Mia madre quando le dico che assomiglia sempre di più a nonna Cloe s’incazza. In effetti nonna cucinava non dico meglio, ma più unto e di conseguenza più saporito. Da quando, dieci anni fa, nonna ha smesso di cucinare per me sono diventata irrimediabilmente magra. Mamma fa il pane fatto in casa, ma nonna, oh, nonna faceva dei fritti che te li sognavi di notte. E dei sughi. L’arrabbiata galleggiava nell’olio, e dopo andavo a lavorare da Intimissimi con un alito all’aglio e peperoncino che tre giri di mentadent non avrebbero mai sanato. E quelle canocchie al sugo che facevamo indigestione. Mia madre invecchiando somiglia a sua madre quando ha quell’aria spaesata di vecchia che si perde per strada. E dire che mia madre ha appena cinquant’anni. Oppure sembra nonna quando canta sottovoce e cerca di essere soave e invece è stonata. Lei non vuole assomigliare a nonna Cloe. E io non voglio assomigliare a lei. Anche se dicono che fisicamente siamo molto simili. Ma le differenze sono
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea