Io ai complimenti non credo quasi mai. Molto spesso i complimenti non sono veri, e non ci crede neanche chi li fa. Oppure chi li fa sono veri ma sono così relativi ma così relativi che in termini assoluti non sono veri. O ancora, chi fa i complimenti ci crede, in termini assoluti risultano essere veri, ma tu sei, come persona, così di nicchia, che comunque non sono veri per te. E se una cosa non è vera per te, non è vera e basta.
Se mi dite che io ho i capelli verdi e io sono daltonica e li vedo rossi, allora o non capite un cazzo voi, o non capisco un cazzo io, o in alternativa, come credo, abbiamo tutti ragione.
Ti guardo e non ti vedo
ti ascolto e non ti sento
non chiedermi di crederti non lo farò
Detto questo, ad alcuni complimenti a me piace credere, tipo una volta qualcuno mi ha detto, qui tra i commenti, qualcosa che non mi sono dimenticata: "tu sei libera di testa".
Nei giorni scorsi sono stata in trasferta allo Iab Forum.
Vi dico al volo di un paio di workshop che ho visto per farvi un po' sognare, poi giuro che arrivo al punto, dopo 87 righe di prefazione. Ho visto una presentazione della nuova consolle di Adobe (non sono un designer ma lasciatemi sognare dài), un workshop sui sistemi antispam, ma sapevo già tuttissimo :D, e un pezzo di plenaria con Paolo Barberis (che è il consigliere di Renzi per l'innovazione); un super capo di Samsung che parlava, con il direttore di Wired Italia, di internet delle cose, e infine è arrivato Pif. Io sapete che non ho la tv, ma mio fratello mi aveva fatto vedere su Youtube una puntata de Il testimone, quella con Valeria Marini. Mi piaceva, anche io ho un po' l'hobby di prendere per il culo la gente.
Insomma, a Pif hanno chiesto che ne pensa del fenomeno degli youtuber.
E lui ha risposto in sostanza belli, ma va avanti solo chi ha qualcosa da dire.
Ora, io e la mia carriera abbiamo un problema. Non sono ambiziosa. Non me ne frega un cazzo quasi di niente.
Ho un secondo problema. Credo di essere libera di testa. Pare essere un problema piuttosto grosso.
Ho un terzo problema. Sono anarchica. Non scendo quasi mai a compromessi, non faccio quasi mai quello che mi impongono. Sono snob, Non sono e non sarò mai nazionalpopolare. Non mi vedrete mai fare personal branding sui social. Non mi vedrete mai urlare più forte degli altri, come le pescivendole di Zola. Raramente mi vedrete affrontare l'argomento del giorno per fare un po' di SEO. Non mi vedrete fare post furbi adatti a essere condivisi.
Il web marketing mi piace da matti: dietro ai dati c'è pura sociologia. Dietro alla user experience c'è empatia. Quando scrivi per i motori di ricerca, in genere scrivi male e sei triste, ma quando invece scrivi pensando anche a essere trovato, anche a farti capire, e non solo a pompare il tuo ego, oh wait, stai facendo la rivoluzione. Posso farlo, il web marketing. Posso farlo, il seo copywriting. Posso occuparmi di scrittura usabile e di content marketing.
Ma non sarò io il prodotto in vendita. Il mio blog è solo un romanzetto a puntate con me al centro, e io non posso essere trovata su Google come il nuovo iPhone. Salutatemi il personal branding, se lo incontrate.
Però aspettate: ho qualcosa da dire, come ha detto Pif ieri. Vorrei parlare della provincia, dei fantozzi del 2014, della politica ridicola dei clienti e degli smaneggioni. Vorrei parlare dei wannabe e di tutti quelli che passano le giornate con i pali nel culo a far finta di essere altro da sé. Vorrei parlare dei timidi che nascondo dentro i mondi. Vorrei parlare delle case popolari, di chi sta ai margini. Vorrei parlare di quando un'outsider diventa mamma, si finge socialmente accettabile, va a parlare con le maestre, va a occuparsi di comunicazione, senza mai smettere di essere la bambina sola che trovava le siringhe in giardino. Vorrei parlare di cose per cui vale davvero la pena di ridere e cose per cui vale davvero la pena di piangere. Vorrei anche parlare di quanto è strano e divertente il mondo.
Non credo davvero che chi ha qualcosa da dire vada avanti. Però lo dice. E questo per me è un valore pazzesco.
Non so che cosa farò da grande.
Vorrei soprattutto fare cose che mi emozionino.
Spetta però, le selfie con la faccia molto stupida me le faccio.
Se mi dite che io ho i capelli verdi e io sono daltonica e li vedo rossi, allora o non capite un cazzo voi, o non capisco un cazzo io, o in alternativa, come credo, abbiamo tutti ragione.
Ti guardo e non ti vedo
ti ascolto e non ti sento
non chiedermi di crederti non lo farò
Detto questo, ad alcuni complimenti a me piace credere, tipo una volta qualcuno mi ha detto, qui tra i commenti, qualcosa che non mi sono dimenticata: "tu sei libera di testa".
Nei giorni scorsi sono stata in trasferta allo Iab Forum.
Vi dico al volo di un paio di workshop che ho visto per farvi un po' sognare, poi giuro che arrivo al punto, dopo 87 righe di prefazione. Ho visto una presentazione della nuova consolle di Adobe (non sono un designer ma lasciatemi sognare dài), un workshop sui sistemi antispam, ma sapevo già tuttissimo :D, e un pezzo di plenaria con Paolo Barberis (che è il consigliere di Renzi per l'innovazione); un super capo di Samsung che parlava, con il direttore di Wired Italia, di internet delle cose, e infine è arrivato Pif. Io sapete che non ho la tv, ma mio fratello mi aveva fatto vedere su Youtube una puntata de Il testimone, quella con Valeria Marini. Mi piaceva, anche io ho un po' l'hobby di prendere per il culo la gente.
Insomma, a Pif hanno chiesto che ne pensa del fenomeno degli youtuber.
E lui ha risposto in sostanza belli, ma va avanti solo chi ha qualcosa da dire.
Ora, io e la mia carriera abbiamo un problema. Non sono ambiziosa. Non me ne frega un cazzo quasi di niente.
Ho un secondo problema. Credo di essere libera di testa. Pare essere un problema piuttosto grosso.
Ho un terzo problema. Sono anarchica. Non scendo quasi mai a compromessi, non faccio quasi mai quello che mi impongono. Sono snob, Non sono e non sarò mai nazionalpopolare. Non mi vedrete mai fare personal branding sui social. Non mi vedrete mai urlare più forte degli altri, come le pescivendole di Zola. Raramente mi vedrete affrontare l'argomento del giorno per fare un po' di SEO. Non mi vedrete fare post furbi adatti a essere condivisi.
Esempio di immagine che non ci entra col post e che verrà indicizzata da Google alla cazzo di cane |
Il web marketing mi piace da matti: dietro ai dati c'è pura sociologia. Dietro alla user experience c'è empatia. Quando scrivi per i motori di ricerca, in genere scrivi male e sei triste, ma quando invece scrivi pensando anche a essere trovato, anche a farti capire, e non solo a pompare il tuo ego, oh wait, stai facendo la rivoluzione. Posso farlo, il web marketing. Posso farlo, il seo copywriting. Posso occuparmi di scrittura usabile e di content marketing.
Ma non sarò io il prodotto in vendita. Il mio blog è solo un romanzetto a puntate con me al centro, e io non posso essere trovata su Google come il nuovo iPhone. Salutatemi il personal branding, se lo incontrate.
Però aspettate: ho qualcosa da dire, come ha detto Pif ieri. Vorrei parlare della provincia, dei fantozzi del 2014, della politica ridicola dei clienti e degli smaneggioni. Vorrei parlare dei wannabe e di tutti quelli che passano le giornate con i pali nel culo a far finta di essere altro da sé. Vorrei parlare dei timidi che nascondo dentro i mondi. Vorrei parlare delle case popolari, di chi sta ai margini. Vorrei parlare di quando un'outsider diventa mamma, si finge socialmente accettabile, va a parlare con le maestre, va a occuparsi di comunicazione, senza mai smettere di essere la bambina sola che trovava le siringhe in giardino. Vorrei parlare di cose per cui vale davvero la pena di ridere e cose per cui vale davvero la pena di piangere. Vorrei anche parlare di quanto è strano e divertente il mondo.
Non credo davvero che chi ha qualcosa da dire vada avanti. Però lo dice. E questo per me è un valore pazzesco.
Non so che cosa farò da grande.
Vorrei soprattutto fare cose che mi emozionino.
Spetta però, le selfie con la faccia molto stupida me le faccio.
Bel post. Io sono come te. Non mi interessa di scrivere ne di leggere di quanti additivi contengono gli omogeneizzati, di quante paroline riescono a scrivere al secondo, ii miei figli, di quanti chilometri riesco a fare di corsa per mantenere tonici i miei glutei. Per questo non scrivo più sul mio blog e leggo solo il tuo. A volte sono d'accordo con te, a volte no, ma mi piace come scrivi e tutto quello che hai da dire.
RispondiEliminaE giuro che è un complimento sincero:)
No aspè, però non era mia intenzione dire che se parli delle paroline dei tuoi figli o dei tuoi km di corsa non vale la pena scrivere, anzi! Però se ti annoi da sola fai bene a non farlo.
EliminaBel bagno, complimenti...
RispondiEliminaNo vabbé scherzo, anche bel post. E non lo dico per farti un complimento che magari riterrai falso. Lo dico perché ciò che dici è dimostrabile, non scrivi per pubblicità, per far crescere il tuo blog, per aumentare le visite o i followers. Scrivi per te stessa, perché hai voglia di darci spunti di riflessione e allo stesso tempo di esprimere ciò che pensi... Senza secondi fini. Beh questo è stupendo, nel mondo dei blogger è rarissimo. Ti fa onore.
Maira
Figo! Allora posso assumerti per vendermi, che da sola non mi riesce che sono una "timidona con dentro i mondi" (a rovescio però)?
RispondiEliminaJust kidding!
Dio come me la tiro!
Bel post Polly, come sempre.
Dai facciamo sto piano di marketing.
EliminaDovresti scrivere un decalogo per mamme outsider. Come diventare soccialmenteaccettabili. ;-)
RispondiEliminaDivertente ma non mi viene in mente neanche un punto del decalogo.
EliminaPer esempio potresti consigliare ad una mamma outsider come ci si veste quando si va a parlare con gli insegnanti del figlio per mimetizzarsi e uscire da la' avendo dato l'idea che il ragazzo vive in una casa conformista!��
EliminaTi ho sempre letta ma non ho mai commentato, non so perchè. Sarà che a volte mi viene l'ansia da prestazione pure qui...
RispondiEliminaPerò, stavolta, non potevo stare zitta. Nel tuo post hai scritto esattamente tutto quello che penso io: mi piace il web marketing ma non il self branding portato all'estremo, del tipo faccio della mia vita una continua pubblicità di me stesso per soddisfare il mio ego, scrivo di argomenti solo ed esclusivamente se so che possano attirare il maggior numero di lettori e commenti e visite, senza per forza essere temi che mi stanno davvero a cuore o che sento miei.
Ecco, a me tutta questa parte del web non piace e grazie di aver detto la tua, qui, perchè almeno so che non sono l'unica a pensare che non diventerà mai famosa ma, in fondo in fondissimo (e parlo per me), qualcosa da dire ce l'ha.
Grazie di aver commentato for the first time, così adesso vengo anche io a vedere chi sei tu e che cosa hai da dire :)
Eliminabrutta cosa, i complimenti.
RispondiEliminaè quasi meglio non riceverne :)
Essere liberi. come lo sei tu. Il mio obiettivo
RispondiEliminaMa lo sei già, mica scrivi per il seo. :D
Eliminaah ah io cmq i complimenti per questo post te li faccio! :-)
RispondiEliminaIn fondo in fondo li riconosciamo i complimenti veri...
Tu sei fantastica.
RispondiEliminaMa se uno volesse complimentarsi per il post come si fa? Lo si può fare?
RispondiEliminaTi leggo sempre e ti trovo sempre interessante. Penso che hai ragione a non stare sul pezzo e a scrivere quello che vuoi tu. Chi mi ama mi segua, giusto?
Un abbraccio e in bocca al lupo a tutte e quattro
Frou Svedese
(quella che ha un solo post che impenna gli accessi al blog. Quello in cui racconta di aver infeltrito un maglione!)
io oggi non ti faro' un complimento, forse il contrario, ho paura... Un appunto, diciamo.
RispondiEliminaE' triste che tu non ci creda ai complimenti e che tu sia cosi' cinica. Per carità io lo capisco, in fondo mi trovo anche io parecchio a disagio di fronte ad un complimento e quindi capisco. Pero' che io pensi cose belle di te ed arrivi a smettere di dirtelo (perché ho smesso, o fors enon l'ho mai fatto, me lo impedisci) é un po' come il mio compagno che mi ha ucciso il piacere di fare doni, perché lui non li sa ricevere e allora basta, di doni non se ne parla più e io sono alla fine seccata ed inaridita un pochino dentro. Pero' il problema é tutto mio e allor aniente, non é neanche un appunto per te questo...
