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Buona scuola: partiamo dal tone of voice?

Ultimamente mi sono trovata spesso ad avere a che fare con il concetto di tone of voice, che è il feeling che un'azienda trasmette quando comunica attraverso modalità, sfumature, espressioni, lessico che la dovrebbero contraddistinguere.
Non mi occupo di comunicazione pubblicitaria da moltissimo tempo, mentre oramai scrivo, dico pagata, da alcuni anni (dal 2006, mi pare).

Il mio tone of voice personale è quello che vedete qui: irriverente, colorito, ma anche, mi dite, malinconico. Mi dite anche cinico, ma no, non mi sento cinica, sono solo una che ha preso pedate in culo, tante.
Allora dicevo, ultimamente, per l'azienda dove lavoro, ho dovuto lavorare a progetti di clienti piuttosto grossi. Spesso si tratta di multinazionali con un tone of voice davvero molto definito e io devo scrivere come se fossi una di loro, e questo lo trovo molto divertente, anche se un po' sfidante. Non è vero che la mia creatività le prende, è solo che deve scoprire delle forme di mimetismo, e io non sono una persona che ama urlare, allora il mimetismo mi piace.
Una lunga introduzione per dirvi che ultimamente mi preoccupo ancora di più del solito di come la gente scrive, parla, comunica, perché per lavoro mi capita appunto di dover mimetizzare le mie modalità di espressione.
Il tono di voce lo noto quando leggo i blog, lo noto nei social, lo noto, ahimè nella comunicazione, come dire, "pubblica", che ha uno tono definito, brutto, non-usabile, inutilmente verboso, a volte desueto, sempre odiosamente autoritario.
La comunicazione scolastica mi risulta spesso irritante. Oh ragazzi, potrei parlarvi anche di quella di una delle mie due banche, o delle comunicazioni di qualche squalo come Sorit, spesso volutamente incomprensibili, ma a sto giro mi è capitato sotto mano un avviso della direzione scolastica: lo so che direte che ce l'ho con la scuola. Eh, può darsi.
Però si parla di Buona Scuola, e io credo che ci sia moltissimo ma proprio moltissimo da fare, e quel moltissimo non è certo introdurre in aula strumenti digitali che nessuno sa usare (esclusi i bambini).
La comunicazione di cui parlerò ora ha lo scopo di invitare i genitori a pagare l'assicurazione scolastica.
Scritto in carattere 8, a occhio e croce; numero di battute: circa duemila. Illeggibile e prolisso.
Burocratico e altisonante, ovviamente: "Si informano i genitori che il Consiglio di Istituto, in data 12 settembre u.s., con atto n.42, ha deliberato..."
Ma pure fuorviante, cacchio, e questo, visto che molti genitori sono stranieri, mi dà particolarmente fastidio.
"...ha deliberato il pagamento del contributo di euro 20, comprensivo della quota di assicurazione di 5,80 euro, e di un contributo volontario finalizzato a..."
Se uno si perde nel lungo avviso, scritto minuscolo, pensa di dover pagare 20 euro per figlio, obbligatoriamente. Che è poi quello che ti dicono a voce ("Oh, ricorda il contributo di 20 euro").
La scuola chiede di consegnare i soldi al rappresentante dei genitori in occasione dell'assemblea di classe (ma le assicurazioni infortuni non si scaricano? Non bisogna mostrare la contabile del pagamento per scaricarle? D'accordo che si tratta solo di pochi euro, però...).
In alternativa, la famiglia può versare singolarmente la quota (non si specifica in che modo, ma è intuibile che ci si può recare alla banca del cuore degli enti pubblici locali).
Infine, viene specificato che i rappresentanti verseranno le quote fornendo alla segreteria scolastica un elenco con i nominativi e le relative quote versate, non sia mai che non sia chiaro alla collettività chi ha versato il contributo volontario e chi no.
A completamento di questo, la scuola ha chiesto ai rappresentanti dei genitori di inviare un messaggio che facesse notare che in caso di mancato versamento di tutti i genitori entro novembre, sarebbe saltata la prima uscita didattica.
Quanto comunicato è molto sensato: per esempio, ci può stare che nessuno si voglia prendere la responsabilità di portare in uscita scolastica bambini non assicurati o che questo sia addirittura proibito dal regolamento scolastico.
Quello che è completamente controproducente è il tono minaccioso, la verbosità, questo modo fastidioso di parlare agli alunni come fossero scatole vuote e agli adulti come se fossero alunni.
E allora mi dicevo: perché il no profit cura la comunicazione (e spende anche moltissimi soldi), mentre la scuola che frequentano le mie figlie mi chiede molto spesso soldi con tono autoritario? Qualcuno si domanda perché chi chiede soldi li chiede con gentilezza, in modo chiaro e persino persuasivo? Oppure la scuola utilizza tutte quelle parole per "fregare" qualche straniero, spacciando il contributo volontario per obbligatorio? O ancora, mi chiedono di versare la quota durante l'assemblea perché pensano che mi vergogno, di fronte agli altri genitori, di versare solo il contributo obbligatorio? Io il contributo volontario non lo verso, però un paio di volte ho detto alle maestre, in privato, che se un bambino non aveva i soldi per andare in gita li potevo versare io.
In ogni caso, voglio pensare che la scuola si rivolge alla famiglia in quel modo, semplicemente perché non si pone il problema di come si comunica in maniera gentile. E' un peccato, però, visto che gli insegnanti passano più tempo di noi con i nostri figli. Oltre a insegnare loro a scrivere.
Ho dato un'occhiata a La Buona Scuola, e non sono d'accordo su tutto, però almeno sulla comunicazione cominciamo a esserci. La scuola che vedo io tutti i giorni non è esattamente pronta, ma non è troppo tardi: sono ancora in tempo per scoprire l'email e persino la dolcezza.
Jason Long per Unsplah
Cari genitori,  
Anche quest'anno è necessario provvedere ad assicurare i vostri  ragazzi contro gli infortuni durante l'orario scolastico. 
Abbiamo individuato la compagnia X che nello specifico copre (...). Trovate il dettaglio delle condizioni di assicurazione all' indirizzo www.
La quota è di 5 euro ed è da versare entro il 31 ottobre. Purtroppo non possiamo portare i bambini in uscita didattica, se non assicurati; per questo vi preghiamo di rispettare la scadenza.
Se alla quota aggiungeste un contributo di 15 euro, la somma eventualmente raccolta ci consentirebbe di acquistare (...).
Potete versare la quota presso la banca X. Anche i rappresentati dei genitori si sono gentilmente resi disponibili per la raccolta.
Certi del vostro appoggio, siamo a disposizione per informazioni. 

