La Micy, non so se ve l’ho detto, l’abbiamo trovata una sera di qualche anno fa fuori dalla porta. Faceva Maw e io non avevo mai sentito un gatto fare Maw.
A me i gatti fanno un po’ paura perché hanno le unghie retrattili che mi insospettiscono, ma poi l’ho lasciata entrare. Il Donatore mi aveva appena lasciata e mi pareva un segno, quella gatta che ci cercava.
In più volevo sfruttare la misera consolazione di poter finalmente adottare un gatto senza chiedere a qualcuno se era d'accordo. Quindi ho detto: “Sì, possiamo tenerla”. E suonava bene, che la risposta definitiva era la mia, suonava proprio bene.
I primi giorni l’avevamo adottata in due: io e il mio vicino. Il mio vicino è l’adolescente più educato e gentile che io conosca. Le portava qualcosa da mangiare ogni giorno, nella cantina dove si rifugiava quando noi uscivamo di casa, chiudendola fuori.
La Micy aveva la pancia gonfia e pensavamo che fosse stata cacciata dalla sua famiglia perché aspettava dei gattini. Per questo le volevamo ancora più bene, perché anche noi eravamo una famiglia con tre gattini, e anche noi eravamo state abbandonate.
Poi i micini non li aspettava, per fortuna.
Le bambine si svegliavano di notte e la Micy passava a guardare che andasse tutto bene.
Alla Micy non ci abbiamo mai dato il nome perché forse ce l’aveva già: ci sembrava presuntuoso dare un nome a qualcuno che non era appena nato.
La Micy ora s’è stabilita e ci fa il piacere di farci restare. Ci ama relativamente. Cerchiamo di non infastidirci a vicenda.
Bea dice che la Micy mangia gli spiriti.
In realtà una volta si voleva mangiare un micino abbandonato che si era intrufolato a casa.
La Micy dorme sui miei vestiti, e qualche volta ci accorgiamo che si è chiusa dentro all'armadio. Qualche volta invece, quando siamo a casa, si rifugia dentro alla mia macchina. Una volta l’ho notata facendo retromarcia, stavo per andarmene con lei a bordo, terrorizzata, che faceva capolino dal baule.
Noi e la Micy in fondo siamo felici assieme.
E pensare che prima della micina avevo posseduto solo cani psicopatici: una volta potrei raccontarvi dello sfortunato Spank, cane funambolo al terzo piano.
A me i gatti fanno un po’ paura perché hanno le unghie retrattili che mi insospettiscono, ma poi l’ho lasciata entrare. Il Donatore mi aveva appena lasciata e mi pareva un segno, quella gatta che ci cercava.
In più volevo sfruttare la misera consolazione di poter finalmente adottare un gatto senza chiedere a qualcuno se era d'accordo. Quindi ho detto: “Sì, possiamo tenerla”. E suonava bene, che la risposta definitiva era la mia, suonava proprio bene.
I primi giorni l’avevamo adottata in due: io e il mio vicino. Il mio vicino è l’adolescente più educato e gentile che io conosca. Le portava qualcosa da mangiare ogni giorno, nella cantina dove si rifugiava quando noi uscivamo di casa, chiudendola fuori.
La Micy aveva la pancia gonfia e pensavamo che fosse stata cacciata dalla sua famiglia perché aspettava dei gattini. Per questo le volevamo ancora più bene, perché anche noi eravamo una famiglia con tre gattini, e anche noi eravamo state abbandonate.
Poi i micini non li aspettava, per fortuna.
Le bambine si svegliavano di notte e la Micy passava a guardare che andasse tutto bene.
Alla Micy non ci abbiamo mai dato il nome perché forse ce l’aveva già: ci sembrava presuntuoso dare un nome a qualcuno che non era appena nato.
Casa è dove stendi le mutande |
La Micy ora s’è stabilita e ci fa il piacere di farci restare. Ci ama relativamente. Cerchiamo di non infastidirci a vicenda.
Bea dice che la Micy mangia gli spiriti.
In realtà una volta si voleva mangiare un micino abbandonato che si era intrufolato a casa.
La Micy dorme sui miei vestiti, e qualche volta ci accorgiamo che si è chiusa dentro all'armadio. Qualche volta invece, quando siamo a casa, si rifugia dentro alla mia macchina. Una volta l’ho notata facendo retromarcia, stavo per andarmene con lei a bordo, terrorizzata, che faceva capolino dal baule.
Noi e la Micy in fondo siamo felici assieme.
E pensare che prima della micina avevo posseduto solo cani psicopatici: una volta potrei raccontarvi dello sfortunato Spank, cane funambolo al terzo piano.
Non so perché, ma le avventure di Spank non lasciano presagire niente di buono :\
RispondiEliminaPovero Spank :( Micy invece a quanto pare è fortunata, vorrei anch'io una gattina, vorrei anch'io un giorno decidere da sola di tenere un animale...
RispondiEliminaMaira
Viva i gatti, che ci scelgono ogni giorno!
RispondiEliminail nostro primo gatto si chiamava Michele, perchè Tommaso si lamentava di avere solo sorelle femmine ed almeno al gatto maschio voleva dare il nome lui.
RispondiEliminaE' stato con noi 14 anni, poi è salito sul ponte dell'arcobaleno.
Poi Silvia ha portato a casa un canino di 3 mesi . CAJON, in onore a quello che allora era il suo fidanzato e suonava divinamente tutte le percussioni del mondo.
Per me è stato un amore così devastante che non avrei mai creduto possibile.
A 4 anni anche lui è salito su quel ponte, in una maniera così assurda,allucinante e dolorosa che non ho mai sofferto così tanto in vita mia. Potrà sembrare ridicolo, ma è così.
Ora c'è la Birba. Bezzy. Berta. Duccia. Lei risponde a tutti nomi. Ci regala un amore unico, indescrivibile.
Emanuela
PS. Michele adorava fare la pipi' nella scatola dei vestiti delle Barbie! Ma hai presente cos'è stendere i bikini fighi delle barbie?
Ou *_*
RispondiEliminaLeggendo il post ho avuto il terrore che finisse con un.."purtroppo ora la mici non è piu'con noi"!!:)
RispondiEliminaEvviva i gatti, indipendenti, rilassanti, presenza discreta delle nostre vite
Anche a me. <3
RispondiElimina"Casa è dove stendi le mutande": giuro che sto ancora ridendo (e non perché non sia la sacro santa verità!)! :D
RispondiEliminaRossella29anniCatanzaro