L’altro giorno apro Facebook, perché a volte sento amiche lontane su gruppi, tipo abbiamo un gruppo con la redazione di genitori crescono , su cui sapete (sapete?) che scrivo. E niente, per sbaglio apro il wall, cosa che non faccio mai perché la considero una perdita di tempo (e infatti) e infatti mi trovo una discussione sulla conciliazione . Per conciliazione, per chi non fosse genitore, si intende la conciliazione lavoro-famiglia e tipicamente la conciliazione lavoro-maternità , perché la paternità pare conciliarsi meglio della maternità, col lavoro, chissà perché. Oddio, sto generalizzando. Conosco anche padri a casa in “maternità”, e non so se trovano ostacoli culturali, nel prendersi la “maternità”. Credo di sì. Comunque. Insomma, ho letto velocemente, solo qualche commento, e ho avuto il sospetto che non siamo ancora uscite dalla questione " uguaglianza o differenza ", su cui si arrovellavano le nostre seventies sorelle. Io personalmente credo che lavorare “co
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea