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Berlin and I

Ciao,
tornata ieri da Berlino e sono un po' malinconica. Sono stata così bene che mi sento un cane tornato alla catena.
Certo, le bimbe mi sono mancate, quella loro vocina, e il profumo dei loro capelli e i loro abbracci e Lucia che è affettuosa come un sanbernardo e Camilla che è calma e buona e Carolina che è biondina e passionale e se non guardi solo lei, ringhia. Mi sono mancate sinceramente, però dirlo sembra falso dunque non l'ho detto a nessuno, solo a loro.
Ho pensato a delle cose molto importanti in queste ferie e pensare alle cose molto importanti non è che faccia stare molto bene. Ho pensato che sono sempre stata mansueta e forte come un asino alla corda, e che è ora di cominciare a scalciare coloro che tirano quella corda fino a togliermi il respiro. Unico buon proposito settembrino ma conto di farcela. Ho un progetto ambizioso: quello di essere felice. E di smettere di accontentarmi di quello che ho solo perché in passato ho mangiato molta più merda di oggi.
E' uno di quei progetti che ti guardano scettici e pensano che non ce la puoi fare, ed è proprio per questo che so che ce la posso fare.
Ma torniamo a Berlino, dico metaforicamente.
Non vi vorrei annoiare con i dettagli perché mi ricordo che c'erano questi amici di mia madre e di suo marito che quando tornavano dai viaggi da Sai Baba invitavano tutti gli amici a vedere le diapositive e gli amici andavano solo per gentilezza ma si sfracellavano i coglioni. Dunque condivido pochi pensieri e poche foto. Vi lascio comunque qualche link, voleste approfondire.
Come l'anno scorso a Lisbona, ho cercato di evitare i circuiti più turistici. Certo, non che io abbia scoperto qualcosa che nessun altro ha visto, però mi sono mantenuta ai margini della folla, perché mi andava così.
A volte ho pensato, altre semplicemente non ho pensato a niente, altre ancora ho cercato di fare entrare dentro di me l'energia dei luoghi, per sentirli meglio. Essere sola mi ha aiutato moltissimo, in questo, perché le parole mi distraggono. Questo non vuol dire che le, diciamo dieci, persone che amo di più non siano eccezionali. Vuol solo dire che avevo bisogno di stare sola con Berlino. Ed è stato molto bello.


Friedrichschain and I. Ho alloggiato in questo quartiere a sud est, un tempo operaio, oggi luogo abbastanza fricchettone e molto vivo. La domenica c'è il mercatino dell'usato della Boxhagener Platz. Si mangia a manetta ovunque, qualunque cosa. I fricchettoni fanno stare i bambini al parco semi-nudi :). C'è gente che suona per strada, gente che si rilassa, famiglie che non sembrano bigotte.


Raw Area - Friedrichschain. Mi sono innamorata di questo posto. Complesso industriale abbandonato, è ora un luogo particolarissimo, dove convivono associazioni culturali, musica elettronica, arrampicata, ravers, punkabbestia, fricchettoni e un sacco altre robe. Una meraviglia la domenica pomeriggio.


Museo ebraico - Kreuzberg. Kreuzberg è un quartiere multiculturale. Una parte del quartiere è "pettinata" e meta dei turisti. L'altra, Kreuzberg 36, è la vera anima. Io vi ho fatto una passeggiata, e ho trovato: locali a manetta, una grande festa di metallari, omo - bar, zona turca.
Il museo ebraico suppongo si trovi nella parte "pettinata", ma non ne sono certa. E' un posto splendido e molto interattivo, a cominciare dal meraviglioso complesso architettonico che è fortemente esperienziale. Mio fratello sarebbe impazzito per l'edificio.


Bernauer Strasse. I resti del muro sono da vedere e sopravvivono in diversi punti della città, quasi tutti pieni di turisti. Io sono capitata qui per caso e non c'era quasi nessuno, dunque ho potuto passeggiare e leggere qua e là le storie delle persone, dei morti, dei fuggitivi, della chiesa e del cimitero, e ho potuto versare due lacrime senza condividerle con migliaia di persone e senza sminuire l'esperienza attraverso souvenir con pezzi di muro e altre amenità (oh, son gusti, se a voi piacciono i souvenir va benissimo :D).


Decostructing Falce&Martello. Questo quadro (il titolo l'ho inventato eh) di Andy Warhol è esposto all'Hamburger Banhof. Anche questo posto ha un'architettura molto bella, è un'ex stazione. Per quanto mi riguarda contiene arte un po' troppo concettuale (gli artisti secondo me si drogano), però se volete giocare ai piccoli hipster è un'esperienza molto piacevole, merita una passeggiata, se non altro per farsi selfie. :)

Prima di partire sono stata con le bimbe un paio di giorni a Cesenatico. Ho conosciuto una ragazza, separata con una figlia grande. Ci siamo scambiate qualche parola su di noi, sulle nostre speranze, su quello che facciamo e su quello che desideriamo.
Prima di andare, lei mi ha salutato dicendo: "E' stato bello conoscerti, le tue figlie sono splendide e andrà tutto bene". Io ci ho creduto.

Commenti

  1. hai fatto bene. Son contento.
    per essere felice vai tranqui, ci vuole niente. vino ne hai?
    Per tutto settembre dico.

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  2. L'alcol rende felici ma poi il giorno dopo sei ancora più in down.

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  3. Si può essere felici a tratti. Per sempre è una tale rottura di coglioni. Che poi diciamocelo pure è la ricerca della felicità che è intrigante. Il trovarla è bello sì, e dopo?

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  4. Sarei partita volentieri anche io con te. Sono una silenziosa non ti saresti manco accorta della mia presenza. ;-)

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  6. Non sono mai stata a Berlino, ma è uno di quei posti in cui mi prometto di andare al più presto... e le tue indicazioni si potrebbero rivelare davvero utili!
    Se riesco, pure io voglio farmi la prima vacanza in solitaria... ma per i trent'anni... mi voglio regalare NY!

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    1. Wow! Sarà splendido! Io sono stata da piccola, con mia madre, mio fratello e il marito di mia madre...non ricordo molto ma gli Usa sono certamente impressionanti. Forse per via che in Europa viviamo un po' in una "sudditanza dell'immaginario", non so come dire.

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  7. il palazzo del museo ebraico ha impressionato molto anche me che di architettura non ne capisco proprio nulla.. ho fatto tantissime foto, stupendo !! essere felice? e` un buon proposito e secondo me si avverera` nel frantunque che provi !!!
    eli da cork

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    1. Dice mio fratello che un sacco di gente va al museo ebraico solo per vedere l'edificio. In effetti è la caratteristica indubbiamente più interessante. Pazzesco che razza di esperienza possano regalarti dei semplici muri.

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  8. Un post che ricorda che fa intravvedere il futuro. Che bellezza. Brava Polly

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