Cara Dea

Caro Babbo Natale, Cara Dea

(uhm), volevo dirti, a titolo puramente informativo, che se per caso mi capitasse, secondo la tua volontà, che mi innamoro di nuovo, te ne sarei molto grata, ma suppongo che non ricapiterà perché non me lo merito molto. Però, insomma, ci tenevo a dirti che se me lo mandi, Lui, per prima cosa vorrei dirgliene quattro per tutto il tempo che ci ha messo ad arrivare. Dopo che gliene ho dette quattro me lo porto in camera per tre o quattro ore, per capire se è proprio Lui per davvero davvero, quindi per favore mandamelo una volta che non ci sono le bimbe. Infine, cara Dea, se è proprio lui per davvero davvero, io ti volevo promettere che:

• mi comporterò meglio di come mi sono sempre comportata;
• non gli sbatterò il telefono in faccia;
• non sarò gelosa. Ma non so se ci riesco. Tipo, se mi dai uno brutto, tanto per cominciare farò fatica a riconoscere che è proprio Lui, ma poi, seconda cosa, il modo di essere gelosa lo trovo lo stesso, tipo sarò gelosa di sua madre. Però non madarmelo senza barba, per favore;
• mi sforzerò di non essere antipatica, non lo punzecchierò tutto il giorno e non prenderò per il culo i suoi amici (però tu magari mandami uno che abbia degli amici per il verso, perché se sta con degli sfigati è matematico che sia sfigato anche lui. Tipo vedi, con il Donatore hai esagerato e mi hai mandato la persona con la più ricca vita sociale che io abbia mai conosciuto in vita mia, tipo che dopo undici anni che mi gira attorno alle palle ho conosciuto un infinitesimo dei suoi amici e sono comunque tanti);
• con grande sacrificio mi presterò a tutte le robe che gli vengono in mente e poi me ne farò venire in mente alcune anch'io (Google, adesso per favore non mandarmi i maniaci. Mi presto solo se è Lui, non se è genericamente “maschio”);
• se lo dovessi tradire, mi sforzerò di non cercare il litigio accusandolo di punto in bianco di avermi tradito;
• non lo soffocherò mai (così lui non soffoca me, forse);
• non gli controllerò il cellulare;
• lo ascolterò quando mi parla, invece di annuire pensando ad altro, per poi richiamarlo tre le dodici e le ventiquattro ore dopo per chiedergli cos'è che mi stava dicendo. Tipo domenica, che ho mandato il seguente messaggio a un'amica: “Ho appena realizzato che: 1. Vai a stare a Padova; 2. Ieri sera c'era quel tipo con i dread che ci provava e io non l'ho cagato. Devo aver bevuto. Quando parti? Risposta: 1. Non vado a vivere a Padova! 2. Hai fatto bene a non starci.

Sto cambiando Dea. La solitudine mi sta facendo capire quali sono i miei limiti e mi sta facendo passare la voglia di superarli. Tu però mandamelo, per favore, che è proprio ora.