Tra le cose che mi rendono un po' socialmente inaccettabile, c'è questo mio horror pleni che rende ansiogene le feste a me e a chi malauguratamente mi sta attorno.
Ho già sprecato molte ditate sulla tastiera per dire che non amo il Natale (che poi amare o odiare il Natale sono sentimenti così mainstream), ma non credo di avervi mai raccontato l'ansia che mi crea l'oggettistica che a Natale si riproduce per antonomasia.
Per me è una vera e propria fobia, che in qualche trattato sulle malattie mentali sarà certamente descritta esaurientemente e che mi consacra, finalmente, nell'olimpo degli psicopatici.
E' a causa di questa fobia che ho un pessimo rapporto con i regali. Spero che quest'ansia non venga scambiata per tirchieria, ma razionalmente sì, gli altri mi considereranno taccagna, dev'essere per forza così.
Cioè, io non amo per niente ricevere regali e di conseguenza neanche ne faccio.
Sono anni che, dovendo minimamente sottostare a questa usanza del regalo natalizio, acquisto biglietti per il teatro, abbonamenti a periodici, ricariche iTunes, vino e olio del contadino.
Ma eviterei anche questo. Per me un regalo è un'amica che mi invita a cena a casa sua, o che viene a trovarmi recando una stecca di incenso, o delle patatine, o del tè in foglia, robe così.
Gli oggetti mi creano quasi un mezzo dolore fisico. Quando mi capita di andare al centro commerciale, per esempio perché devo comprare le cose di scuola alle bimbe, o perché mi serve qualcosa, ne esco sempre stanchissima, frustrata, ansiosa, a volte anche arrabbiata. Il mercatino dell'usato mi piace, però se vado alla fiera dove la gente porta le sue cose vecchie per venderle, dopo un'ora comincio a sentirmi male, anche se mi sforzo di continuare perché dico sai, i libri, sai magari trovo la lampada Castiglioni.
Ho lo stesso rapporto con il cibo. Non lo considero patologico, eppure non conosco molta gente che, come me, considera la sobrietà una cosa buona.
Io vorrei essere sobria anche per Natale. Vorrei che il pranzo consistesse uhm, ok, i cappelletti ci devono proprio essere, ma poi basta dài, le verdure alla griglia, la piadina, i formaggi, il dolce, basta dài, ma perché deve esserci anche l'antipasto e la carne e i salumi dio mio.
L'altro giorno ho provato, con una mamma di BucoDelCulo, a formulare il pensiero che non mi considero patologica io, ma che è la società occidentale, ad essere patologica, quando mangia fino a farsi venire le malattie, solo per passare il tempo. Ma fatti una passeggiata, per passare il tempo, Cristo. Ma leggi un libro. Ma gioca a tombola o a Taboo con i parenti. Ma non mangiare tutto il santo giorno.
A me piace di alzarmi da tavola che non mi sento scoppiare, che non mi devo slacciare i jeans, che non ho i pensieri intorpiditi. Che ho mangiato quello di cui il mio corpo ha bisogno e basta.
Quindi ecco, vedete l'angoscia che mi generano le feste, e trovo sempre dei motivi diversi, no? ogni Natale trovo qualche scusa che non convince neanche me, per sentirmi profondamente a terra.
Una cosa però devo dire che è figa. Non ricordo nessun Natale con la mia "famiglia" d'origine così come viene normalmente intesa: mia madre, mio padre, mio fratello (anche se una foto testimonia che quando avevo due anni è capitato). Però in compenso da qualche anno festeggiamo con la famiglia paterna, anche se mio padre è morto da vent'anni e insomma, potremmo esserci dimenticati a vicenda, con suo padre e suo fratello e mia zia, e i miei cugini. E invece no, ci sentiamo una famiglia, e credo che lo siamo anche. E mia mamma è figa perché potrebbe anche decidere di non voler passare il Natale con la famiglia del suo morosino dei vent'anni, che casualmente era mio padre. E invece è lei, la prima, a non prendere in considerazione le convenzioni, e a preparare i cappelletti per quella che lei considera la famiglia, anche se non di sangue. Potrei invitare chiunque che lei, scorbutica e asociale, si stringerebbe a tavola e ricaverebbe da qualche anfratto della pentola un piatto di cappelletti in più.
