"Sai di dash"

Stamane la dolce Lucy-in-the-sky mi ha svegliato all’alba chiedendomi se potevamo fare una sorpresa alle sue sorelle, preparando la spremuta d’arancia prima che s’alzassero.

Ho acconsentito, ovviamente, anche se come vi anticipavo la mia forma fisica negli ultimi giorni non è proprio brillante (tipo che stamattina mi sono svegliata chiedendomi se il dolorino alla schiena è proprio la schiena o il polmone destro). Le sorelle hanno gradito la sorpresa e ci siamo messe a tavola allegre, con io che tossivo sputacchiando pezzi di bronco nel mio the.

Nel primo minuto e mezzo di colazione ho ricevuto quattordici calci nello stinco e ho chiesto gentilmente a Camilla se poteva stare ferma. Al secondo minuto a tavola, quando eravamo in ritardo sulla nostra tabella di marcia di circa un quarto d’ora, la suddetta, continuando ad agitarsi, ha rovesciato a terra il prezioso nettare di arancia rossa. Ho mandato le due macchiate a cambiarsi, ho pulito sedie, tavolo e pavimento, e infine ho trangugiato il mio the, senza poter tuttavia finire il panino con burro e miele. Non mi sono accorta dei danni più evidenti perché non avevo ancora le lenti a contatto. Siamo tuttavia arrivate in orario e baciando mia figlia che usciva dall’auto in corsa, ella mi ha detto che sapevo di Dash. Al bar di BucoDelCulo ho constatato simpatici schizzi sanguigni sui miei piedi e sulle ballerine. Sono tornata a casa a cambiarmi e sono arrivata in ritardo in ufficio di 3 minuti, sputando pezzetti di catarro solido.

In tutto ciò, quattro arance sono state immolate alla causa della cinetica infantile. 

Buona giornata.