Bea parte per il Portogallo. La capisco, stare qui è come stare dentro allo stagno: caldo, tranquillo, rassicurante ma fondamentalmente gran marcio. Provincialismi, pressapochismi. Strane dinamiche relazionali. Ma forse sono io che ho strane dinamiche relazionali, che non intrattengo rapporti di facciata, me ne sbatto il cazzo delle public relations.

ei è entrata nella mia vita due anni fa, quando è tornata momentaneamente da Londra. Amica di amica.

Mi ha insegnato a fidarmi dell’istinto, soprattutto per quanto riguarda le persone. Mi ha insegnato che va bene fidarsi dell’energia che una persona sprigiona, anzi, è l’unica cosa di cui mi devo fidare. Io se qualcuno ha un’energia negativa, ad oggi lo cancello dalla mia rubrica.  Non sono rimasta sola, anzi, sono una persona più felice, grazie a quello che ho imparato da lei.

Una volta mi ha chiesto se la trovavo strana. Io le ho risposto che lei non deve essere normale: deve fingersi normale, perché non le rompano le palle. Essere normale, chissenefrega.

Mi spiace che lei vada via. Certe sere stavamo a casa a chiacchierare fino a tardi, sul divano. Ci piaceva l’idea di mangiare delle robe sane. Poi però fumavamo a manetta. Se qualcosa mi faceva sentire una sfigata, sapevo che potevo dirla a Bea, e lei avrebbe risposto che ogni scelta è quella giusta, e io non mi sarei più sentita sfigata.
 Ho ereditato i suoi cd, che nelle valigie pesavano troppo. Lei ha ereditato il mio iPod.
Mi spiace che se ne vada, con quella bella energia che ha lei. Perche sono tutti bravi a volerti bene quando sei la persona piu sfigata della terra, ma quelli che gioiscono sinceramente quando sei felice sono pochi. Mi ha dato tanto, e quello che mi ha dato rimane.