiscono alle coop sono naturali. Le coop peraltro essendo, almeno qui, tutt'uno con la politica, non significano certo equità e democrazia. Gli stessi soci lavoratori sono spessissimo sfruttati come gli altri.
EliminaL'etica del capitalismo è solo ed esclusivamente il profitto. La scelta di consumo secondo me è quasi sempre una falsa scelta. Posdo forse scegliere di consumare meno latte di vacca per non intossicarmi, ma scegliere una realtà più etica di un'altra è difficile e molto costoso non solo in termini economici, e finché lavoro tutto il giorno non posso permettermelo. A meno che, non decido che a occhio e croce le coop sono meglio del lidl e mi tolgo il pensiero.
L'obiettivo di questo piccolo cambio di regime è comunque il cercare di evitare l'intossicazione da latte vaccino.
Ciao Polly,
Eliminala coop è certamente interessata al profitto come gli altri, ma forse un pelino più etica lo è davvero. Anni fa una signora mi disse che suo marito era da pochi mesi un dirigente coop, proveniente da tutt'altro ambiente. E l'oracolo disse: compra coop perché ho visto come fanno i controlli. Lidl è conveniente e ha migliorato molto la qualità, ma certo i lavoratori non sono trattati bene, da quel che si legge. Peccato che anche alla coop si faccia fatica a trovare prodotti senza olio di palma... comunque sì, anche fare la spesa è un atto etico e politico, ed è fatica! Saluti, Paola
Paola, io parlavo in generale delle cooperative, non della Coop nello specifico.
EliminaPS. Io cmq la qualità della Coop non la chiamo etica ma orientamento a un target più interessato alla qualità e più alto.spendente di quello del Lidl.
EliminaL'unica rottura è mettere a mollo i legumi e farli lessare, non ho molto tempo per farlo.... Per il resto i latticini li ho eliminati per intolleranza, le uova non mi piacciono e sto diminuendo le porzioni di carne, limitandomi il più possibile a quella bianca... Ecco, molluschi e crostacei non credo li abbandonerò...
RispondiEliminaFiùffiù, io sto usando i legumi in scatola, però visto che sto tentando colla storia del menu settimanale, forse riesco persino a mettere a bagno i legumi :)
EliminaBellissimo articolo e commenti ;D convertirsi al secco e non cuocerlo ... è la svolta delle svolte! XD Si risparmia su tutto!! https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/05/21/la-scoperta-dellacqua-calda/
EliminaBellissimo articolo e commenti! XD Convertirsi al secco ed alla cottura passiva ... è la svolta delle svolte! Si risparmia su tutto: fatica, consumi, costi ;D https://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/05/21/la-scoperta-dellacqua-calda/
Eliminaio ho introdotto piatti vegani dopo indicazioni ben precise del mio piccoletto di quasi 4 anni. nessuno lo ha mai limitato o gli ha mai detto nulla, anzi è cresciuto con le polpette della nonna e gli omo di carne messi pure nella colazione. Lui ha solo deciso che di carne non ne vuole nemmeno sentir parlare, quindi ho necessariamente introdotto tofu e seitan ( poco per paura del troppo glutine, e lo faccio in casa)cerali, e le solite tante troppe verdure. Quella grande mangia punto. Lui sceglie cosa mangiare. Io cresco con lui e con loro e ancora non mi spiego come posso aver elaborato pensieri che urla al supermercato davanti a tutti: " io il pollo con sangue che gli hanno sparato non lo mangio". Robe di nani :D
RispondiEliminaChe topino!
EliminaUn blog con ricette vegane è veganchef88.blogspot.it Sono ricette semplici e appetitose.
RispondiEliminaIn effetti è stato il primo trovato su Google!
EliminaIl bello di rientrare dopo alcuni giorni di assenza è leggere i tuoi post di fila, è come un bel romanzo. Un abbraccio e buon anno!
RispondiEliminaIo sono stata per tanti anni (cinque) vegetariana e per quasi uno vegana. Entrambe le volte totalmente, senza mai una deviazione di alcun tipo. Poi, un giorno, dal nulla mi sono svegliata e ho ricominciato a mangiare carne e ti giuro non ho una motivazione. Ora l'ho nuovamente ridotta drasticamente e sono arrivata a voler mettere in atto l'obiettivo che tu chiami "minimalismo alimentare", termine che mi piace molto. Consumo abitualmente pasti e alimenti vegani anche se non posso più etichettarmi come tale.
RispondiEliminaNon sono mai stata una di quelle che sostiene che se mangi carne fai schifo e muori di cancro ma sono concore che la moderazione è la giusta chiave. (senza scendere in discorsi etici, perché in quel caso ogni prodotto di origine animale sarebbe da eliminare).
Hai fatto un'ottima scelta sia per te che per le bimbe.
Bravissima: anch'io voto per la moderazione nella MIA dieta, senza rompere le palle a nessuno :)
Eliminaa me sembra difficile ai limiti dell'impossibile trovare uno stile alimentare coerente e difendibile sotto il profilo etico. a meno di non passare tutto il proprio tempo a fare indagini su quello che contiene ogni singolo biscotto che mangiamo. trovo irritante chi seleziona con cura eccessiva gli alimenti, e un po' ingenuo pensare che rinunciando a una bistecca facciamo del bene al pianeta. l'unica ragione che tiene, secondo me, e' la salute. ma anche li', forse una laurea in medicina e una in dietistica non bastano ancora.
RispondiEliminaHai ragione tu: la scelta etica non esiste. Anche il contadino accanto a casa impiega rumeni a 5 euro l'ora. La mia resistenza credo sia più ampia, però ancora sento che non è abbastanza.
EliminaDetto questo sì, il vero motivo, in questo caso, è la salute.
Ciao! La spesa vegana a lungo andare diventa pure economica: carne, formaggi e porcherie costano. Cereali integrali e legumi hanno un costo inferiore, soprattutto perchè la resa di utilizzo è maggiore!
RispondiEliminaDiverrai un'esperta a lungo andare: come tutte le cose, prima di farle sembra difficile, poi superato il primo ostacolo si innescano i nuovi meccanismi e tutto ciò che è nuovo diventa abitudine. A mio avviso i problemi se li fanno e ce li fanno chi ci vive attorno e interagisce con noi: sempre pronti a dire "non ce la fai", "ma sei sicura", "le proteine sono necessarie" e via così...diverrà un'abitudine chiudere le orecchie e filare per la tua strada! ;)
Ecco, oggi, pranzo da mia madre, giorno di festa. Ho detto: Mamma, ti voglio bene ma sono dieci anni che ti dico che non voglio la carne, adesso non la voglio più davvero. Mi hanno preso in giro sia lei che mio fratello. :(
Eliminaok, allora forse dovresti mangiare a casa tua o portarti qlcs da casa. la frase "Non sono mai riuscita a farle eliminare la carne perché le manca ogni senso politico-morale" è davvero terrificante. Non capisco il nesso tra mangiarsi una fettina e avere sensibilità politica o morale a livello assoluto. L'assoluto, appunto, non esiste ed il tuo senso etico è diverso da quello degli altri e non necessariamente migliore. Per un'anarchica questa è la base. Ti ammiro e ti seguo sempre sul blog, ma stavolta hai scritto un post e delle risposte a commenti piene di contraddizioni e, passamelo, puzza sotto il naso.
EliminaSilvia, non ho mai rotto i coglioni a nessuno per come mangia e non mi pare di stare facendolo ora.
EliminaPer quanto riguarda mia madre, lei non s' è offesa, e non vedo perché dovresti farlo tu. Le frase che hai decontestualizzato si riferisce non alla moralità in generale, bensì all' attenzione al tema della distribuzione delle risorse nel mondo, tema che mi ha sempre toccato, che non penso certo di risolvere con la mia dieta, e che comunque non ha toccato finora la cucina di mia madre, con la quale continuo ad avere un ottimo rapporto, proprio perché i valori assoluti non esistono.
La resistenza al sistema non può che essere piena di contraddizioni, mi fa piacere che lo noti anche tu. Mangia quello che credi e qui nessuno ti giudichera per questo.
ti prepari una zuppa tutte le sere, tutte diverse es: zucca, carote e zenzero; broccoli, zucchine, patate; cavolfiore rapa rossa e pomodoro. Poi prepari in anticipo del cus cus integrale e lo aggiungi alla zuppa. Qualche sera un'insalata mista con tonno o mozzarelline. Colazione latte di riso, cereali, fette biscottate senza glutine e marmellata senza zucchero. Poi vai alla comet e ti compri un bel frullatore o meglio un centrifigatore e ti fai questo favoloso beverone: sedano, mela, carota, zenzero
RispondiEliminaLe zuppe le facciamo già: stasera rapa rossa, slurp!
