Al liceo avevo un vecchio pc senza il modem e non ci facevo un cazzo. Ci insegnavano il Turbo Pascal una volta ogni tanto e no, non sono nata nel 1920 e no, non ho mai capito che cosa fosse e che cosa ci potessi fare.
Dicevano che io ero l’anti-tecnologia.
All’università facemmo un esamino di informatica, mi pare ti chiedessero robine base sul pacchetto Office e io sapevo usare Word a malapena. Copiai da Paolo, superai l’esame, ma secondo me lo avevo un po’ fatto incazzare perché finito di copiare consegnai assieme i nostri due esami.
Finita l’università, ci avevo il portatile del Donatore, le gemelle che non dormivano mai e Carolina nella pancia, e ho detto, vabbè, forse ha senso che investo due soldi nella patente europea del computer, tale ECDL. Ci avevano convinti tutti, soldi buttati. Non potevo permettermi le lezioni e così andai in ufficio dal Donatore e mi stampai il manuale di Word e quello di Excel e cominciai a studiare alla sera, e mi dissero sei l’anti-tecnologia non ce la farai mai e invece diedi tutti gli esami in pochi mesi, anche Access.
Poi qualche anno dopo a un colloquio mi chiesero Ma tu conosci il linguaggio HTML? e io non lo conoscevo, così mi comprai HTML e CSS for dummies e adesso le basi le ho, so fare un bel po’ di robine digitali, conosco le regole del seo, dell’usabilità e dell’email marketing. Niente grafica, ma insomma, magari un giorno.
Poi al colloquio del mio precedente lavoro mi dissero che avevano bisogno di una persona che li aiutasse a costruire il sito, che fosse referente dei clienti, che fosse qualcuno di cui fidarsi. Mi assunsero, il primo giorno mi dissero ah, dimenticavamo, devi fare anche la contabilità, e mi lasciarono da sola per buona parte del tempo, da subito. Aprii tutti i raccoglitori, guardai tutte le fatture per una settimana, i vecchi bilanci, la posta, cercai di capire quali erano i fornitori. Cercai “fatturazione” su Wikipedia, poi cercai “Iva” e anche “forme societarie”. Poi siccome dovevo rispondere ai clienti e scrivere la newsletter, studiai la normativa di settore. Imparai come funzionava il cms per scrivere i testi sul sito, la piattaforma per le newsletter e poi anche l’home banking e il gestionale. Imparai a tenere la contabilità (non particolarmente bene), anche se avevo fatto il linguistico e in matematica avevo sempre avuto n.c. perché non mi presentavo mai a un compito in classe. Alla maturità uscì matematica e io lasciai in bianco; poi per fortuna feci bene tema e orale.
Per dire che ci avevo creduto davvero che ero l'anti-tecnologia e l'anti-amministrazione.
All'università ho pensato che l'esame di filosofia politica non l'avrei mai passato, fa' che mi chieda Marx così almeno evito l'umiliazione della scena muta, mi ha chiesto Marx e ho preso trenta e lode. La sera del diciannovesimo compleanno di Alice, ho pensato che il suo fratellastro era troppo bello per guardarmi e invece mi chiese di uscire eccetera eccetera.
La sera che sono tornata a casa dall’ospedale con Carolina avevo litigato con il Donatore, che poi era sempre il fratellastro di cui sopra, ed ero da sola con tutte e tre le bimbe, mi esplodevano le tette gonfie di latte e piangevo e ho pensato millemila volte che non ce l’avrei mai fatta.
Da bambina pensavo che ce l'avrei mai fatta, a fare la mamma, perché quando sentivo un bambino piangere mi montava una rabbia che avrei voluto picchiarlo forte e avrei voluto che i suoi genitori abbracciassero me.
A volte non ce l’ho fatta davvero, a fare le cose. Altre sì. A volte ce l'ho fatta bene, altre così così.
Ora mi sono comprata una chitarra. Ho bisogno di smettere di pensare alle menate e di pensare alle cose serie, come a produrre suoni e vibrazioni.
Non so le note. Canto di merda.
Un ragazzo carino e puro mi ha detto che la chitarra andrebbe accordata.
Non so da dove partire.
Credo da Wikipedia. Ce la faccio eh.
ps. Se qualcuno ha voglia di insegnarmi a produrre suoni e vibrazioni (naturalmente pagherei la mia quota proletaria), dalle parti di Faenza, mi scriva.
Dicevano che io ero l’anti-tecnologia.
All’università facemmo un esamino di informatica, mi pare ti chiedessero robine base sul pacchetto Office e io sapevo usare Word a malapena. Copiai da Paolo, superai l’esame, ma secondo me lo avevo un po’ fatto incazzare perché finito di copiare consegnai assieme i nostri due esami.
Finita l’università, ci avevo il portatile del Donatore, le gemelle che non dormivano mai e Carolina nella pancia, e ho detto, vabbè, forse ha senso che investo due soldi nella patente europea del computer, tale ECDL. Ci avevano convinti tutti, soldi buttati. Non potevo permettermi le lezioni e così andai in ufficio dal Donatore e mi stampai il manuale di Word e quello di Excel e cominciai a studiare alla sera, e mi dissero sei l’anti-tecnologia non ce la farai mai e invece diedi tutti gli esami in pochi mesi, anche Access.
Poi qualche anno dopo a un colloquio mi chiesero Ma tu conosci il linguaggio HTML? e io non lo conoscevo, così mi comprai HTML e CSS for dummies e adesso le basi le ho, so fare un bel po’ di robine digitali, conosco le regole del seo, dell’usabilità e dell’email marketing. Niente grafica, ma insomma, magari un giorno.
Poi al colloquio del mio precedente lavoro mi dissero che avevano bisogno di una persona che li aiutasse a costruire il sito, che fosse referente dei clienti, che fosse qualcuno di cui fidarsi. Mi assunsero, il primo giorno mi dissero ah, dimenticavamo, devi fare anche la contabilità, e mi lasciarono da sola per buona parte del tempo, da subito. Aprii tutti i raccoglitori, guardai tutte le fatture per una settimana, i vecchi bilanci, la posta, cercai di capire quali erano i fornitori. Cercai “fatturazione” su Wikipedia, poi cercai “Iva” e anche “forme societarie”. Poi siccome dovevo rispondere ai clienti e scrivere la newsletter, studiai la normativa di settore. Imparai come funzionava il cms per scrivere i testi sul sito, la piattaforma per le newsletter e poi anche l’home banking e il gestionale. Imparai a tenere la contabilità (non particolarmente bene), anche se avevo fatto il linguistico e in matematica avevo sempre avuto n.c. perché non mi presentavo mai a un compito in classe. Alla maturità uscì matematica e io lasciai in bianco; poi per fortuna feci bene tema e orale.
Per dire che ci avevo creduto davvero che ero l'anti-tecnologia e l'anti-amministrazione.
All'università ho pensato che l'esame di filosofia politica non l'avrei mai passato, fa' che mi chieda Marx così almeno evito l'umiliazione della scena muta, mi ha chiesto Marx e ho preso trenta e lode. La sera del diciannovesimo compleanno di Alice, ho pensato che il suo fratellastro era troppo bello per guardarmi e invece mi chiese di uscire eccetera eccetera.
La sera che sono tornata a casa dall’ospedale con Carolina avevo litigato con il Donatore, che poi era sempre il fratellastro di cui sopra, ed ero da sola con tutte e tre le bimbe, mi esplodevano le tette gonfie di latte e piangevo e ho pensato millemila volte che non ce l’avrei mai fatta.
Da bambina pensavo che ce l'avrei mai fatta, a fare la mamma, perché quando sentivo un bambino piangere mi montava una rabbia che avrei voluto picchiarlo forte e avrei voluto che i suoi genitori abbracciassero me.
A volte non ce l’ho fatta davvero, a fare le cose. Altre sì. A volte ce l'ho fatta bene, altre così così.
Ora mi sono comprata una chitarra. Ho bisogno di smettere di pensare alle menate e di pensare alle cose serie, come a produrre suoni e vibrazioni.
Non so le note. Canto di merda.
Un ragazzo carino e puro mi ha detto che la chitarra andrebbe accordata.
