Il 2007 è stato un anno difficile per mio fratello. Era in crisi nera e ricordo che un giorno mi disse senti io me ne vado, e mi chiese di accompagnarlo all'aeroporto. Lo vidi attraversare il check-in con una vecchia valigia che mi piaceva immaginare fosse di cartone, gli urlai stai bene, appena smetto di allattare Carolina ti vengo a trovare.
Successe qualche mese dopo, e non lo andai a trovare ma a riprendere, per la precisione.
A Londra mio fratello non aveva più un soldo. Passava le giornate a distribuire curricula, e dopo mesi si accorse che aveva messo il numero di telefono errato, per questo nessuno ma proprio nessuno richiamava.Viveva in un ostello in stanza con una puttana cubana. Lei gli aveva detto di preferire l'ostello all'appartamento perché così almeno se un giorno non fosse tornata qualcuno se ne sarebbe accorto. Lei viveva una vita pericolosa.
Ci incontrammo in una qualche stazione di una qualche metropolitana, era pallido e magro. Mi disse che Londra non gli piaceva perché quando voleva vedere le colline non riusciva. Per uscirne aveva bisogno di treni e autobus, e gli sembrava che il grigio e i palazzi lo fagocitassero.
Al suo ostello non c'era posto anche per me dunque trovammo un altro ostello economico dove stare per quattro giorni.
Dormivamo con tre polacchi e un australiano. Io avevo paura di stare in stanza con tutti quegli uomini, però almeno c'era mio fratello. E niente, se vuoi fare un viaggio low cost, non è che poi puoi andare in albergo perché hai paura a stare in ostello. Devi superare la paura, e convincerti del fatto che nessuno ti vuol fare male, anche se è notte, è buio, e tutto sembra più mostruoso. Non avere soldi fa superare i limiti.
I polacchi dell'ostello cercavano lavoro. Il giorno del mio compleanno comprai una torta al cioccolato. Era bello che ci fossero tutte queste torte cheap e gustose al supermercato.
Tornai all'ostello e uno dei polacchi aveva trovato lavoro dunque gli offrii la torta e festeggiammo.
Compivo ventiquattro anni. Il Donatore, che era allora il mio convivente, si dimenticò di farmi gli auguri.
Pensai che volevo proprio essere lì, così, a dividere una torta con sconosciuti e a vagare per Camden Town senza un soldo.
Ma a casa mi aspettavano tre bimbe e un precipizio che immaginavo perseguitarmi. Ogni giorno temevo che ci sarei cascata dentro.
Successe qualche mese dopo, e non lo andai a trovare ma a riprendere, per la precisione.
A Londra mio fratello non aveva più un soldo. Passava le giornate a distribuire curricula, e dopo mesi si accorse che aveva messo il numero di telefono errato, per questo nessuno ma proprio nessuno richiamava.Viveva in un ostello in stanza con una puttana cubana. Lei gli aveva detto di preferire l'ostello all'appartamento perché così almeno se un giorno non fosse tornata qualcuno se ne sarebbe accorto. Lei viveva una vita pericolosa.
Ci incontrammo in una qualche stazione di una qualche metropolitana, era pallido e magro. Mi disse che Londra non gli piaceva perché quando voleva vedere le colline non riusciva. Per uscirne aveva bisogno di treni e autobus, e gli sembrava che il grigio e i palazzi lo fagocitassero.
Al suo ostello non c'era posto anche per me dunque trovammo un altro ostello economico dove stare per quattro giorni.
Dormivamo con tre polacchi e un australiano. Io avevo paura di stare in stanza con tutti quegli uomini, però almeno c'era mio fratello. E niente, se vuoi fare un viaggio low cost, non è che poi puoi andare in albergo perché hai paura a stare in ostello. Devi superare la paura, e convincerti del fatto che nessuno ti vuol fare male, anche se è notte, è buio, e tutto sembra più mostruoso. Non avere soldi fa superare i limiti.
