Quando ero piccola, un pomeriggio, ricordo vividamente che ero seduta sulla poltrona di mio nonno, con le gambe molli su un bracciolo e la testa sull'altro, quando uno dei miei zii, allora poco più che ventenne, entrò in casa molto arrabbiato e urlando contro sua madre, mia nonna, diede un pugno al frigorifero, in alto, nello sportello del congelatore.
Ricordo che quell'episodio mi segnò.
Nello sportello rimase una conca, per moltissimi anni.
Io guardavo quella conca, la toccavo, e ricordo perfettamente quel cerchio irregolare con quelle crepe quasi a raggiera, ruvide. Cercavo di coprire quel buco con le figurine che trovavo dentro ai formaggini Susanna, ma rimaneva sempre lì, e quell'episodio che mi aveva spaventata non scompariva mai.
L'altra sera raccontavo a Bea, sul mio divano, di quanto sia amplificata la sensibilità dei bambini. Di quanto questo episodio, ora, non mi toccherebbe, perché cercherei di capire perché mio zio è arrabbiato, e poi lo giudicherei: direi che se è successo avrà sbagliato anche lui, direi che non si perdono le staffe così.
Bea ha risposto: "Non sono i bambini ad avere i sentimenti amplificati, sono gli adulti che li hanno ridotti".
Ricordo che quell'episodio mi segnò.
Nello sportello rimase una conca, per moltissimi anni.
Io guardavo quella conca, la toccavo, e ricordo perfettamente quel cerchio irregolare con quelle crepe quasi a raggiera, ruvide. Cercavo di coprire quel buco con le figurine che trovavo dentro ai formaggini Susanna, ma rimaneva sempre lì, e quell'episodio che mi aveva spaventata non scompariva mai.
foto presa gratuitamente da morguefile.com Credits: dhester |
L'altra sera raccontavo a Bea, sul mio divano, di quanto sia amplificata la sensibilità dei bambini. Di quanto questo episodio, ora, non mi toccherebbe, perché cercherei di capire perché mio zio è arrabbiato, e poi lo giudicherei: direi che se è successo avrà sbagliato anche lui, direi che non si perdono le staffe così.
Bea ha risposto: "Non sono i bambini ad avere i sentimenti amplificati, sono gli adulti che li hanno ridotti".
Grande risposta e grande testa la tua bimba!!! Purtroppo, ha ragione, sono gli adulti ad essere spesso congelati e a non lasciarsi andare alle emozioni...
RispondiElimina(Bea è un'amica :) )
EliminaHa ragione da vendere.
RispondiEliminaUn bocca in lupo per i tuoi occhi!
ci congeliamo per sopravvivere. credo. bacio. jane
RispondiEliminaMamma mia quanta verità!
RispondiEliminaChe piccola saggia ;)
Ed è brutto soprattutto quando perdiamo la capacità di essere scossi e sconvolti dalle manifestazioni di violenza incontrollata e irrazionale, perché la lasciamo libera di diffondersi.
Nu figurati, bea è una mia amica! :)
EliminaCaspita che lezioncina! :)
RispondiEliminaIl tuo post mi ha fatto venire in mente un pugno su una vecchia radio su cui avevamo poi messo un adesivo. Ma il segno non se ne è mai andato.
"Sono gli adulti che li hanno ridotti". Me lo devo ricordare!
parole sante ... la spiazzante "sensibulità" del mio bimbo di tre anni mi commuove incredibilmente, anche se lo vedo che prova a parlare a degli amici che presi dai loro giochi non lo ascoltano ... io correrei ad abbracciarlo ... a proteggerlo ... dura fermarsi ... quanto è giusto proteggerli dal dolore? dai colpi in quella pellicola fragile che diventerà sclerotica a furia di cicatrici ... sono colpi necessari? sono tutti necessari? no ... è faciel riconoscerli? no
RispondiEliminaDonna saggia, Bea.
RispondiEliminaCerte volte io ripenso alle litigate dei miei, a come mi hanno segnato e a come oggi, invece, le consideri prassi quotidiana, perché sono simili a quelle mie e di mio marito.
Si, beh, un po' ed un po'... anche se alle volte, quando mi viene da prendere i miei figli per le orecchie, metti al supermercato, perché mi fanno impazzire, penso a tutte le volte che ho giudicato male una mamma o un papà che sgridavano pesantemente i figli in luogo pubblico. Adesso mi fa meno effetto perché capisco meglio.
RispondiEliminainfatti io a mia mamma ci voglio più bene :)
EliminaChe meraviglia di risposta. Ricordo che quando sgridai per la prima volta mio figlio non riuscii a trattenere le lacrime. Lui era perfetto così (avrà avuto un anno e mezzo), era natura pura ed io ero stata costretta a limitarlo, a deluderlo. Lo sentii come un sopruso mio nei suoi confronti: certo era una sgridata giusta e che lo proteggeva da un pericolo che lui non aveva saputo valutare. Ma lo vidi deluso e, quando girò la sua testolina fuori dal mio sguardo, piansi. Ancora, in una parte del mio cervello, conservo il desiderio di vederlo completamente libero, privo di condizionamenti, di paure, di ombre. Ma se così fosse non sarebbe un uomo...
RispondiEliminache poi anche i limiti insegnano, sai.
EliminaNon sono molto d'accordo. Penso piuttosto che ai bambini le cose rimangano molto più impresse perchè non sono in grado di spiegarle, non avendo gli strumenti necessari al farlo.
RispondiEliminaNon credo nemmeno si tratti di sensibilità, ma semplicemente di esperienza.
L'esperienza però ci porta a giudicare le persone, e finiamo per guardarle sempre meno imparzialmente.
EliminaCredo che il giudizio sia evitabile, non così la valutazione.
EliminaDi fatto, l'imparzialità è impossibile, posto che i filtri ci sono per forza di cose. Ma anche sostenere che i bambini non giudichino è abbastanza lontano dalla realtà però...
io mi ricordo che un giorno dal balcone dello studio del mio babbo gettavamo in strada garofani rossi. Aveva vinto un sindaco socialista. La memoria non selettiva. Penso che sia questo.
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