Eliminaoppure esistono dei sacchetti con un misto di legumi e cereali "Nuova Terra" pronti in 15 minuti.
RispondiEliminaCiao! Noi da un po' di tempo stiamo mangiando quasi niente carne e seguiamo un regime vegetariano tendente al vegan (nel senso che siamo quasi tutti intolleranti a latte e derivati quindi no dairies). E' un misto di salute, etica e gusto - nel senso che io sono un'amante di tutto ciò che è verdura, legumi, frutta. Inoltre ho letto vari libri sull'argomento ultimamente, che mi hanno ancora più convinta. In realtà non credo che diventerò mai 100% vegetariana o vegana, però è provato che le proteine animali non facciamo proprio bene all'organismo, anzi. Una dieta a base di piante (plant based, mo' non so come tradurlo) pare sia vista da numerosi studiosi come la più adatta al consumo umano. Certo, a sentire tutte le campane bisognerebbe eliminare anche farine raffinate, zuccheri, uova, ma poi come campiamo? Semi e insalata? Anche no. Ovviamente c'è anche tutta la questione etica, ambientalista e animalista. Nessuna di queste tre ha definito le mie scelte ma sono tutte cose che considero e che vanno considerate. Poi certo, il vegetariano/vegano puro ha anche la sua 'moda' cruelty free, ma lì sarebbe da aprire un altro capitolo. Fammi sapere come va, magari ci scambiamo il menu settimanale ahaha.
RispondiEliminaCome ci dicevamo: flexitariane for evah.
EliminaUltimamente mi hanno proposto di fare mensa per i bambini di una scuola elementare. Il prezzo del pasto era euro 2,50. Primo, secondo, contorno e frutta. E cosa avrei dovuto dargli da mangiare? Cacca? Oppure prendere gli scarti del mercato o forse il pangasio surgelato un giorno sì e l'altro pure. Pasta di ultima scelta, pomodori in scatola cinesi e carne trita di infima qualità con tonnellate di pane vecchio. Ho rinunciato, non me la sento di dare da mangiare merda ai bambini. Ah, dimenticavo, nei due euro e cinquanta ci devono entrare anche il gas e il mio guadagno. Ridicolo.
RispondiEliminaSe riesci a trovarla al reparto "fricchettoni" dell'ipermercato di turno, prendi la pasta integrale dell'organizzazione Libera Contro le Mafie (fa bene il doppio!); la roba (la chiamo così perché non aveva le sembianze del pane, più che altro ricordava i creckers!) azzima non è niente male! Provata una volta quest'estate, ma di non semplice reperibilità! Un suggerimento, se posso permettermi, è di non eliminare del tutto le proteine animali: le uova sono un' ottima fonte di proteine a basso contenuto di grassi; le carni bianche via libera fino a 2 volte a settimana; poi, se ti è possibile, tanto buon pesce azzurro. Con i latticini ho un rapporto di odio-amore: detesto da bambina il latte (bada bene che con quello di soia apporti proteine, ma non calcio), ma amo indiscriminatamente tutti, e dico tutti, i suoi derivati! Consumarli con moderazione mi sto convincendo sia una scelta saggia (secondo alcune scuole di pensiero, crescendo, diventiamo tutti "intolleranti" al lattosio e, paradossalmente, pare che un uso indiscriminato di latticini nella dieta possa addirittura favorire l'osteoporosi!). Teni conto che ogni organismo reagisce diversamente ad un dato regime alimentare, quindi non tutti stiamo bene allo stesso modo (alcuni vegani vanno in contro a seri stati carenziali, altri no. Come te lo spieghi?). Impariamo a "sentire" il nostro corpo, insomma!
RispondiEliminaRossella29anniBucoDelCuloCatanzaro(dov'èQuasiImpossibileTrovareBioMarket,perDire!)
Purtroppo la pasta di Libera non l'ho mai vista, però in compenso mi piacerebbe fare un "campo" :)
EliminaGuarda bene sempre alla Coop...
Eliminasaluti, Paola
Sono d'accordo con te. Cambiare regime alimentare non ci trasforma in Anticonformisti salvatori del pianeta però è un atto semplice e anche bello, e non costa troppa fatica se non fai l'integralista.
