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Questa comica che sono i miei disturbi oculistici

Se non fosse che alcune volte provo dolore, il mio problema agli occhi sarebbe qualcosa di piuttosto comico.

Ho pellegrinato per vari oculisti faentini e ancora non siamo giunti al dunque: per fortuna gli amici si sono prodigati nel fornirmi nominativi di centri d'eccellenza e poi ho anche trovato questo sito di un'associazione fichissima, per la prevenzione alla cecità, che ha un numero verde al quale un oculista risponde ogni mattina. E insomma, ho espresso i sintomi, letto il quadro clinico, e mi sono sentita rispondere che potrebbe essere uveite. Dunque quando ho chiamato la clinica consigliatami da un'amica, ho detto subito quale problema sospettavo di avere, e mi hanno dato il riferimento di una dottoressa che almeno ha sentito nominare questa patologia, spero. Anche solo incidentalmente.

Nel frattempo, i disturbi continuano. Se la prima volta mi sono bendata, sono andata in paranoia e mi sono chiusa in casa al buio, ora me la cavo meglio.
Quando mi piglia, circa settimanalmente, nomino una delle mie figlie "assistente della cieca", e la nominata è felicissima di assistermi, mentre le altre due sono gelose e odiano la sorella per un giorno, così che mi ritrovo a separarle andando a tastoni.
Se l'occhio o gli occhi fanno molto male, oltre che essere iniettati di sangue, lo/ li bendo. Non avendo mai comprato il nastro adesivo, creo delle precarie fasciature con garza sterile e nastro da pacco, oppure direttamente con un foulard.
Se invece il fastidio è meno intenso mi limito a spegnere tutte le luci e a mettere gli occhiali da sole. Capita quindi che consumiamo i pasti al buio.
Se bendo un occhio ho la visione in 2D, dunque a volte faccio cose un po' scenografiche (dico scenografiche perché penso a quel film di Paolo Villaggio, Ho vinto la lotteria di Capodanno, alla scena dei ciechi) tipo che verso l'acqua e scazzo completamente il bicchiere.
Oppure faccio ridere perché intrattengo conversazioni con i rayban e peraltro, siccome i rayban non sono graduati e io sono molto miope, per leggere devo mettere le scritte a due centimetri dagli occhi.



Non potendo leggere né tantomeno utilizzare il pc, ne approfitto per fare qualche lavoro di casa andando a tasti, o anche per non fare niente.
Tipo l'altro giorno mi sono seduta al tavolo della cucina (cioè, immaginate la scena) e con l'occhio non bendato guardavo http://www.volevofarelarockstar.com/2013/11/me-lo-ha-detto-un-uccellino.htmlla cinciallegra che continua a passeggiare sul davanzale e il gatto frustratissimo che la guarda  da dietro la finestra, ora producendo sinistri ultrasuoni, ora fingendo una rassegnazione omicida.
Quando comincia a passare il dolore, metto gli occhiali e comincio a vedere il disordine che abbiamo prodotto io e le bambine in una giornata e si affaccia il pensiero dell'inquietante romanzo di Saramago, Cecità (bellissimo e bestiale. Non il migliore dello scrittore portoghese. Se non avete lo stomaco di ferro evitate).
E ora, visto che dice che la vitamina C fa bene alla vista, vado a sgranocchiare due Zigulì.

Commenti

  1. Non so cosa sia la uveite ma una volta ho avuto una terribile infezione agli occhi che non passava mai e poi ho provato l'argento colloidale della Crystal e mi è passato tutto. I fan della Reinville o della Hay ti direbbero che c'è qualcosa nella tua vita che non vuoi vedere uahahahaha 0_o. Bello il tuo precedente post sulle vacanze in cui facciamo quello che in realtà dovremmo fare per forza anche quando non siamo in vacanza. Rende proprio bene la nostra vita forzatamente incoerente. Buon anno cara, ce la farai e andrà tutto molto molto bene!!! Jane

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    1. Sento anch'io che il 2014 porterà belle cose. Un bacio!

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  2. Mi dispiace, ma vedo che la prendi, come tuo solito, alla garibaldina. Ciao e buon anno.

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  3. Figlia di un quasi-cieco, ho sempre avuto l'incubo di perdere la vista e vivo persino la mia crescente necessità di occhiali come una tragedia. Quindi stimo molto il tuo approccio. Peraltro ho appena ieri visto il film tratto da quel romanzo e sono ancora un po' sottosopra: bellissimo e bestiale, come hai detto tu, nonostante uno si aspetti il solito film hollywoodiano.

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    1. Ho visto solo il trailer e ho fatto fatica a togliermelo dalla testa. Già nel libro c'è stato un punto dove ho pensato che lo avrei abbandonato.

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  4. Ciao, io lo so che ti avranno dato numerosi contatti, ma a Torino c'è l'ospedale Oftalmico, che è ovviamente specializzato in tu-sai-cosa. Se vuoi venire per qualche visita, ti ospito molto volentieri. In bocca al wolf

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    1. Ah, dài, grazie. Per ora ho trovato questa oculista di un centro modenese che riceve anche vicinissimo a casa mia, vediamo che dice, vado tra tre giorni.

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  5. caspita mi dispiace, come dice Alberto credo che sia importante il modo in cui stai reagendo... come forse già sai lavoro in un centro di riabilitazione visiva, se hai bisogno di informazioni e altri non ti preoccupare chiedi pure, se posso essere utile.
    un abbraccio

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  6. Cavolo! Mi dispiace per quello che ti sta accadendo, e poi essendo io stessa molto miope mi è venuto facile immedesimarmi nella tua storia, ma allo stesso tempo non riuscivo a smettere di ridere.
    Mi piace il tuo modo di approcciarti alle cose! Grande stima! Ti auguro di risolvere il tuo problema quanto prima possibile! Ciao!

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  7. Ah, quindi ho fatto bene a mollare "cecità"... l'ho fatto per mancanza di tempo, in realtà, dopo 5 pagine. E no, niente stomaco di ferro.
    Conosco diversi ciechi e dalla loro frequentazione ho imparato due cose: che fanno cose che non mi sarei potuta immaginare, e che è meglio non diventare ciechi.
    In bocca al lupo

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    1. Mi dicono che Saggio sulla lucidità è persino peggio.

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