Maledetta quella volta che mi
sono detta che Rodari era troppo da bimbe e ci siamo date alle storie vere. Che
peraltro io mica sono così brava, a raccontare storie dal vivo. Sono più brava
a scrivere, ecco. A parlare mi sento meno vera, con più sovrastrutture. Comunque. Abbiamo cominciato
con la storia del Cile, che era quella che ricordavo un po’ meglio, da quell’esame
in Storia e istituzioni dell’America Latina (un po’ vasto, come corso, me ne
accorgo ora. Se fosse stato Storia dell’America Latina in età contemporanea
sarebbe stato già più che sufficiente.).
Insomma, ho raccontato due
cose su Salvador Allende e sul golpe militare. E a Carolina non piaceva, perché
hanno vinto i cattivi. Il fatto è che sono passati qualcosa come quarant’anni e
i vincitori rimangono i cattivi, a quanto ne so. Gente mai andata in galera. In galera ci vanno i tossici e i piccoli spacciatori. Certo, sono diversi anni che
non m’informo sulla politica cilena, e i giornali italiani non mi aiutano.
Forse dovrei impegnarmi a leggere i titoli de Le Monde, ogni giorno. Forse lo
faccio, come buon proposito settembrino.
E insomma, eravamo a sbaffare
gnocco fritto con Chiara e la sua bimba, e quattro bimbe facevano un certo
baccano, tant’è che, come spesso mi accade, abbiamo assistito a una lenta
desertificazione dei tavoli attigui, con gente che deglutiva il caffè
rischiando ustioni di terzo grado, determinando un vistoso calo nelle vendite
di prodotti riconducibili al codice “amaro”.
Quando le bimbe hanno chiesto
se raccontavo la storia di “Salvadora Gliende”, non mi sembrava vera l’eventualità
che avrebbero taciuto per un po’, eppur tuttavia la storia è un pochino
cruenta, quando parla di morti ammazzati. Per fortuna, eravamo sedute con una
che parla cartaginese e fenicio, e che conosceva qualche succosa storiella dell’Odissea,
quindi ho passato il testimone. La storia di Achille che per non andare in
guerra si era travestito da signorina, alle bimbe faceva riderissimo,
soprattutto quando Ulisse lo becca e gli fa toc toc sulla spalla (credits:
Chiara Peri).
E insomma, sta storia di
Achille drag queen è diventata un po’ un tormentone, tanto che stavo pensando
di comprarmi l’Odissea, perché mica la so a memoria.
Alle sessioni epico-storiche successive
ho virato sulla storia di Nelson Mandela. La prima sessione è stata
approfondita, partiva dalla colonizzazione del Sudafrica, per spiegare cos’è l’apartheid.
Questa storia piaceva alle bimbe perché alla fine, più o meno, vincevano i
buoni, dopo anni e anni di galera. La seconda volta che l’ho raccontata speravo
di partire direttamente da:
“Dunque, c’era questo Nelson Mandela,
sposato con questa signora Winnie Mandela”
ma sono stata redarguita, perché la
storia "vera" cominciava con l’occupazione del Sudafrica, poi c’era l’infanzia di Nelson al villaggio, et cetera.
Allora ho virato sulla storia
di Evita Peron, dico, almeno se cambiamo soggetto ho più speranze di non fare
figuracce.
“Dunque. Eva Duarte era una
ragazza povera, un po’ come Cenerentola. Il suo papà aveva due famiglie e credo
non l’abbia riconosciuta”.
“Veramente mamma, il papà di
Cenerentola era ricco e seconda cosa l’aveva riconosciuta”.
No vabbè. Ho delle figlie
troppo intelligenti. Da ora leggo solo, non invento più niente.
Mi hai fatto venire in mente il racconto Armida e la realtà tratto da Ombre bianche di Flaiano, che peraltro sto leggendo ora.
RispondiEliminaNon conosco, mi informo ;)
Eliminaciao ,bisogna fare molta attenzione a cosa si racconta ai bambini ,i miei genitori iper realisti mi raccontavano di tutte le dittature sud americane ,il nonno della guerra partigiana e di come aveva ucciso dei fascisti ,insomma per il mio bene ,per formarmi una coscienza civile ecc....bè certo diventi sensibile ai dolori del mondo e questo è bene ,ma al contempo vivevo molta angoscia e paura che potessero accadere anche a noi cose simili .ogni tanto cenerentola è meglio ,anche se lei non se la passava poi così bene !Comunque uno ci prova con i figli ,insomma si fanno esperimenti ,si và per tentativi .vi seguo con affetto .Giorgia
RispondiEliminaMe ne rendo conto. Infatti abbiamo visto Persepolis, il giorno dopo e loro mi hanno chiesto se la storia dell'Iran era un sogno della protagonista o era la verità e io non me la sono sentita di dire che la guerra, in quel cartone animato, è verità edulcorata.
EliminaLa mitologia me la raccontava mio zio grecista e latinista e le rendeva divertentissime, Achille travestito da Priscilla lo avrei capito solo molti anni dopo :)
RispondiEliminaImparare l'Odissea a memoria mi sembra un proposito raggiungibilissimo. ;)
RispondiEliminaA onor del vero il racconto (che ad occhio non è esattamente come io l'ho raccontato) non sta nell'Odissea, né nell'Iliade. Si trova, dice Wikipedia, in altri autori, tipo Stazio.
RispondiEliminaCi avrei scommesso che dovevo documentarmi, prima di spararla. ;)
EliminaAhahah!
RispondiEliminaBella l'idea di raccontare storie vere per educarli ad essere cittadini!...te la rubero' quando la mia pulce sarà grande abbastanza, qui siamo ancora a nomi e versi degli animali, in cui è ferratissima! Per gli aggiornamenti Le monde diplomatique che esce il 15 di ogni mese con il manifesto, niente di meglio per approfondita analisi sull'attualità internazionale
RispondiEliminasono pure in offerta ;)
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