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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Come abbiamo fatto il culo alle tabelline

Suppongo qualcuno si sarà accorto che nei giorni scorsi ero un po’ in crisi. I motivi erano tanti e credo anche mediamente sensati, però volevo parlare oggi solo di una delle cose che mi ha mandato in tilt, perché l’abbiamo risolta: le tabelline. Del resto, da grande volevo fare la mamma blogger, dunque non protestate che qui si ha da parlare di cose serie.

Mio fratello e Londra

Il 2007 è stato un anno difficile per mio fratello. Era in crisi nera e ricordo che un giorno mi disse senti io me ne vado, e mi chiese di accompagnarlo all'aeroporto. Lo vidi attraversare il check-in con una vecchia valigia che mi piaceva immaginare fosse di cartone, gli urlai stai bene, appena smetto di allattare Carolina ti vengo a trovare.

Volevo fare l'amazzone

Ciao, in questi giorni la mia vita sembra volermi dire qualcosa, a gran voce. O forse sono semplicemente io che sono particolarmente ricettiva per questo tipo di messaggio.

3 buoni motivi per vivere in un borgo

Cari, mi sentite sempre chiamare BucoDelCulo il posto dove vivo, e pensate sempre che sia una località desolata del far west. Non è proprio così: vivo infatti in un paese (in realtà nella frazione) che è considerato uno tra i più belli in Italia. BucoDelCulo è uno state of mind, non una collocazione geografica, non so se mi spiego. Siccome oggi leggo qua e là che  una giornata FAI, borghi arancioni, blablabla, ho pensato di spezzare una lancia a favore del posto dove vivo, che maltratto spesso. I motivi per visitare un borgo li trovate sul sito della pro loco (ahahah, era una battuta); io ora vi dirò che i borghi che andate a visitare, vantano spesso una discreta qualità della vita. Vi dico tre motivi per cui continuo a vivere qui.

Iliade: tra morti ammazzati e guerrieri queer

Mia madre mi ha passato un libro che le ha passato il suo amico Carlo e ho cominciato a leggerlo per pigrizia, poi è finita che mi sono divertita. E' un adattamento teatrale dell’Iliade ad opera di Alessandro Baricco. Adattamento teatrale significa che l’opera è stata tagliata, e nella fattispecie Baricco ha tagliato le apparizioni degli dèi che a suo dire (dico "a suo dire" perché non ho letto l’opera completa) annacquavano la storia più interessante, quella più epica: la guerra.

Personality test: esisto e sono ISFP

L'altro giorno sono stata a Ravenna per lavoro. Ero vestita come una suora: un vestito blu al ginocchio, leggings, ballerine, una borsa gialla. In genere indosso qualcosa di appariscente per comunicare alle persone che ho qualcosa da dire anche se parlo poco. Quel giorno no. Sono andata con una bella macchina bianca e pulita, con il cambio automatico. Gli occhiali da vista, niente trucco.

Tu pé (tuo padre)

Nota per i posteri: i commenti a questo post sono chiusi. Niente pacche sulle spalle, avevo solo voglia di fissare un ricordo. Scusate. Quando ero piccola, mio padre non lo nominava nessuno, come fosse un obbrobrio. I miei nonni materni, con cui passavo la maggior parte del tempo, le rare volte in cui lo nominavano lo chiamavano "tu pé", in dialetto. Tuo padre, significa. Non "il tuo babbo", "il tuo papà". Anche mia madre avevo l'impressione che di lui non volesse parlare, anche se poi, quando ne parlava, diceva che mio padre lei l'aveva amato moltissimo.

Come si fa ad arrivare a fine mese?

Cari tutti, ieri mattina mi è arrivata una raccomandata, l'ho ritirata dopo quattro giorni, e ancora prima di consegnarmi la busta l'impiegata delle poste mi ha detto che era una multa e che l'avrei dovuta pagare immediatamente, per beneficiare della tariffa ridotta. Io l'ho pagata, poi tornata a casa ho verificato la data, ho rilevato che quel giorno ero a Berlino e ho chiamato mia madre incazzata perché aveva preso una multa con la mia auto. Mia madre l'aveva già pagata.