Ho voglia di riascoltare Front Row di Alanis Morissette (dio mio, questa versione è splendida).
We said let's name thirty good reasons why we shouldn't be together.
I started by saying things like "you smoke" "you live in New Jersey"
You started saying things like "you belong to the world"
All of which could have been easily refuted but the conversation was
hypothetical
I am totally short of breath for you why can't you shut your stuff off.
I'm in the front row,
The front row with popcorn
I get to see you see you close up.
Ho già sprecato molte ditate sulla tastiera per dire che non amo il Natale (che poi amare o odiare il Natale sono sentimenti così mainstream), ma non credo di avervi mai raccontato l'ansia che mi crea l'oggettistica che a Natale si riproduce per antonomasia.
Per me è una vera e propria fobia, che in qualche trattato sulle malattie mentali sarà certamente descritta esaurientemente e che mi consacra, finalmente, nell'olimpo degli psicopatici.
E' a causa di questa fobia che ho un pessimo rapporto con i regali. Spero che quest'ansia non venga scambiata per tirchieria, ma razionalmente sì, gli altri mi considereranno taccagna, dev'essere per forza così.
Cioè, io non amo per niente ricevere regali e di conseguenza neanche ne faccio.
Sono anni che, dovendo minimamente sottostare a questa usanza del regalo natalizio, acquisto biglietti per il teatro, abbonamenti a periodici, ricariche iTunes, vino e olio del contadino.
Ma eviterei anche questo. Per me un regalo è un'amica che mi invita a cena a casa sua, o che viene a trovarmi recando una stecca di incenso, o delle patatine, o del tè in foglia, robe così.
Gli oggetti mi creano quasi un mezzo dolore fisico. Quando mi capita di andare al centro commerciale, per esempio perché devo comprare le cose di scuola alle bimbe, o perché mi serve qualcosa, ne esco sempre stanchissima, frustrata, ansiosa, a volte anche arrabbiata. Il mercatino dell'usato mi piace, però se vado alla fiera dove la gente porta le sue cose vecchie per venderle, dopo un'ora comincio a sentirmi male, anche se mi sforzo di continuare perché dico sai, i libri, sai magari trovo la lampada Castiglioni.
Ho lo stesso rapporto con il cibo. Non lo considero patologico, eppure non conosco molta gente che, come me, considera la sobrietà una cosa buona.
Io vorrei essere sobria anche per Natale. Vorrei che il pranzo consistesse uhm, ok, i cappelletti ci devono proprio essere, ma poi basta dài, le verdure alla griglia, la piadina, i formaggi, il dolce, basta dài, ma perché deve esserci anche l'antipasto e la carne e i salumi dio mio.
L'altro giorno ho provato, con una mamma di BucoDelCulo, a formulare il pensiero che non mi considero patologica io, ma che è la società occidentale, ad essere patologica, quando mangia fino a farsi venire le malattie, solo per passare il tempo. Ma fatti una passeggiata, per passare il tempo, Cristo. Ma leggi un libro. Ma gioca a tombola o a Taboo con i parenti. Ma non mangiare tutto il santo giorno.
A me piace di alzarmi da tavola che non mi sento scoppiare, che non mi devo slacciare i jeans, che non ho i pensieri intorpiditi. Che ho mangiato quello di cui il mio corpo ha bisogno e basta.
Quindi ecco, vedete l'angoscia che mi generano le feste, e trovo sempre dei motivi diversi, no? ogni Natale trovo qualche scusa che non convince neanche me, per sentirmi profondamente a terra.
Una cosa però devo dire che è figa. Non ricordo nessun Natale con la mia "famiglia" d'origine così come viene normalmente intesa: mia madre, mio padre, mio fratello (anche se una foto testimonia che quando avevo due anni è capitato). Però in compenso da qualche anno festeggiamo con la famiglia paterna, anche se mio padre è morto da vent'anni e insomma, potremmo esserci dimenticati a vicenda, con suo padre e suo fratello e mia zia, e i miei cugini. E invece no, ci sentiamo una famiglia, e credo che lo siamo anche. E mia mamma è figa perché potrebbe anche decidere di non voler passare il Natale con la famiglia del suo morosino dei vent'anni, che casualmente era mio padre. E invece è lei, la prima, a non prendere in considerazione le convenzioni, e a preparare i cappelletti per quella che lei considera la famiglia, anche se non di sangue. Potrei invitare chiunque che lei, scorbutica e asociale, si stringerebbe a tavola e ricaverebbe da qualche anfratto della pentola un piatto di cappelletti in più.
Ho voglia di riascoltare Front Row di Alanis Morissette (dio mio, questa versione è splendida).
We said let's name thirty good reasons why we shouldn't be together.
I started by saying things like "you smoke" "you live in New Jersey"
You started saying things like "you belong to the world"
All of which could have been easily refuted but the conversation was
hypothetical
I am totally short of breath for you why can't you shut your stuff off.
I'm in the front row,
The front row with popcorn
I get to see you see you close up.
Abbracciamoci. <3
RispondiEliminala "cosa figa" bilancia ampiamente qualsiasi motivo per trovarsi a terra :)
RispondiEliminaconcordo.
EliminaStraquoto ogni singola parola. Sono sempre in forte disagio rispetto all'entusiasmo per il Natale, ai regali e al decidere due mesi prima dove mangiare e cosa. Quest'anno abbiamo posto il veto: se ci invitano mettiamo un tetto allo spreco di cibo (anche se non si butta mai niente, a dire il vero). Si mangia il giusto, se è bello si fanno due passi. Se è brutto si gioca con i bimbi.
RispondiEliminaNon ho mai capito perché a natale debba mancare il fiato per alzarsi da tavola. Io smetto quando sono sazia...in genere dopo il primo...perché devo star male? E i regali mi mettono gioia giusto per i miei figli ;)
RispondiEliminainvece a me pare che i regali alle bimbe diano un'esaltazione momentanea seguita da ansia e aggressivita'...
EliminaQuando mi viene l'ispirazione è anche piacevole fare i regali, il problema è non sapere cosa regalare. Quest'anno lancerò la proposta "regali solo ai bambini" ed è possibile che venga accolta. Per l'alimentazione la vedo allo stesso modo, infatti quando sono io ad ospitare preparo antipastino, primo, secondo e insalata in porzioni che quasi sempre sono esatte e avanza poco. Niente panettone, pandoro e frutta secca, solo torrone che poi tocca a me finire. Però mi sa che quest'anno non ospito :-/.
RispondiEliminaAnche io detesto il Natale ma per altri motivi e ogni anni mi viene un'ansia che la metà basta..
RispondiEliminaCara Polly, anch'io sono affetta dalla stessa patologia... Il concetto di "roba", il dover regalare a tutti i costi "oggetti", "cose" mi sopraffa' a Natale più che in altri momenti.... Eppure il giorno di Natale resta un'occasione per ritrovarsi e quindi è piacevole, anche perché quel giorno si CONCLUDE il periodo! Ti sono vicina, dunque...
RispondiEliminaCiao Barbara
Il Natale è bello se passato con chi vuoi tu, altrimenti fare i regali, mangiare senza limiti diventa un inferno...
RispondiEliminama sai, io lo passo con parenti a cui voglio bene, dunque e' una piacevole domenica come le altre
EliminaSul pranzo son proprio d'accordo. l'abbondanza mi mette la nausea. Non mi piace mangiare "un assaggio" di 10 cose diverse, preferisco un piatto unico buonissimo. (tralaltro questa mania contagia anche i ristoranti o le "trattorie" che ultimamente propongono sempre il "tris" di primi o robe simili, blah..)
RispondiEliminaSui regali invece sono un inguaribile "amante" del natale. Adoro fare regalini e sorpresine ai grandi e ai piccini. però boh... in effetti vedo che amo fare gli stessi regali che fai tu: vino e olio del contadino, tè in foglie... robine fatte a mano. cose piccole ma impacchettate perchè voglio proprio dirti che voglio farti un regalo!
ti faccio un esempio: quando ero adolescente raccoglievo i punti dei cereali perchè volevo la felpa in omaggio. Aveva una grande "K" davanti e volevo taroccarla per farci la felpa dei Marlene Kuntz. Mio padre per il mio compleanno mi impacchettò 3 confezioni di cereali. giusto quelle che mi mancavano. non è poetico? eppure una raccolta punti è tutto il contrario della poesia! Poi la felpa è venuta benissimo...
Molto bello, concordo...a me il dono di saper fare regali manca, pero' bravo chi sa regalare poesia, come tuo padre.