Del resto non ci capisco una mazza.
:)
Squa, da un lato hai ragione, ma voglio spiegarti perché non amo i complimenti.
EliminaPerché credo davvero che i punti di vista abbiamo un valore solo in quanto tali. Li apprezzo sempre, ma non devono influenzare la percezione che ho di me, sennò finisce che se non ne ricevo mi sento una merda, e non voglio sia così. Dunque se tu mi dici: "Sei bella", io penso: "E' solo un punto di vista", e se tu mi dici "Sei brutta", io penso: "E' solo un punto di vista".
hai rovinato un bel post con quella dannata foto del tuo gabinetto.
RispondiEliminaE sono foto, non selfie. Si facevano anche con il nokia 6600 nel duemila e sei. Me lo ricordo.
Pensa che io non mi faccio i selfie e non ho nemmeno fb. mi sa che non ho nessuna chances di diventare qualcuno
Hai ragione, la selfie si fa apposta col bastone da selfie, ma io non so perché se uso la modalità autoscatto, vengo un vero cesso, tipo se mi guardassi con lo spioncino, distorta.
EliminaE noi siamo contenti/e che tu continui a farlo.
RispondiElimina(Poi se non diventi neanche troppo famosa è pure meglio, ché ci sentiamo di riflesso pure noi un po' alternative a leggere te che sei "di nicchia" piuttosto che altri blog molto più pop)
Non c'è narcisismo, non c'è packaging, non c'è self branding ... ci sei "solo" tu. E noi ti si legge per quello che hai da dire. Io trovo sia grandioso.
RispondiEliminaNo dài, un po' di narcisismo ce l'abbiamo tutti. A volte metto miei foto e quasi solo quelle venute bene. Questo è narcisismo. Una volta invece ho utilizzato una foto dove non mi piacevo affatto, ma poi non l'ho tolta. Mi sono piaciuta per questo.
EliminaNO dai, questo non è narcisismo.
EliminaIl narciso è uno che fa dell'autocontemplazione una ragion di vita.
Questo è semplicemente cedere alla debolezza, se così si può chiamare, di proporre agli altri un'immagine di te che ti sia gradita, di sentirti a tuo agio con l'ombra che proietti.
Su una cosa hai ragione. Se solo chi ha contenuti avesse successo, la classe politica intera, così come (sigh!) la conosciamo, non esisterebbe.
RispondiEliminaPoi, no, ho riflettuto anche io su questa cosa dei contenuti. Tipo, che la pagina di Gianni Morandi va forte su Fb perchè è fatta bene. Ma va là. La pagina di Gianni Morandi ha un sacco di likes perchè lui è Gianni Morandi. La pagina in sè, duole ammetterlo, è davvero insulsa. E ne ho a decine di esempi così. E' più vero invece che ognuno di noi, sui social, mira a un target di persone e scrive ciò che loro si aspettano che scriva. E che, quando ti scegli per motivi tuoi, un target colto e intelligente, sai già che rinunci ai grandi numeri.
Ti dico la verità: io non miro a un target. Credo che chi mi legge mi ha scelto. Può darsi che siate omogenei e dunque assimilabili a un target, ma non l'ho fatto apposta :D
EliminaNo, scusa l'equivoco, era un discorso stimolato da te ( ma io non so mica che accessi fai.) , però più generalizzante, direi. In questo periodo non senti parlare d'altro che di story telling e contenuti. Mi sembra quasi sia più una moda, o un mantra della stagione autunno inverno 2014/2015.Nel 2015/2016 ci sentiremo dire delle cose completamente opposte, magari. Soprattutto vedo che, come in televisione, chi ha più successo di pubblico, non necessariamente offre grandi contenuti, anzi. Di solito conta il denaro che ci si mette e la capacità di riempire teste vuote di sciocchezze frivole. Mi sbagliassi, sarei tanto contenta.
EliminaCondivido ogni singola parola. E questo tuo atteggiamento è uno dei motivi per i quali ti leggo sempre con molto interesse.
RispondiEliminaA me la foto finale è piaciuta molto, degna conclusione del post. Azzeccata la scelta del luogo per dimostrare quello che dici e per strappare un sorriso!
RispondiElimina