RispondiEliminaE poi il cibo è anche un rituale magico quindi... non cambia il mondo ma cambia un po' noi stessi e la percezione che abbiamo di noi. Insomma Non basta ma è utile.
Inrtodurre piatti vegani nella dieta è (quasi sempre) un'ottima idea: si pensa più a quel che si mangia, si passa più tempo a preparare il cibo, si fa attenzione a qualità delle materie prime e ai nutrienti necessari.
RispondiEliminaCi sono un sacco di blog carini in rete con ricette vegane fichissime e buonerrime (Golosità vegane, Ravanello curioso...) da cui prendere spunto. Se poi vuoi informazioni nutrizionali a prescindere, c'è il carinissimo Mangiate in pace.
Occhio però che vegano non significa per forza buonissimo e bravissimo e che l'alimentazione onnivora sia brutta cattiva e crudele per forza. Per esempio, il latte vaccino NON fa male da circa 10000 anni (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/11/22/darwin-e-linnaturalita-del-bere-latte/comment-page-2/) e lo zucchero bianco non è più cattivo degli altri zuccheri (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/06/03/miti-culinari-6-lo-zucchero-veleno-bianco/). Chiunque sostega questo o è in malafede o è antiscientifico o entrambe le cose.
D'accordo su tutto quello che dici, però il latte vaccino mi fa venire il vomito e lo zucchero pure, mi sembra una roba terrificante che droga il gusto, dunque salutari o meno non li mangio lo stesso. :)
EliminaOcchei, quello è un altro discorso! ^_______^
EliminaBuona iniziazione vegana,allora!
Sono d'accordo con te pigropanda, variare la dieta è un'ottima mossa, ridurre la carne altrettanto, ma essere drastici temo non giovi nè alla salute, nè al pianeta.
RispondiEliminaMi sono fatta tentare anche io dal sogno vegano qualche tempo fa, e ci ho riflettuto talmente tanto che il cervello mi fumava: ma ste verdure, sta soya, i legumi, da dove arrivano?
Li prendi tutti bio? Se la risposta è no, con che fertilizzanti / antipesticidi li trattano? Quanta acqua viene usata, qualte falde acquifere prosciugate modificate, quanto violentemente viene sfruttato il suolo e reso sterile?
Sono arrivata alla risposta che non è ecologica manco per niente, sta dieta vegana, ci sono rimasta male ma me ne sono fatta una ragione.
Il problema è uno solo: siamo tanti, troppi, per questo pianeta, e siamo noi a non essere sostenibili.
Quindi perfetto per la dieta minimalista, per togliere il superfluo, ma meglio un petto di pollo del contadino vicino a casa (ce ne sono molti piu' di quanto si pensi, di persone che si tengono le galline in cortile), che non l'apparentemente innocua testa di insalata che è arrivata su un camion ed è stata annaffiata con litri e litri di acqua.
ok, forse tu mangi solo i polli del vicino,quindi il mio appunto per te non vale, pero' guarda che tutto quello che dici riguardo insalata e soia e legumi vale anche per il mangime delle mucche, maiali etc. e allora si, che la scelta vegana e' molto piu' ecologica. tra l'altro anche la carne viaggia sui camion, viva pure.
Eliminaanna
No vabbé ragazze, l'ho detto qualche commento più sopra. TUTTO fa schifo. Le falde acquifere, la terra, tutto è contaminato. Non parliamo del tema di frutta e verdura non di stagione, coltivati nelle serre, o portati dall'altro capo del mondo. Io credo solo: 1) che più vari il cibo, meno t'intossichi; 2) Consumare criticamente, e non quello che il supermercato ti propone, è una scelta politica, un atto di consapevolezza rispetto alla distribuzione di risorse alimentari nel mondo; 3) In generale, e dico in generale, immagino che la carne contenga più porcherie della verdura, perché la mucca, con tutti i suoi antibiotici e ormoni, si nutre di mangime di origine vegetale, con tutte le sue schifezze. Ma questo è un ragionamento a occhio e croce. Ovvio che poi il pollo del vicino probabilmente è più ecologico della banana dal Sudafrica. Niente estremismi, niente pretese di salvare il mondo o fare la cosa più giusta.