Eliminama vai a cagare.
RispondiEliminaNon ti piace il Natale perchè sei sola.
Se avessi un uomo che ti ama al tuo fianco, non spareresti queste cavolate.
Ma già è vero, tu detesti le feste cristiane.
Tu non vedi l'ora che le tue figlie sposino un marocchino per poter passare il Natale a mangiare il cous cous.
L'hai scritto tu un po' di tempo fa ricordi?
la tua voglia di far vedere agli altri quanto sei superiore non si smentisce mai.
Odi il Natale, le feste comandate, i regali, perfino comprare le cose di scuola per le tue figlie ti stanca (poverina, certo è una gran faticaccia comprare quaderni, biro e gomme... mica come lavorare in miniera, quello no).
Probabilmente se avessimo una madre pazza che appena rimasta vedova si risposa con un osho e un fratello gay che si presenta a tavola vestito da donna, anche noi odieremmo il Natale.
Hai ragione, tirando le somme, la tua vita è uno schifo.
Tre anni che bazzichi qui e ancora non hai trovato un uomo.
Fatti una domanda:
sono gli uomini ad essere sbagliati o sei tu?
Ti rispondo io così non devi nemmeno pensarci troppo.
Sei tu quella sbagliata, il donatore è scappato a gambe levate ed ha una nuova donna, con cui passare il Natale.
Tu invece..sei sola.
Paola
...ma veramente..! Che cattiverie gratuite che vomiti, fai veramente tristezza1
Eliminasempre tu "paola". chissa' se realizzi che di me sai solo quello che io ti dico, e che non mi puoi fare minimamente male
Eliminax l'anonima Paola di sopra:
RispondiEliminainnanzitutto dovresti partire dal presupposto che tu sei un "ospite" di questo blog ed è già tanto se qualcuno ti permette senza censura di esprimerti in quel modo.
come seconda cosa, volevo dirti che incarni il classico perbenista italiano che a parole critica chi va controcorrente (in questo caso affermando di non amare il natale) e nel sunto del discorso manda a benedire ogni discorso di fratellanza del natale che tu tanto dici di amare......vomitando così la propria rabbia con discriminazioni razziali e di genere sessuale........ma va là..va
continuo da sopra....
Eliminaah, dimenticavo...veramente infame il rimarcare la solitudine ed il fatto che questa condizione perseveri per l'autrice del blog.
Ti "auguro" (dato che siam vicini alle feste) di rimanere solo davvero....non come pollywantsacracker che avrà sempre l'amore delle sue bimbe...
Per Paola o come ti chiami: Valentina se non altro è amata.
EliminaTu non molto, a giudicare dalla betoniera di cattiveria che riesci a vomitare in poche righe.
credo che semplicemente paola non abbia molti amici. Quanto a me, non sono affatto sola.
Eliminaposso venire a passare il Natale con voi? :-) mi piacerebbe passarlo con qualcuno che lo odia quanto me, e poi la storia dei cappelletti di tua mamma ..mmm, mi piace un sacco!
RispondiEliminavoglio venire anch'io!!Poi il pomeriggio giochiamo a Taboo? :)
Eliminatrivial pursuit?
EliminaSe giocate trivial vengo pure io ;)
EliminaNon so giocare a trivial, se mi insegni sì! :)
Eliminaaaah come mi ritrovo in queste sensazioni! ci ho provato anche io a descriverle qui http://bxlblog2010.blogspot.be/search?q=no+fight
RispondiEliminaMah, mi lascia un po' tanto perplessa questo coro sulla nausea da Natale. A Natale si usa per tradizione mangiare perché era la festa, una delle rare occasioni in cui si poteva farlo a sazietà, questo è il senso della tradizione. Che poi ci volesse una sverniciata di sacro perché fosse concesso dimenticare per un giorno la miseria, beh, siamo nel paese del papa, ahimé.
RispondiEliminaI regali vengono dalla tradizione pagana dei Saturnali, quando per festeggiare il nuovo anno ci si scambiavano piccoli doni. E' un'usanza incamerata dalla Chiesa, ma che esiste in vari paesi del mondo, inclusa la Cina. Ancora una volta era il momento in cui concedersi un oggetto importante e necessario, in una società povera come quella da cui veniamo: il cappotto, le scarpe, il vestito nuovo... E certo è molto meno facile oggi pensare a fare un bel regalo, adatto alla persona cui è destinato, quando si hanno stipendi sempre più insufficienti e prodotti sempre più scadenti e inutili intorno, mentre quelli che sarebbero davvero utili hanno prezzi impossibili: allora sì che o fai una cosa inutile, insoddisfacente, o diventa un dovere da incubo.
