Tipo ieri sera sono finita dentro a una scena da commedia dell'orrore, non so se ricordate il maggiordomo senza braccio di Scary Movie.
Esco a cena con il Donatore e le bimbe.
Le bimbe sono abbastanza esaltate e tra me e lui c'è sempre un punzecchiamento che per la prima mezz'ora fa persino ridere, dopo diventa aggressione reciproca. Dunque immaginate il clima.
Lui ha prenotato. Il ristorante, alle 20.30 di sabato sera, è completamente deserto. Pensate a noi che entriamo e diciamo:
"Siamo cinque, abbiamo prenotato". E' ridicolo, no?
E' una trattoria arredata come un ristorante credo negli anni 80, sapete, tre forchette, due coltelli, i tendaggi, le tovaglie e i fiori finti tipo "Prima Comunione con i tuoi, Natale con i tuoi e Pasqua con i tuoi".
Radio Tic Tac a volume troppo alto, c'è Seventy-four Seventy-five.
Il proprietario, un uomo stanco sui sessanta, ha un grembiule da oste, una camicia scura che mi fa sempre pensare alla mancanza di pulizia. Mi viene in mente quella volta, quella trattoria che eravamo solo io, il Donatore, Alice, il suo ragazzo, il Donatore che litiga con Alice e la tensione.
Ordiniamo, l'oste è gentilissimo e dice continuamente grazie. Chiede se dopo al primo vogliamo della misticanza, diciamo sì, ma io non so cosa sia, credo verdura.
Va in cucina, e io sospetto che cucini lui. Anzi, ne sono certa, ma cucina molto bene.
Le bambine sottolineano continuamente che non c'è nessuno. L'oste finge che in cucina ci sia un cuoco, dice a Carolina, il cuoco ti ha fatto una porzione abbondante. Ma la cucina è vicina e io non sento nessuno parlare.
Torna e dice siete i primi clienti del 2014, dopo vi offro il liquore, e forse nota le facce imbarazzate, e si corregge, però le feste sono andate molto bene.
Non entra nessuno, finiamo il pasto, è buono e spendiamo poco.
Stiamo per uscire che entra un uomo con un ragazzo. L'oste lo accoglie con tante feste, dice che è sempre il benvenuto, i due si siedono al tavolo e il signore è un prete, l'altro ha poco più di vent'anni. L'oste offre una bottiglia di vino. Io e il Donatore ci guardiamo sgomenti, lui mi dice che schifo, io gli dico non pensare sempre male, ma l'ho pensato anch'io.
Ce ne andiamo. Le bimbe dormono da lui.
Io torno a casa sola in macchina e canto:
"Vuoti di memoria non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia, piccolissimo particolare ti ho perduto senza cattiveria",
ma non piango, perché mi si sono seccati gli occhi.
Esco a cena con il Donatore e le bimbe.
Le bimbe sono abbastanza esaltate e tra me e lui c'è sempre un punzecchiamento che per la prima mezz'ora fa persino ridere, dopo diventa aggressione reciproca. Dunque immaginate il clima.
Lui ha prenotato. Il ristorante, alle 20.30 di sabato sera, è completamente deserto. Pensate a noi che entriamo e diciamo:
"Siamo cinque, abbiamo prenotato". E' ridicolo, no?
E' una trattoria arredata come un ristorante credo negli anni 80, sapete, tre forchette, due coltelli, i tendaggi, le tovaglie e i fiori finti tipo "Prima Comunione con i tuoi, Natale con i tuoi e Pasqua con i tuoi".
Radio Tic Tac a volume troppo alto, c'è Seventy-four Seventy-five.
Il proprietario, un uomo stanco sui sessanta, ha un grembiule da oste, una camicia scura che mi fa sempre pensare alla mancanza di pulizia. Mi viene in mente quella volta, quella trattoria che eravamo solo io, il Donatore, Alice, il suo ragazzo, il Donatore che litiga con Alice e la tensione.
Ordiniamo, l'oste è gentilissimo e dice continuamente grazie. Chiede se dopo al primo vogliamo della misticanza, diciamo sì, ma io non so cosa sia, credo verdura.
Va in cucina, e io sospetto che cucini lui. Anzi, ne sono certa, ma cucina molto bene.
Le bambine sottolineano continuamente che non c'è nessuno. L'oste finge che in cucina ci sia un cuoco, dice a Carolina, il cuoco ti ha fatto una porzione abbondante. Ma la cucina è vicina e io non sento nessuno parlare.
Torna e dice siete i primi clienti del 2014, dopo vi offro il liquore, e forse nota le facce imbarazzate, e si corregge, però le feste sono andate molto bene.
Non entra nessuno, finiamo il pasto, è buono e spendiamo poco.
Stiamo per uscire che entra un uomo con un ragazzo. L'oste lo accoglie con tante feste, dice che è sempre il benvenuto, i due si siedono al tavolo e il signore è un prete, l'altro ha poco più di vent'anni. L'oste offre una bottiglia di vino. Io e il Donatore ci guardiamo sgomenti, lui mi dice che schifo, io gli dico non pensare sempre male, ma l'ho pensato anch'io.
Ce ne andiamo. Le bimbe dormono da lui.
Io torno a casa sola in macchina e canto:
"Vuoti di memoria non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia, piccolissimo particolare ti ho perduto senza cattiveria",
ma non piango, perché mi si sono seccati gli occhi.
Grande citazione.
RispondiEliminaE racconto in bilico tra malinconia ed ironia.
Brava.
Dio mio quel maggiordomo. E' l'archetipo del "c'è qualcosa che non va ma non voglio dire cosa".
EliminaAnche se io mi riferivo alla citazione musicale. :)
Elimina«Ci sono stati dei momenti belli ma li ho persi già.»
RispondiEliminaEra "intensi"...ma va bene lo stesso ;-)
EliminaAvevo appena aperto youtube per caricare una qualche canzone pop inglese e sbarazzina, e mi ritrovo ad ascoltare Bersani, perché Giudizi Universali mi fa piangere ma è meravigliosa...
RispondiEliminaoddio, ti ho salvato la vita allora.
EliminaAdoro la tua intensità, il tuo sguardo sulle cose. Spero sempre che posterai qualcosa perché credo mi migliorerà per forza la giornata...
RispondiEliminagrazie :)
EliminaIl prete - il ragazzo - l'oste malinconico (ho pensato che in cucina, prima della vostra prenotazione, fosse intento a sistemare una corda con nodo scorsoio sul soffitto) e le decorazioni imbarazzanti. Non male, direi.
RispondiEliminaE comunque Bersani riesce a massacrare, con quel pezzo, per quanto è intenso.
ahahah, il nodo scorsoio in cucina XD
EliminaNon oso immaginare cosa ci sia dietro, mmh.
RispondiEliminaTogliti i brutti pensieri . Non è passato molto tempo dal mio pasteggiare in trattoria con una suora e allegramente . Lei di bianco vestita io in minigonna
RispondiEliminaMagari era suo figlio :)
RispondiEliminaihih
EliminaQuella canzone è davvero particolare disegna parecchie situazioni e fa sognare ad occhi aperti...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaups, il tuo commento è sparito anche questa volta.
EliminaVabbe ma calmati pazzoide!!!
RispondiEliminaparli con me?
EliminaCon quello sopra che hai cancellato.
EliminaCiao Polly,
RispondiEliminaPensi mai seriamente di poter tornare insieme? O di riuscire a lasciarti questa storia alle spalle? Per come ne parli sembra che sia qualcosa di sospeso... Forse sono io troppo romantica...
Boccadirosa
Impossibile :)
EliminaE comunque la canzone e' un capolavoro per descrivere quello che si prova quando un amore finisce nella testa e continua nel cuore... Mi viene da piangere già quando attacca il giro di pianoforte
RispondiEliminaBoccadirosa