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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

CRONISTA MANCATA PER UN PELO

Non vi ho mai raccontato come e perché ho messo fine alla mia, ahem, brillante carriera di giornalista (talmente brillante che in sei anni e molti articoli non ho mai ritenuto interessante la possibilità di diventare pubblicista). Non ve lo racconterò ora. Però, ora che mi vergogno un po’ meno della figura di merda, parlerò di un episodio accadutomi quest’estate. Da diversi anni collaboravo con un settimanale locale di approfondimento, e a un certo punto ho deciso di mollare, per alcuni motivi che non vi starò a elencare. Solo il principale: questa cosa che facevo, a livello creativo, stava cominciando a darmi veramente poco. E io c’ho questo difetto o pregio (ma credo difetto) che inseguo solo le cose che mi piacciono e mai quelle che mi portano dei vantaggi. Tipo non so, se vogliamo ampliare il ragionamento, è come quando vedi certe donne e ti dici “c’è qualcuno al mondo che si scopa sempre il tipo giusto”. Ecco, io non sono quel tipo di donna intelligente e fortunata, per farvi

DELLE FIGLIE IMBARAZZANTI

Le mie figlie trovano particolarmente divertente mettermi in imbarazzo. Carolina, per esempio, riesce a sfuggire dalle mie grinfie ogni volta che siamo in un luogo pubblico per poi trovare un adulto compliante che la riaccompagni dalla madre con aria di riprovazione. E' successo alla sagra di BucoDelCulo, grande come il mio salotto, che l'altoparlante ha avvisato me e Serena del fatto che le nostre figlie erano state rinvenute dietro alle griglie; è successo al supermercato, in spiaggia (no, vabbè, non potete sapere cosa sia perdere un bambino a Cesenatico. Quando l'ho ritrovata, con il cuore in gola, l'unica cosa che mi è venuta spontanea è stata una sonora sculacciata, e sono contraria all'aggresione fisica) ed è successo quest'estate, a una festa bellissima dove erano tutti fricchettoni, che non ho fatto in tempo a portare le gemelle a fare la pipì dietro a un albero, che Carolina e la sua amichetta delle griglie hanno fatto fermare la band che suonava, a

FRATELLO/ SORELLA TRANS.

E niente, si torna in ufficio. Non sono pronta, tipo che mi servirebbero altri dieci giorni di ferie. Però vabbè, funziona così in Occidente: produci, consumi, crepi (l'ho già detto?). Che poi a me piace andare a lavorare eh. C'è il mio collega di fronte che ha un gran bel culo, per dire. In realtà oggi sto scrivendo per un motivo sociale. Vorrei salvare l'umanità. Quando ero in gita con le bimbe, ho scorto per strada questa terrificante “pubblicità progresso” (leggo che è del 2011). Recita tipo:  “Ci chiamano schiave, trans, prostitute, ma siamo tutte sorelle/ fratelli d'Italia”. Questa frase rivela un'ignoranza abissale, anche se suppongo che cerchi di recare il messaggio che prostitute e trans non devono essere stigmatizzate (e soprattutto, che dovreste donare a quest'associazione il vostro otto per mille). Tanto per cominciare non mi è chiaro cosa c'entri la schiava con la prostituta con la trans. Le prostitute non sono tutte sc

Non mi viene in mente un titolo piu antiseo

Era più di un anno che io e le bimbe non facevamo qualche giorno assieme via da casa, per la precisione dall'ultima volta che ho preso le ferie: estate 2011. Comunque tutte le cazzo di volte che le porto da qualche parte mi dicono che non si sono mai divertite tanto come a Riccione, quella volta che non c'avevamo i soldi per andare in vacanza e allora accettammo l'offerta di un amico di okkupare il suo appartamento nella parte più romagnola della Romagna. Mi sa che è stata l'ultima estate con il Donatore. Insomma, fatto sta che una settimanina fa ero stata a Roma e mi era presa la voglia impellente di vedere un paio di cose e allora sono tornata con le bibine. Il posto dove dormiamo è una bettola, ma in effetti ho visto di peggio, tipo, non so se ve l'ho mai detto perché questa la racconto sempre, quella volta a Londra con mio fratello, che la dicitura "bagno in camera" corrispondeva a una cabina doccia posta esattamente all'interno della camera: pecc