Sta solo a noi viverci la dimensione di festa senza farci sommergere dall'ansia (da prestazione? da perdita di controllo del piacere e/o del cibo? del peso?), ma nemmeno dalla censura verso chi si concede una volta l'anno qualcosa di eccezionale, a tavola o fuori. Peraltro nessuno ci obbliga a mangiare a quintali, perchè non dare per una volta a tutti la possibilità di scegliere su una tavola imbandita? A patto ovviamente di non sprecare nulla, ma con gli avanzi del Natale si va avanti per giorni. Cosa ci toglie? Quel che regola la nostra vita, i ns regali, il cibo, l'armonia con noi stessi e i nostri desideri, non è ciò che accade tra Natale e Capodanno, ma tra Capodanno e Natale...
E comunque tifo l'olio del contadino.
ma sai, io fondamentalmente non ho problemi con il natale, ma problemi (ammetto quasi patologici) con il consumismo. cioe non mi sento bene se ho le scarpe nuove, credo di non sentirmi bene nel sistema, ma per fortuna ho tante persone che amo, ricambiata, che sopportano la mia stranezza. ma non pretendo di evangelizzare nessuno (o almeno, non lo faccio con cattiveria, se lo faccio)
EliminaHo trovato qualcuno che mi capisce!!!!!
RispondiElimina...leggo sempre e spesso non commento.. (di solito non c'ho mai un cazzo da dire)...ma ne approfitto per regalare un abbraccio a te, cara V. ma soprattutto all'amica Paola che immagino non stia passando il momento più felice della sua vita.... BUON NATALE PAOLA!
RispondiEliminaAbbracciamoci tutti! :)
Eliminammmh diverso è il mio rapporto con il cibo, credo. forse è sbagliato e indeed legato alla società occidentale, ma io non mangio per sfamarmi, mangio perché il cibo è buono. se non c'è qualcosa che mi piaccia piuttosto non mangio, al contrario se c'è qualcosa che mi piace tanto lo mangio anche se sono già piena. e alla grossa porzione di una cosa preferisco le piccole porzioni di tante cose, per assaggiarne di più. condivido tuttavia il discorso del non mangiare da scoppiare e del non buttare il cibo. per questo sono la regina dei tupperware!
RispondiEliminaMa cosa c'è di sbagliato nel mangiare di gusto? :)
EliminaIo adoro il Natale. Anche se da qualche anno mancano alcuni componenti fondamentali della mia famiglia: un paio passati a miglior vita (si spera), qualcuno a Londra, qualcuno a Berlino. Però siamo comunque tanti e siamo famiglia. E a me piace pure fare i regali. Li compro durante l'anno. Posso comprare un regalo di Natale anche a gennaio se trovo qualcosa che mi ispira verso la persona destinataria del regalo. Soprattutto libri e film che amo o lavoretti che faccio io eheheh pensa come devono volermi bene i miei amici ;-) Ma io adoro lo spacchettamento di Natale, il cercare proprio il regalo che può piacere a quella mia amica, il ritrovarsi tutti insieme a mangiare (in effetti ci ritroviamo a casa mia e io non cucino molta roba) e soprattutto a giocare e chiacchierare. Adoro l'albero e anche babbo natale. Nonostante da un paio d'anni mi si spezzi il cuore ogni vigilia a pensare al mio brother che non c'è più, io comunque il Natale lo amo. UN abbraccio a te a anche alla tua mamma strong :-) jane
RispondiEliminaanch'io volevo unirmi ai saluti all'amica paola, che deve attraversare un periodo davvero buio.
RispondiEliminaun abbraccio valentina, a te e a quelli che non ti fanno sentire sola.
amica paola, vedrai che passa; glitter and be gay!
alessandra, la dispersa di modigliana
ahahahaah, molto divertente l'intervento di "paola", un esempio di delirio surreale...spero fittizio!vale, io non so dove sarò nel fatidico giorno 25...se ci vediamo porto scrabble!baci
RispondiEliminaBea mi hai fatto venire una voglia esagerata di giocare a scarabeo, vediamoci presto!
