Una delle scorse notti, con la gola arsa, tra il sonno e la veglia, mi è entrato in testa un tarlo, di quelli che ti punzecchiano fino a mattina e quando ti alzi continuano a punzecchiarti, anche se in modo meno insidioso: diabete.
Mi sono detta: sto avendo problemi agli occhi, sto morendo di sete, mia nonna aveva il diabete. Mettici anche che ho avuto tre polmoniti in quattro anni, ho detto, sono necessariamente malata.
Stamattina ho guardato la luna, quando mi sono svegliata, e la vedevo così imbrogliata che sembrava un fiore perfettamente simmetrico, come il fiore di un caleidoscopio.
Non ho il diabete, dice l’esame del glucosio nel sangue.
Ma a me quel tarlo mi punzecchia ancora. Ho pensato alla sua sete, a quando la vedevo bere tutte quelle bibite direttamente dalla bottiglia. A quando beveva l’acqua dal frizer, perché aveva caldo, e poi le veniva mal di pancia. A quando si feriva o si tagliava o si rompeva, in cucina, perché non vedeva. A quando ci riconosceva dalla voce, e alla volta che l’ho vista tornare dal supermercato con le scarpe diverse. Ho pensato a lei sempre sola e ho pensato, speriamo non abbia avuto quella fotofobia che ho avuto io, povera nonna, perché avrebbe fatto finta di niente e avrebbe aspettato che fosse passata, ma io se penso a lei che stava male non riesco più a respirare tanto bene e comincio a tirare su con il naso in cerca di aria, poi mi asciugo gli occhi e sospiro.
“I diabetici hanno l’alito che odora tipicamente di frutta”, ho letto.
E non riesco più a togliermi dal naso, e dagli occhi e dalla gola che si è fatta stretta e chiusa, quell’odore.
E mi arriccio i capelli su un dito, e mi ricordo di quando mi chiamava Amore. E di quell’odore di frutta.
Mi sono detta: sto avendo problemi agli occhi, sto morendo di sete, mia nonna aveva il diabete. Mettici anche che ho avuto tre polmoniti in quattro anni, ho detto, sono necessariamente malata.
Stamattina ho guardato la luna, quando mi sono svegliata, e la vedevo così imbrogliata che sembrava un fiore perfettamente simmetrico, come il fiore di un caleidoscopio.
Non ho il diabete, dice l’esame del glucosio nel sangue.
Ma a me quel tarlo mi punzecchia ancora. Ho pensato alla sua sete, a quando la vedevo bere tutte quelle bibite direttamente dalla bottiglia. A quando beveva l’acqua dal frizer, perché aveva caldo, e poi le veniva mal di pancia. A quando si feriva o si tagliava o si rompeva, in cucina, perché non vedeva. A quando ci riconosceva dalla voce, e alla volta che l’ho vista tornare dal supermercato con le scarpe diverse. Ho pensato a lei sempre sola e ho pensato, speriamo non abbia avuto quella fotofobia che ho avuto io, povera nonna, perché avrebbe fatto finta di niente e avrebbe aspettato che fosse passata, ma io se penso a lei che stava male non riesco più a respirare tanto bene e comincio a tirare su con il naso in cerca di aria, poi mi asciugo gli occhi e sospiro.
“I diabetici hanno l’alito che odora tipicamente di frutta”, ho letto.
E non riesco più a togliermi dal naso, e dagli occhi e dalla gola che si è fatta stretta e chiusa, quell’odore.
E mi arriccio i capelli su un dito, e mi ricordo di quando mi chiamava Amore. E di quell’odore di frutta.
Anch'io questa settimana pensavo ai miei nonni, mentre nuotavo da sola in piscina. A quanto mi mancano e cosa non darei per incontrarli di nuovo, anche solo mezz'oretta, e far vedere loro cosa sono diventata (niente di che in realtà, ma sono io, la loro nipotina e so che loro apprezzerebbero comunque)
RispondiEliminali sogni mai? anche quello è incontrarli...
Eliminadavvero difficile commentare questo post, posso solo rileggerlo e rileggerlo ancora pensando alle nonne...
RispondiEliminaio ho perso l'ultima nonna questa estate....e questo sarà il primo Natale senza Lei.....e mi manca da morire.....anche se ho 36 anni!!!!
RispondiEliminaSte
Io ho ancora un nonno. Però i miei nonni materni, che ho perso, assomigliavano molto a dei genitori. E non conta quanti anni hai. Abbraccio.
EliminaPer ora non hai il diabete! Non correre avanti, sicuramente ci sono anche cose belle che ricordi di Lei, vai a cercarle e tieniti stretta quelle.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Per ora e spero mai :)
EliminaMi sono commossa ed ho pensato intensamente alle mie nonne, ricordandomi quando ero bambina...
RispondiEliminaMi hai fatto venire in mente mia madre che ha un diabete che non c'entra niente con il glucosio nel sangue, ma da cmq. tanta sete. E poi mia nonna, un donnone prepotente e grasso dalla risata irresistibile. Però so già che si offenderebbe per questa definizione.
RispondiElimina(oddio, mi hai messo in para 0_o )
EliminaGli odori sono tra i ricordi più intensi, anche io ricordo l'odore di nonna, che sapeva di legna di stufa.
RispondiEliminaPer il diabete sai che ci puoi chiamare, vero? Silver ė diabetologa...
Non sapevo che silver fosse diabetologa. Però eviterò il "tu che sei diabetologa", in fondo il medico di base è pagato per sorbirsi le mie paranoie. XD
EliminaE niente. Io te la invidio questa nonna. E non solo la nonna
RispondiEliminaMa sai, era una persona molto molto sola che ha fatto della sua vita un sacrificio...ricordarla mi fa quasi solo soffrire.
EliminaCommento un po' ot, ma spero tu non lo avverta come del tutto improprio.
RispondiEliminaTi seguo da qualche anno e non commento mai. Mi piace tanto come leggi la realtà e come gestisci la tua bellissima e colorata famiglia. Senza schemi e con la mente e il cuore sempre accesi. Nelle diverse fasi di questo blog ti ho ammirato, ho provato preoccupazione e, nella mia vita diversissima dalla tua, ho anche tratto ispirazione da qualche tua riflessione. Sei una persona piena di luce. Negli ultimi post ti sento amareggiata e stanca. Conosco la stanchezza fisica dovuta a seri problemi di salute e cure e fortunatamente ora ne sono fuori, ma so che non è facile. E' un momento, non farti cadere le braccia. Con affetto. Fra
Non so che cos'ho ma sto spesso poco bene. Credo che ci sia un sacco di gente che ha problemi molto più gravi, ma io non so cos'ho e cosa mi devo aspettare, e mi sento un po' stanca. Ma passa dài. Grazie, un abbraccio.
EliminaL'odore che associo alla mia nonna è quello dell'acqua di melissa e dello zucchero. Lei la usava sempre come panacea di tutti i mali: qualche goccina su una zolletta da sciogliere lentamente in bocca e passava tutto... e poi l'acqua di cedro. La domenica pomeriggio, quando qualche amica la veniva a trovare, servita in bicchieri piccolissimi, tutti cesellati... che si rompevano a guardarli!
RispondiEliminaSapessi come mi manca...