I polacchi dell'ostello cercavano lavoro. Il giorno del mio compleanno comprai una torta al cioccolato. Era bello che ci fossero tutte queste torte cheap e gustose al supermercato.
Tornai all'ostello e uno dei polacchi aveva trovato lavoro dunque gli offrii la torta e festeggiammo.
Compivo ventiquattro anni. Il Donatore, che era allora il mio convivente, si dimenticò di farmi gli auguri.
Pensai che volevo proprio essere lì, così, a dividere una torta con sconosciuti e a vagare per Camden Town senza un soldo.
Ma a casa mi aspettavano tre bimbe e un precipizio che immaginavo perseguitarmi. Ogni giorno temevo che ci sarei cascata dentro.
Bè non ci sei caduta. E tuo fratello ha fatto bene a tornare.
RispondiEliminail precipizio, sotto altre forme, a volte ritorna. Non ho scritto a caso :)
EliminaI precipizi, i baratri, le voragini, i buchi neri ... Sono tutte quelle cose che sai essere lì, e lì ci resteranno sempre, come le buche per strada, solo che col tempo impari a schivarle e a non finirci dentro.
EliminaUn abbraccio tenero a te e alle tue donnine.
decisamente un'avventura quella londinese!
RispondiEliminapotevi almeno prendere un palloncino con la droga!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=mePruDnL2KE
londra mi fa sempre più schifo ogni volta che ci torno. città disumana dal consumismo ipertrofico.
RispondiEliminaCredo di essere andata a Londra attorno alle sei o sette volte, ma mi rendo conto che sono andata sempre e solo come turista, non sono mai stati viaggi sentiti, che andassero oltre alle mostre alla tate modern o al ravanare a camden town o ai locali...dunque non mi sento di dire niente. Sono diventata con gli anni una che si spacca le palle a fare il giro nella via dello shopping e in mezzo alle masse di tursti, però suppongo ci sia altro, anche se non l ho visto :)
EliminaIo ci vivo. Non e' disumana. E si e' la piu' cara del mondo. Pero' mi ha dato un lavoro e (l'Inghilterra) una nuova vita. E ho conosciuto marito. E tante altre cose. E' vero che scegliere Londra dove scappare per provare a fare fortuna e' azzardato. E' impossibile rimanerci a lungo pensando di campare di lavoretti ed e' difficilissimo imparare la lingua perche' ci sono pochissimi inglesi. A quel punto meglio andare al Nord, la vita costa un terzo ed e' decisamente piu' facile trovare un impiego temporaneno e soprattutto impari l'inglese. Sono contenta che adesso state meglio. Mo'
RispondiEliminaScusa ma non riesco a commentare come non anonimo.... Mo'
RispondiEliminaImmagino che adesso non ritorneresti indietro....o sbaglio?
RispondiEliminaNo, certo, le bambine sono l'unica scelta che sia valsa davvero la pena.
EliminaNe ero sicura! :-)
EliminaCi sono periodi in cui scrivi meno spesso,e settimane in cui scrivi di più.
RispondiEliminaIo sto vedendo la luce in fondo al tunnel di un abbandono che ha fatto molto male, e quando leggo il tuo blog mi ricordo che questo non mi impedirà di diventare una la donna che voglio essere (e di vestire vintage).
No, niente, volevo solo dirti grazie.
C.
Grazie a te, C, di leggere.
EliminaTutti quelli che incontro vogliono partire, la meta più gettonata è la germania. Stasera ho una bimba in fascia sulla schiena con i dentini in eruzione e una brutta tosse che non passa nemmeno con la cipoolla aperta sul comodino. La sorella é raffreddata e si è già piazzata nel.lettone. abbiamo un letto 140cm e ci dormiremo in quattro. Partirei anch'io subito per la germania, ma quasi sicuramente sbaglierei il mio numero di cellulare sul cv. Stasera però vorrei davvero mollare tutto e andarmene
RispondiEliminaNon so che dire se non che capisco benissimo, per quello che conta.
EliminaCapisco suo fratello in questo post mi sento anch'io in crisi per via del lavoro.
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