EliminaIo invece AMO il Natale, ho rotto l'anima a tutti perché non vedevo l'ora di fare l'albero e sono mesi che penso ai regali. Ma capisco la tua visione, anche se non la condivido. Certo, il lato del consumismo c'è, impossibile negarlo, ma ci sono anche tante cose belle che mi fanno desiderare questo momento!va beh dai, per convincerti verrò sotto casa tua a cantare una bella canzone di Natale, vestita da elfo!;)
RispondiEliminaNon puoi convincermi :).
EliminaIl natale mi fa venire il magone da quando avevo forse 10 anni. ma non saprei spiegare le mie ragioni come fai tu, anche se ogni anno ne trovi di diverse. L'ho sempre presa come una malinconia ancestrale, un buco nero aperto nel susseguirsi incessante delle stagioni: le feste, ovvero, quando tutti dovremmo essere per forza felici, e forse allore ci rendiamo conto di quanto non lo siamo, o che comunque non lo siamo più del solito, non certo perchè è festa, o perchè ci scambiamo robaccia inutile dilapidando tredicesime (chi ce le ha), e magnamo fino alla nausea, e ci costringiamo a rivedere gente di cui ci accorgiamo di non sapere più praticamente nulla, anche se da picoli giocavamo insieme. Insomma: sa tutto un po' troppo di accessorio e dovuto e artificioso, come i luccichini nelle vetrine.L'anno scorso ho proposto ai miei familiari di non fare regali fuor che ai bambini, ed è stato invero il Natale più rilassante di cui avessi memoria da ché sono adulta.
RispondiEliminaSì, ma ragazzi... il problema, ammesso che sia tale, ce lo avete perchè, evidentemente, fate una vita che non vi soddisfa e in questo periodo esce più prepotentemente il sentimento! Non è certo "colpa" del Natale, nè come festa cristiana nè come occasione generica.
RispondiEliminaVoglio dire, se non avete voglia, chiudetevi in casa: non siete mica obbligati a festeggiare per forza.
Personalmente, a me, per opposizione, dan molta noia tutti quelli che "ah, ma io il natale lo odio, e nemmeno ci metto la maiuscola, perchè tanto è tutto consumismo e bruttura". Ora, parliamoci chiaro, le occasioni sono quelle che vuoi far diventare: belle e serene se lo vuoi, mortalmente pesanti se invece le fai diventare tali.
Il tuo ragionamento non fa una piega però il risultato non cambia. A me il natale non piace , in compenso adoro il caldo. E quando qualcuno mi dice "io soffro il caldo", non gli dico "non è possibile , sei proprio una persona pesante".
Elimina(Ho scritto Natale minuscolo perché scrivo dsl telefono...in italiano si scrive maiuscolo e tendo a scrivere maiuscolo :D)
EliminaAl di là dei tuoi pensieri che condivido (come sempre, vabbè!), mi piace tanto l'espressione
RispondiElimina"...e ricaverebbe da qualche anfratto della pentola un piatto di cappelletti in più."
perché è una cosa che posso benissimo vedere.
Adoro quando qualcuno vede quello che scrivo :)
EliminaEcco, vedi, sto diventando anchio così...bah!
RispondiEliminaIo ho due cognate diverse dal mio ideale di cognate. Ce lo posso mettere dentro in quello che non mi pace del Natale? deb
RispondiEliminaPiù che quello che non ti piace del Natale, quello che non ti piace della vita ;)
Elimina'nfatti, non essere pro consumismo non vuol dire essere contro il natale.
RispondiEliminaIl tempo per gli altri è sempre ben accetto e prezioso e bello.
Per scambiare i pacchetti (chè a me le sorprese piacciono) mi son data all'home-made: biscotti, sciarpe sbilenche, t-shirt decorate da me.
I miei amici apprezzano, sono sulla mia lunghezza d'onda...
volpe
Guarda Natale non mi è mai piaciuto,veramente. Nonostante quel giorno è una festività io lo considero solamente il mio compleanno. Se vuoi Polly possiamo festeggiarlo assieme,sicuro mi divertirei di più. E..non star ad ascoltare certa gente, da fiato alla bocca :DDD
RispondiElimina♡