Non so da dove partire.
Credo da Wikipedia. Ce la faccio eh.
ps. Se qualcuno ha voglia di insegnarmi a produrre suoni e vibrazioni (naturalmente pagherei la mia quota proletaria), dalle parti di Faenza, mi scriva.
Io potrei insegnarti solo la canzone del sole. pero' mi piacerebbe tanto farlo.
RispondiEliminaEh, ma non siamo proprio vicine :)
EliminaIo ti ho detto che via skype si possono fare anche lezioni di chitarra?
RispondiEliminaGae, non vorrei portare via tempo a te che ci hai i bimbi...io negli ultimi 3 giorni ho cagato solo la chitarra :)...le mie figlie si sentono orfane.
EliminaAndranno anche a letto ad una certa ora, no? Vabbè, senti: tienila come possibilità per un confronto e/o per dubbi o perplessità. Alla fine è un'occasione anche per me di prendere il mano "il ferro" che altrimenti lo porto solo in chiesa come le vecchiette la domenica. ;)
EliminaSpiacente, io non saprei aiutarti. Comprai una chitarra all'inizio delle superiori ma l'entusiasmo mi passò una volta acquisito in repertorio il rif di "Smoke on the water". Regalai la chitarra alla figlia di un collega, ne ho persa ogni traccia. Una chitarra da cantina.
RispondiEliminaMortacci :)
Eliminaio suonavo i Nirvana anplagghed in niu iork. E poi vivaldi sul violino. Ottima terapia, la musica.
RispondiEliminaWow mi ci vedo col capello sulla faccia a rantolare "where did u sleep last night":)
EliminaPeccato per la distanza, col marito chitarrista in progress avreste fatto faville. Baci Sandra frollini
RispondiEliminaSalutacelo, comunque!
Eliminaio all'epoca arpeggiavo giochi proibiti e nothing else matter dei metallica. poi fine. però canto ancora. adoro cantare. e costa meno fatica che suonare. per me intendo.
RispondiEliminaIo sono un cane però canto di brutto anch'io.
Eliminapeccato che non stia dalle parti di faenza, almeno davo un senso agli anni di conservatorio!
RispondiEliminaPeccato sì.
EliminaIo sono l'anti musica, nemmeno la scala col flauto dolce sapevo fare...
RispondiEliminaIn bocca al lupo!
Io neppure, comunque :)
EliminaHo due gemelline e bò, anche se il post non è incentrato sui figli, mi è venuto da piangere...
RispondiEliminaNu perché? :)
EliminaDevi avere proprio un bel cervello se sei riuscita a prendere l' ecdl studiando i manuali! E anche per il resto delle cose. Ma già si era capito.
RispondiEliminaCol manuale ho fatto solo i primi due, word ed excel. Poi mi sono accorta che era davvero un sacco di studio inutile e ho fatto gli altri esami solo con l'apposito libro (mi pare, ma forse dico una cazzata...)
Eliminasei un portento!
RispondiEliminaDue gemelli anche io più una più grande ( tre anni e nove mesi di più). Single da tantissimo, ma con un babbo stra- presente ( anche troppo, se riguarda me) . Dimenticavo... sono pure nonna di Unai,21mesi..... totale 55 anni.
RispondiEliminaTi adoro.
Leggerti è leggere me stessa e ritrovare la mia vita incasinata.
Leggerti è enorme tenerezza ( hai l'età di mia figlia)
Leggerti è capirti
Leggerti è ridere ma anche avere il magone
Leggerti è romagna ( sono a genova ma con radici tra marche e romagna)
Leggerti è che mi piace
Leggerti è sai che ti dico? L'uomo per te c'è, da qualche parte. Ma deve essere all'altezza. Non ti accontentare. Non ti puoi accontentare.Non cercarlo . ARRIVA.
Sei davvero meravigliosa e dai un bacio alle bimbe Emanuela
Emanuela, grazie!
Elimina"L'uomo per te c'è, da qualche parte. Ma deve essere all'altezza. Non ti accontentare. Non ti puoi accontentare."
Mi sento un pochino più motivata, davvero :)
Sei intelligente e tenace! Ma questo già lo sai... :)
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