EliminaCiao!! io a causa di problemi di salute ho studiato e appronfondito il tema alimentazione, sperimentando vari tipi di dieta (vegana, gruppi sanguigni, paleo), e per quanto mi riguarda ho scoperto che gli alimenti più dannosi sono: latte vaccino e derivati (di studi sulla caseina ce ne sono moltissimi), frumento (e derivati, come il seitan, tanto usato dai vegani), le carni rosse. Un consiglio, non sostituire il burro con la margarina (non so cosa sia peggio), piuttosto con l'olio extra vergine di oliva...io lo uso persino nei dolci!
RispondiEliminaLa margarina, in quanto tale, piena di schifezze come è, è molto peggio di un burro bio, per dire. Così come alcune cose che magari sono anche vegane ma piene di olio di palma, o conservanti.
RispondiEliminaIo - che amo la carne - la mangio circa un paio di volte al mese, e la prendo da allevamenti bio. Per il resto, mangio vegan un paio almeno di volte a settimana senza soverchia difficoltà, soprattutto cercando di fare tante scorte in anticipo quando prendo le verdure bio. La vera risposta, comunque, si chiama sformati di legumi!
La mia dieta è composta principalmente da: zuppe di legumi cotti in pentola a pressione, zuppe di verdure con vari tipi di cereali integrali, pizza integrale fatta in casa la domenica sera, torte salate vegane.
RispondiEliminaTutto quanto più veloce e facile possibile, che anch'io la sera sono cotta :D
Diciamo che in generale questi alimenti coprono buona parte delle necessità alimentari, evito "stranezze per veg*" tipo tofu, panna di soya, seitan - che le ho usate a lungo eh, ma poi mi sono chiesta: "perché?", e non ho trovato risposta.
Una volta la settimana faccio qualcosa con il pesce, una volta qualcosa con le uova :)
In realtà l'idea di introdurre stranezze veg era dovuta proprio al fatto che ci spariamo un casino di latticini e ho pensato che invece di toglierli potevo provare a sostituirli...
EliminaPer il calcio dici? Allora meglio mandorle e tahin, che sono buoni!
Elimina(Il tahin col miele soprattutto, slurp! E lo trovi anche nei negozietti etnici ;) )
(Scusa - aggiungo comunque che non ho niente contro questi prodotti alimentari, solo che aumentano - secondo me - il costo della spesa in maniera non proporzionata alla loro reale necessità)
Eliminahttp://www.veganhome.it/ricette/
RispondiEliminate lo hanno già suggerito? io messo il libro sul telefono così quando vado a fare la spesa mi ispiro, ma ho fatto anche il menù settimanale, buon propositi del 2015, cominciamo lunedì...simona
Segno!
EliminaBenvenuta. Io cucino vegan a casa da un anno e mezzo mentre prima vegetariano. I miei bambini hanno un'alimentazione mista: a casa vegan e fuori quel che passa la mensa o i nonni. Dopo un combattimento verbale con mia madre (dovrebbe averci fatto il callo dato che io da piccola vomitavo carne e pesce e sono riusciti a farmi assaggiare il salame quando avevo circa 10 anni...) siamo arrivate al compromesso che a mio figlio grande prepara carne e pesce una volta a settimana. Per i ragazzi la parte più difficile è stata l'eliminazione del latte, ma il grande si è appassionato a quello di cocco o a quello alla soya e cioccolato mentre il piccolo si fa una tazza di quello di capra a settimana per il resto colazioni alternative. Nella mia LIDl hanno il latte di soya Bio migliore del mondo è l'unico con cui viene una maio vegan fantastica! Se vuoi ricette speciali per quando hai poco tempo dimmelo che te le mando. Ciao, valeria
RispondiEliminaSuper grazie, se hai voglia di linkarmi qlcs puoi farlo qui o via email, grazie ancora.
Eliminahttp://girovegandoincucina.blogspot.it/ cucina vegan romagnola ;)
Eliminahttp://mammaveg.blogspot.it/
http://lingredienteinpiu.blogspot.it/
Da qui puoi prendere diversi spunti. Io per esempio provo delle ricette quando ho un po' più di tempo e poi le rendo veloci con un po' di accorgimenti (ad esempio tengo sempre in casa qualche barattolo di legumi che burgher e polpettine a casa mia vanno per la maggiore)
mangia quel cazzo che vuoi, scopa tanto e sorridi. la vita è troppo breve per pensare a 'ste cazzate. buon anno!
RispondiEliminaFratello, potessi scegliere tra scopare e cucinare vegano non avrei dubbi.
