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Di ritorno dal Gargano


Le vacanze sono finite. Vabbè, poi ad agosto ricominciano, e credo che me ne andrò a Lisbona a trovare Bea ma necessariamente non posso stare molto perché le bimbe etc, e poi non so se trovo il volo a poco, e poi aspetto amiche a casa, e poi, non so, ecco.
Quelle che sono finite sono le vacanze al mare.
Non ho fatto in tempo a dire, figata le bimbe stanno diventando grandi e mi consentono vacanze con la catena leggermente più lunga, che non si limita al tragitto casa-mare mare- casa, che si sono rivelate per le rompi che sono (costatazione semi-ironica). 
Tipo, le ho portate a Vieste e la loro attenzione è stata catturata solamente da un ristorante che esponeva girarrosti. Oppure, e questo ve lo dico spesso, le ho portate a vedere le grotte marine a Peschici e loro dicono, sì ma a noi ci piaceva Riccione, che c’erano dieci sale giochi e viale Ceccarini e in spiaggia mangiavamo il cocomero a merenda.
Oppure le ho portate in questa spiaggia dove eravamo in quindici e loro hanno detto, ma scusa, a noi ci piaceva quella spiaggia di sabbia. Ma era piena di gente, e una volta vi siete perse e vi ha riportato il bagnino, e la volta dopo sono dovuta intervenire perché c’era questa piccola cafona che vi ha fatto piangere tutte. Sì, ma a noi ci piaceva, c’era l’animatore e a noi ci piace fare aerobica.
Poi là la nostra chiavetta internet funzionava, perché la punta del Gargano è meno buco di culo di BucoDelCulo e guardavamo dei video su youtube. Abbiamo, purtroppo, scoperto tutto un mondo legato al Pulcino Pio, che ha in breve surclassato una sofisticata classifica musicale impartita in anni senza internet e senza tv.

Quindi se vi dicessi che ho passando delle ferie meravigliose un po’ esagererei, però devo dire che ho passato delle ferie migliori degli anni scorsi.
Io in realtà se potessi girerei il mondo facendo couchsurfing, con una borsa contenente tre magliette, tre shorts, un po’ di mutande, e qualche libro (sarebbe fico dire che porto sempre con me la mia Moleskine ma non è vero un cazzo, scrivo continuamente ma tipo sul retro di fogli disegnati).
In spiaggia c’erano un sacco di donne con le bocce grosse, e io mi chiedevo spesso per quale strana mutazione genetica io sono senza tette.
Poi pensavo al gatto, lasciato alle cure del vicino, e mi chiedevo se insidiava Valerio, il pipistrello domestico. Siamo tornati che il pipistrello non c’era più, e il gatto era languido e pasciuto, le piante innaffiate e una cassetta di verdure dell’orto e uova fresche per il nostro ritorno domenicale.
Poi niente, in queste vacanze ho terminato La colazione dei campioni di Vonnegut e l’ho trovato eccezionale, tanto che è assurto al mio personalissimo Olimpo letterario dove stazionano Steinbeck, Saramago, con Zola e Céline che a volte ci fanno un salto, ma anche Yates e Garcia Marquez ma non lo dico troppo forte perché devo fare la snob e loro secondo me sono pop, anche mi gaso di essere stata Yates evangelist per un tot di persone.
Siamo state in cima a un monte a vedere un concerto di musica balcanica e persino in un santuario, dove alle bimbe ho detto di fingere di essere devote e le ho viste gettarsi sull’inginocchiatoio a mani giunte bofonchiando un Namu myōhō renge kyō.
Con Carolina siamo state a vedere Max Gazzè ma lei dopo un’ora s’è scocciata e ce ne siamo dovute andare. Prima che suonasse lui c’era tale Levante, che era piuttosto straziante (scusate la rima), ma poi il giorno dopo ho guardato questo video e invece è un sacco divertente. Dal vivo mi ricordava un po’ (male) Carmen Consoli, nel video fa pensare un po’ a una Mina 2013, io dico solo che dovrebbe trovarsi dei modelli più facili, ecco. 
Comunque, ciò che volevo dire è che a un certo punto Carolina voleva andare via e così ce ne siamo andate. S’è però ripresa per strada e s’è voluta fermare a vedere uno di quelli che dipingono quei quadri con le bombolette spray. Lui gnocco assurdo, per un secondo ho detto, tipo, se fossi sola, io credo che mi metterei a fissarlo con insistenza, e magari lui mi chiederebbe cosa faccio dopo e io dopo, non farei niente, e poi ci diremo tre cose in croce imbarazzate, oppure lui si metterebbe a parlare e io direi, dio mio, fa che la smetta di parlare e mi baci, e forse mi bacerebbe e forse dormiremmo in spiaggia e forse mi metterei anch’io a fare la pittrice con le bombolette, o forse no, se fossi da sola, forse non farei niente o forse dormirei con lui e domattina mi alzerei e mi direi “è stato tutto così perfetto che spero di non incontrarlo mai più”.
Naturalmente non ho fatto niente di tutto ciò, con Carolina. Abbiamo guardato lui che dipingeva un disegno per cinque minuti, poi io ho detto che ero stanca e siamo andate a casa.

Commenti

  1. A me piace un sacco Vonnegut, ma quello mi manca. Recupererò.

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    1. Mi hanno detto di leggere anche...uhm, me lo sono dimenticata.

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  2. anch'io stanotte ho guardato uno che non la smetteva di parlare e ho pensato "smettila e baciami". ma ero li solo per difenderlo dagli assalti di una coetanea-omonima in crisi esistenziale/matrimoniale.

    Beh che la mia sfiga è cosmica penso di avervelo già detto ma dio stanotte quanto avrei voluto che la smettesse di parlare...

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    1. Non hai sfiga cosmica, arriva al momento giusto. Forse devi imparare a star bene con te stessa...(me lo auto-dico sempre)

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  3. ...io, invece, ieri stavo in riva alla spiaggia a disegnare (faccio carboncino) quando noto una bionda che da un po' staziona da quelle parti. -cammina,si allontana ma poi ritorna.. "è qui per me", penso.. prendo coraggio e le chiedo se più tardi ha qualche impegno..."CERTO! PERCHE'??" ..."no, no, niente...pura curiosità!" ;)

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  4. "è stato tutto così perfetto che spero di non incontrarlo mai più”...Non sai cosa mi hai ricordato!

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  5. bellissimo racconto!!!

    "è stato tutto così perfetto che spero di non incontrarlo mai più”...
    essere mamma single ha i suoi vantaggi a volte... a volte!

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    1. Uhm. Meglio sole che male accompagnate, e meglio bene accompagnate che male accompagnate, e meglio bene accompagnate che sole.

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  6. Comunque, Alfonso di Levante è la mia suoneria del cellulare

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