Commenti

  1. Lo so non mi vedi...ma sono in piedi ad applaudirti!!

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  2. Premesso che due mesi e mezzo fa mia madre è morta e fra le mille cose da fare ho deciso di mantanere la roulotte che abbiamo in un campeggio, avevo avvisato la direzione di ciò e chiesto di mandare ogni comunicazione sulle rate mancanti a me. Non sapendo cosa restava da pagare, ho aspettato finché è arrivata sta mail:
    Gent.ma Sig.ra,
    da controlli contabili effettuati Lei risulta non in regola
    con le rate 7-8-9 della gestione 2014 per un importo pari ad
    euro 725,00( comprensivo delle relative penali per ritardato
    pagamento).
    La invitiamo pertanto a provvedere quanto prima al pagamento
    della somma in questione.
    Distinti saluti
    L'Ufficio contabile

    Ribadisco che senza comunicazioni in merito non potevo sapere quanto pagare e chiedo come farlo. Dopo qualche giorno:
    Gent.ma Sig.ra,
    quanto da Lei dovuto andava versato entro il 25 ottobre.
    La invitiamo pertanto a voler provvedere quanto prima al
    pagamento di quanto dovuto.
    Qualora intenda chiedere una dilazione, deve presentare una
    richiesta al C.d.A. specificandone il motivo e la proposta
    di un eventuale piano di rientro.
    Distinti saluti
    L'Ufficio Amministrativo

    Che cazzo di risposta è?
    Ho risposto che il giorno prima avevo fatto un bonifico e chiesto quali sono le prossime scadenze. Secondo te si sono rifatti vivi? E come definiresti questo tone of voice?
    Ma crepate pure voi, va'.

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    1. pare che quello che ha scritto la mail non sia l'ufficio amministrativo ma magari un impiegato che se ne sbatte i coglioni.

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    2. ma soprattutto se ne sbatte i coglioni di averti come cliente, e non mi sembra un'ottima idea, voglio dire, mi immagino che questi non siano una multinazionale. :(

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    3. Mi hanno fatto pentire di aver deciso di subentrare come socia. Avessi un altro posto dove far stare mio figlio d'estate, darei le dimissioni.

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  3. L'anno scorso a noi la scuola ha chiesto, tramite foglietto da firmare e restituire in classe, l'autorizzazione per il "rilevamento dei dati antropometrici da parte del docente esperto di alfabetizzazione motoria". Dovete misurare quanto è alto mio figlio? Fatelo! Che problema c'è? O dovrei pensare che potrebbero esserci problemi di qualche natura e il vostro primo pensiero è pararvi il culo? Non so se mi ha disgustato di più la forma o il contenuto... e la scuola è l'istituzione che prepara il futuro di 'sto paese! Boh!

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  4. A te ne hanno chiesto 5,80 di euro per l'assicurazione e il resto come contributo più o meno volontario a noi qui chiedono direttamente 10 euro.. vuoi che la nostra assicurazione sia più cara??.....E la comunicazione per chiedere ciò è la fotocopia di quella arrivata a te..

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    1. Mah, dipendera dalla compagnia e dal tipo di copertura...in ogni caso se paghi l'assicurazione dovresti poterla consultare.

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    2. sempre pagata ma mai avuto un riscontro nemmeno per detrarre ne coordinate per consultarla.. almeno niente che io abbia capito..si paga e stop

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  5. Sono perfettamente d'accordo con te...anche a noi è arrivato un documento molto similare! "Quello che è completamente controproducente è il tono minaccioso, la verbosità, questo modo fastidioso di parlare agli alunni come fossero scatole vuote e agli adulti come se fossero alunni", vero più che mai e la cosa mi fa imbestialire...

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  6. Ho capito cosa voleva la scuola solo dopo aver letto la tua versione del comunicato.
    :*( Sigh

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  7. Mamma mia, che cosa sgradevole.
    Dovrebbero assumerti come traduttrice di circolari in tono umano :)

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  8. Ok su tutto. Ma sul tone of voice della "Buona Scuola", aspetta un attimo... serve proprio ad operare una gigantesca leccata di culo per l'utenza. E' l'ennesima manovra economica, che toglierà risorse alle scuole. Ma stavolta è molto mascherata. Francesca

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  9. eh la tua versione del testo è molto professionale, rivela cura, cultura e anche cuore.
    Le comunicazioni della scuola rivelano quello che c'è dietro: ignoranza caprina, scortesia, xenofobia, generale disinteresse. banalizzo, ma pure scarsa voglia di far bene.

    Anche da noi le comunicazioni organizzative son quasi sempre incomprensibili. sia agli italiani sia agli stranieri.
    Da ormai qualche anno iscrivo mia figlia al post scuola. Bisogna compilare un modulo in due parti: sulla prima i dati del bimbo e i giorni scelti, la firma. e questo foglio si consegna subito alla maestra. la seconda è la ricevuta dell'iscrizione.
    Ora secondo te su quale dei due viene riportata la tariffa da pagare, la scadenza e l'IBAN ? ma naturalmente sulla prima quella che si consegna.
    Son 3 anni che telefono in segreteria per chiedere conferma della cifra e per far notare che il modulo andrebbe corretto.
    Le mail verso la casella di posta "certificata" cadono nel vuoto.
    pure le telefonate cadono nel vuoto: "mmh il reponsabile non c'è richiami più tardi" "mmh... ancora non lo sappiamo richiami domani.."
    il modulo è ancora sbagliato.
    Io son figlia di insegnanti e ho sempre avuto un sacro rispetto per la scuola pubblica. Ma l'inefficienza e l'arretratezza proprio a livello organizzativo sono abissali.

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  10. Ho scritto questo post domenica sera, pubblicato lunedì mattina.
    La mia versione dell'avviso non c'era. Ma poi mi frullava in testa questo pensiero, alle 2 di notte mi sono svegliata e ho scritto quelle righe sotto al post, in dormiveglia, in due minuti, dal cellulare. Questo per dirti quanto basterebbe poco.

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    1. E' vero. Basterebbe veramente poco a lasciare un genitore con l'animo un po' più sereno, invece di lasciarlo infastidito e con la sensazione di essere stato raggirato. E pensare che dovrebbe essere anche la scuola ad insegnare a comunicare ai nostri figli.

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  11. I miei lo chiamavano "il didattichese", e leggevano comunicazioni piene di fronzoli facendosi un bianchetto. Non so, prova, per loro funzionava (e io imparai a fare lo spritz).

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  12. Che poi capisco ai livelli di istruzione più alti che magari usano il linguaggio burocratico per costruirsi (...) una certa autorità, ma alle elementari dove il rapporto tra docenti e studenti è molto più informale anche la comunicazione dovrebbe essere più semplice.

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  13. Communication revolution!
    Il "burocratichese" usato dalle varie istituzioni (dalle grandi alle piccole) è il prodotto finale, nonché mezzo, di un sistema volto alla creazione di schiavitù, impotenza, passività e dolore. Il sistema sembra molto più grande di noi e sembra schiacciarci; ma il sistema è fatto di individui (funzionari, insegnanti, managers, contribuenti,genitori, clienti,etc.) e ogni individuo può scegliere di vivere (e quindi comunicare) in integrità, inclusione, trasparenza e rispetto per sé stessi e gli altri.
    Finchè la maggior parte delle persone continuerà a nascondersi dietro alla burocrazia, alimentando la credenza diffusa che "le cose stanno così e non ci possiamo fare niente", con la paura di essere "eliminati" se facciamo qualcosa che sentiamo più giusto, temo che si continuerà a creare una realtà piena di violenza e ingiustizia.
    Consiglio a tutti "Le parole sono finestre [oppure muri]" di Marshall Rosenberg. Io l'ho scoperto nel 2008, ancora ho molto da imparare,soprattutto quando le emozioni forti non vogliono sentire la ragione... ma è sicuramente un buon inizio per tutti.
    Potete anche regalarlo alle mastre x Natale....chissà!?!! oppure chiamatemi che faccio un corso full immersione x le maestre!

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  14. Passavo di quinovembre 06, 2014

    Ho fatto il rappresentante dei genitori in consiglio di istituto e in realtà nemmeno l’assicurazione è obbligatoria. Infatti l’art.2048 del Codice Civile stabilisce la “responsabilità del tutore” che comprende pure il personale scolastico (non solo gli insegnanti, anche i bidelli e forse persino quelli delle segreterie, la categoria ATA è la stessa) che ci vanno di mezzo se succede qualcosa a scuola. L’assicurazione è qualcosa che viene richiesta ai genitori per parare il culo agli insegnanti che altrimenti pagherebbero loro direttamente o dovrebbero pagarsi per conto loro l’assicurazione. In mancanza di assicurazione (tanto meno del contributo aggiuntivo) al massimo potrebbero rifiutarsi di portare i bambini fuori nelle uscite scolastiche, ma anche questo è discutibile, perchè se è organizzata dalla scuola, è pur sempre un’attività didattica anche quella esterna. Inoltre il rappresentante di classe non ha affatto il compito dell’esattore, con tutte le responsabilità connesse (e se si perde i soldi prima di consegnarli in segreteria o viene scippato/-a?). Detto questo, poi in realtà si finiva per lasciar passare l’assicurazione, per non essere in guerra continua con gli insegnanti. Io però stavo ben attento che non venisse classificata come obbligatoria, tanto meno il contributo aggiuntivo.

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  15. Uuuh! Questo argomento mi tocca profondamente!
    Anche nell'asilo di mia figlia sorge ogni anno il problema assicurazione, che l'80% delle famiglie non paga.
    Le comunicazioni sono, appunto, verbose, piene di termini burocratici e obsoleti...
    Siccome anche da noi diverse famiglie sono straniere, ho provato a scrivere una comunicazione in spagnolo che dice:

    Querido papá/querida mamá:

    es necesario pagar un seguro contra los accidentes que podría occurrir a tu hijo/a en la Scuola Infanzia.
    El seguro solo cuesta 9,50 euro.
    Te pedimos pagar esta pequeña suma con un giro bancario al
    XXX
    en beneficio de
    XXX
    Precisando en la causale el nombre de tu hijo/a, la clase de la escuela, el año escolar y la suma pagada.

    Mil gracias!


    Magari non è uno spagnolo perfetto, però forse sarà recepita meglio... Non so, vedremo!
    P.S. non ho il copyright, se vi serve usatela!!!
    P.P.S. sono Claudia ma non riesco a pubblicare altrimenti che come anonimo!!!

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    1. Grazie mille, spero possa servire a qualcuno che parla spagnolo. <3

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