EliminaX i periodi di carenza di tempo tendo a cucinare i piatti in quantita' molto abbondante x fare poi le porzioni da congelare e avere pronte in poco tempo quando ne hai voglia. Piu' il piatto necessita di tempo di preparazione piu' porzioni preparo da mettere via in freezer...x la serie intanto che sto cucinando x bene facciamolo x almeno 2 o 3 volte. Una volta avevo visto una trasmissione dove suggerivano di preparare il menu' settimanale e poi cucinarlo in una mattina e congelarlo tutto, cosi' x il resto della settimana dovevi solo scongelare e via.....non sono ancora giunta a questa cosa..ma x i piatti che si prestano a mantenersi buoni anche da scongelati potrebbe essere una bella idea...tipo lasagne vegetali, brodi e cose cosi'
RispondiEliminaNon ho il frizer da alcuni anni...s'è rotto e ho provato a fare questo distacco dalla comodità... Non mi manca particolarmente :)
EliminaIo ho quasi eliminato i latticini (quasi perché il paradiso, per me, è fatto di formaggio e perché non cago il cazzo in casa d'altri se mi invitano) e la dieta mi struttura molto. In realtà non è vegetariana, anzi, ma fa mangiare tanta verdura. Associa verdura cruda alle proteine (a mezzogiorno) e verdura cotta ai carboidrati (la sera). La verdura sempre di un tipo (una tonnellata di lattuga a pranzo un giorno, una tonnellata di carote il giorno dopo, mai mischiare lattuga, pomodori, carote ecc).
RispondiEliminaogni tanto proviamo qualche piatto vegan, più per curiosità che per scelta. La verdura 90 su cento è dell'orto del nonno o della fattoria della cooperativa dove lavoro. In generale mangiamo poca carne, praticamente mai fritti e, per fortuna, ai bimbi piace la verdura. Se penso quanto ha faticato mia madre a farmela mangiare non posso che ritenermi fortunato.
Ciao, leggo con stima senza mai commentare ma questa volta sì e lo faccio linkandoti il mio sito da cui puoi trarre ispirazione. Buona cucina! http://www.cuocamattarella.it/ Grazie per i tuoi post che sono sempre spunto di riflessione.
RispondiEliminaleggiti i consigli di energy training, soprattutto su dieta vegetaria o vegana per i bambini! Sempre con occhio critico, si intende :)
RispondiEliminaavrei molte cosa da dire a sostegno di un'alimentazoine minimal-vegana o tendente tale ma mi limito a questo:
RispondiEliminache si è sulla strada giusta lo si capisce quotidianamente in almeno due occasioni (tralascio il benessere fisico, che quelle sono valutazioni individuali):
1. quando si butta la spazzatura. 2. quando si lavano i piatti.
nella mia città (piuttosto avanti su certe questioni, lo ammetto) abbiamo anche la raccolta dell'organico, dove finiscono il 90% degli scarti di quello di cui mangiamo. il resto va a finire nel vetro (qualche barattolo, qualche bottiglia), nelle lattine (poco), nella plastica (pochissimo, perché non compro quasi niente negli imballaggi). La spazzatura "normale", un misero sacchetto semivuoto, la butterò si e no una volta a settimana, e il produrre pochi rifiuti mi sembra un gesto abbastanza rivoluzionario.
Il secondo momento riguarda il rigovernare: poche pentole, niente di appiccicoso, niente di maleodorante che richieda detersivi aggressivi, niente di eccessivamente unto (olio e spezie ne uso in abbondanza, ma si lavano in fretta). E anche questo mi sembra un gesto rivoluzionario.
Evviva!
Limitare i rifiuti è un grande gesto, brava. Ma è un altro tema, non direttamente legato al vegano, ma a un'attenzione dedicata. O sbaglio? (Non è una domanda retorica)
Eliminacerto, non è solo legato al vegano, ma se tu ti nutri di frutta e verdura comprata al mercato o con il gruppo di acquisto (dei colleghi), che quindi arriva in sacchettti di carta o cassette di legno (che poi restituisci), e compri cereali e legumi sfusi (sempre nei soliti sacchetti di carta), hai fatto una riduzione dei rifiuti bella drastica! non so, comunque la mia rivoluzione personale è dilagata pian piano proprio a partire dall'alimentazione... ho apprezzato molto quello che hai scritto nel post!
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